“Giustizia per gli animali di Samarate”: questo il grido con cui associazioni animaliste e cittadini scenderanno in piazza, sabato 25 febbraio, per protestare contro la decisione della procura di Busto Arsizio di restituire animali sequestrati per maltrattamento all’uomo che di fatto li teneva in un rifugio-lager.
Il sequestro e poi la decisione della Procura di non procedere oltre
La storia era stata raccontata da Kodami a inizio febbraio: due maremmani, due gatti (uno è fuggito), sette pecore, due maialini vietnamiti, venti polli, sei anatre mute e due germani reali detenuti all’interno di una struttura fatiscente, una sorta di discarica a cielo aperto, nell’area del parco del Ticino, in condizioni di estrema incuria e degrado. Quando le Guardie Ambientali erano intervenute insieme con i Carabinieri e con un veterinario ausiliario, avevano fatto scattare il sequestro e segnalato l’episodio in Procura, a Busto Arsizio.
L’Ufficio Reati Ambientali, però, non ha ritenuto vi fossero le condizioni per procedere per maltrattamento animale, e ha disposto la restituzione degli animali all’allevatore cui facevano riferimento, mentre il sindaco di Samarate, Enrico Puricelli, ha provato a porre rimedio emettendo un’ordinanza (la seconda) in cui dispone che l’uomo ripulisca l’area e assicuri agli animali una vita decorosa in spazi adeguati.
Il presidio davanti al Municipio di Samarate
Per le associazioni animaliste, però, quanto fatto non è sufficiente. E così, dopo avere scritto una lettera aperta alla Procura e all’Agenzia di tutela della salute Insubria, a Regione Lombardia, ai Ministeri di Giustizia e Sanità, all’ordine dei medici veterinari, alle forze dell’ordine e allo stesso sindaco, hanno organizzato una mobilitazione. Sabato 25 febbraio si troveranno alle 10 davanti al Municipio di Samarate, in via Vittorio Veneto 40, per protestare contro la decisione della Procura di restituire gli animali all’allevatore.
«Questi animali erano stati sequestrati dopo l'intervento di una guardia zoofila e di un veterinario, per maltrattamento, con prove fotografiche eloquenti (animali malati, sporchi, denutriti e tenuti in spazi angusti pieni di rifiuti, fango ed escrementi) e testimonianze di varie persone – sottolineano gli attivisti – Una capretta trovata morta, galline malate con i coccidi, cani e gatti senza cibo e riparo adeguato, presenti anche due mailini vietnamiti. Purtroppo dopo pochi giorni il pubblico ministero ha ricevuto una relazione da parte del veterinario Ats e ha ritenuto che i fatti contestati non sussistono. Le strutture dove vengono detenuti gli animali sono anche abusive, e una discarica di materiali di ogni tipo. Noi non ci arrendiamo: gli animali devono essere portati via per sempre».