Il Rifugio Hope, a Castel Sant’Elia, in provincia di Viterbo, da otto anni accoglie oltre 400 animali di 28 specie diverse. Ognuno di loro ha una storia diversa, spesso fatta di sofferenza e abbandono, ma tutti sono accomunati dal fatto di poter vivere sereni il resto della loro vita nel santuario creato da Corinna Elfie.
Ma c’è un problema: «I proprietari del terreno dove abbiamo costruito il rifugio, una volta scaduto il contratto, vogliono venderlo – spiega a Kodami Corinna Elifie – Ma non possiamo perdere questo posto, qui abbiamo costruito il nostro santuario, pensare di ricominciare da capo sarebbe impossibile».
Negli anni, infatti, sono stati fatti lavori importanti: «Abbiamo allestito stalle coibentate, recinzioni, voliere, insomma spazi per tutti gli animali – continua Elfie –. Non possiamo prendere e spostare tutto».
Da qui la decisione: cercare di comprare il terreno per proseguire l’esperienza del santuario lì dove è nata. «Quando ho saputo del progetto della vendita mi sono sentita morire dentro – racconta la fondatrice del rifugio –. Poi ho capito che non poteva finire così, dovevo fare qualcosa. Per riuscire ad acquistare il terreno abbiamo chiesto un aiuto ai nostri sostenitori, con il progetto “Dona una zolla per il futuro di Hope”. In due mesi e mezzo abbiamo raggiunto risultati incoraggianti. Siamo ottimisti, speriamo di farcela».
Il rifugio negli anni ha accolto tantissimi animali, strappati a situazioni di incuria, sofferenza e abbandono. Tra gli ultimi arrivi ci sono Tina e Mino, due pulcini recuperati in un allevamento, vittime di stress e paura costante e tre pony, di cui una non vedente, provenienti da un sequestro, e ribattezzate Hope, Joy e Faith. A dicembre, inoltre, Hope ha accolto anche sette pecore provenienti da un allevamento a L’Aquila.
In Italia sono tantissimi i santuari che offrono una nuova vita mucche, conigli, pecore, maiali e tantissimi altri animali, dando ai visitatori l’opportunità di avvicinarsi a loro e scoprire che non sono così diversi dagli amici a quattro zampe che ospitano nelle loro case.
La maggior parte di questi luoghi è riunita nella Rete dei santuari di animali liberi. La stessa che ha denunciato i veterinari che il 20 settembre 2023 hanno abbattuto 9 maiali del Rifugio Cuori liberi a Sairano, in provincia di Pavia.