L'altezza, la velocità e la distanza che un animale può raggiungere col salto dipendono dal lavoro che i muscoli riescono a svolgere rispetto alla sua massa. Gli animali piccoli hanno “gambe corte” e i loro muscoli, contraendosi, non riescono a estenderle abbastanza velocemente da generare una spinta simile a quelle degli animali più grandi. Ne consegue che l’altezza a cui possono arrivare, saltando, è minore. Con l’obiettivo di aggirare questo limite, alcuni, soprattutto quelli molto piccoli, come gli insetti, azionano l'estensione delle gambe utilizzando un sistema a molla, che fa meno affidamento sui muscoli.
Funziona così: prima bloccano le zampe in posizione e poi lentamente contraggono i muscoli che immagazzinano l’energia in strutture cuticolari elastiche. Contraendosi molto lentamente, il muscolo genera lavoro senza subire perdite dovute agli effetti della velocità. Dopo che l'energia elastica è stata immagazzinata, il blocco viene rilasciato e le strutture cuticolari agiscono come molle, azionando gli arti che spingono l'animale in aria.
Perché gli animali saltano?
Il salto è un sistema locomotorio che può avere svariate funzioni, ed è quindi molto utile per gli animali. Può servire per sfuggire ai predatori, per catturare le prede, per respirare, per comunicare o anche semplicemente per svagarsi. Alcuni pesci saltano per superare gli ostacoli durante le migrazioni, o per sfuggire a stimoli esterni fastidiosi o minacciosi, come i motoscafi.
I coleotteri saltatori
I coleotteri della famiglia degli elateridi sono famosi per i loro salti esplosivi! Non avendo un gran controllo del movimento, e non essendo capace di stimare la rigidità della superficie, che potrebbe in effetti essergli d’aiuto, nel dubbio un elateride salta ogni volta al massimo delle sue possibilità, al punto da generare un tipico suono, un “click!”, da cui deriva il nomignolo inglese click-beetle. Questi coleotteri riescono a saltare fino a un'altezza di 30 cm (cioè più di 25 volte la lunghezza del loro corpo), eseguendo fino a sei capriole in aria prima di atterrare. L'accelerazione nella fase propulsiva (fino a 700 volte l'accelerazione di gravità) è una delle più alte registrate per gli animali che saltano.
Il puma
Il puma, o leone di montagna (Puma concolor), è un felino molto adattabile, largamente diffuso in America. I puma corrono fino a 80 km/h e, grazie alle zampe posteriori muscolose e potenti, possono saltare fino a 12-13 metri.
La raganella
Le raganelle utilizzano una combinazione di modalità locomotorie, tra cui il salto, la camminata orizzontale e l'arrampicata verticale. Grazie agli arti molto muscolosi e elastici, saltando possono coprire distanze fino a 1,4 metri (30 volte la lunghezza del loro corpo), senza bisogno di prendere la rincorsa!
Il canguro
I canguri sono i più famosi animali bipedi saltatori. Il salto rappresenta la loro principale modalità di locomozione: si tratta infatti di una strategia di salto continuo, nel quale essi possono sostenere una velocità di 70 km/h per due ore. Per controllare l'equilibrio e la propulsione utilizzano la coda lunga e pesante; i lunghi tendini elastici presenti negli arti, inoltre, permettono di immagazzinare grandi quantità di energia, che viene poi improvvisamente rilasciata consentendo all’animale di catapultarsi nel salto successivo.
Correndo alla massima velocità, un canguro rosso può saltare fino a 12 metri.
Il delfino
I delfini saltano fuori dall'acqua per comunicare o per catturare prede. In natura possono saltare fino a 5 metri.
La cavalletta
Le cavallette saltano per spostarsi da un posto all'altro e per sfuggire ai predatori. Pare che la velocità e la distanza del salto aumentino quando sono minacciate dei predatori. A seconda della specie, saltando possono coprire una distanza media che va da 54 a 107 cm. Niente male, se pensiamo che questi insetti sono lunghi solo 2-3 cm!
Bibliografia
Ebook: Biology. McGraw-Hill Education, 2014. [Online]. Available: https://books.google.it/books?id=FIZvEAAAQBAJ
Mo X, Ge W, Miraglia M, Inglese F, Zhao D, Stefanini C, Romano D. Jumping Locomotion Strategies: From Animals to Bioinspired Robots. Applied Sciences. 2020; 10(23):8607