Sono stati salvati dagli agenti della Polizia Locale il germano reale e i suoi nove piccoli anatroccoli rimasti bloccati nel giardino di una palazzina torinese a due passi dal Po. «L'anatra aveva trovato riparo nel cortile di una casa in via Mentana, vicino all'argine del fiume, avendo trovato probabilmente delle condizioni ideali per nidificare», ci spiega uno degli agenti che ha effettuato l'intervento.
Il proprietario, però, non si era accorto di nulla fino alla schiusa dei piccoli: «Una volta nati gli anatroccoli, però, la situazione si è complicata: essendo, infatti, incapaci di volare e di seguire quindi la mamma verso l'acqua, stavano rischiando di rimanere bloccati e isolati. Così abbiamo provveduto a collocare sia la mamma che i piccoli in un trasportino e a rimetterli in libertà».
Un caso molto simile era successo proprio qualche settimana fa: 12 anatroccoli e mamma anatra erano rimasti chiusi dentro al cortile del palazzo dell'Unipol Sai di via Marenco, vagando qua e là senza più riuscire a uscirne. Gli impiegati, sentito il forte starnazzare sotto le loro finestre, avevano chiesto l’intervento dei pompieri che li avevano soccorsi e trasportati anche in questo caso fino alla sponda del Po.
La città di Torino, garantisce un importante presidio sul territorio per la tutela della fauna selvatica: ormai da molti anni la Funzione specializzata tutela fauna e flora della Città metropolitana e il CANC, il Centro Animali Non Convenzionali, collaborano per il recupero e la riabilitazione parziale o totale di mammiferi, volatili e rettili grazie al progetto “Salviamoli Insieme”, un servizio che prevede il recupero in campo della fauna selvatica non gestibile dai cittadini.
Al CANC vengono ricoverati e curati ogni anno oltre 3000 animali selvatici rinvenuti in difficoltà e recuperati da privati cittadini, dagli agenti faunistico-ambientali della Città metropolitana o dal personale esperto del centro che ha sede a Grugliasco.
Inoltre, c’è anche il servizio “Salviamoli Insieme on the road”, attivo 24 ore su 24 che permette con una telefonata di segnalazione e di informazione di evitare interventi impropri o stress inutili per gli animali. I tecnici faunistici che effettuano i recuperi, infatti, forniranno consigli e indicazioni sul comportamento corretto da tenere.
Che non è sempre quello di prendere l'animale e di portarlo via da dove è stato trovato. Soprattutto quando si tratta di cuccioli, sottolineano i tecnici faunistici, è bene sapere che per la maggior parte delle volte anche se sono da soli, non sono stati abbandonati dai genitori e pertanto non devono essere sottratti alle cure della mamma, che spesso si aggira nei paraggi dei luoghi in cui vengono avvistati.
Si deve intervenire solo quando i piccoli sono in evidente difficoltà o sono feriti. Prelevarli in ogni altro caso significa, infatti, compromettere la loro capacità di vivere futura nell’ambiente naturale.