Colori sgargianti, piumaggi pomposi e arricciati, complicati passi di danza e palcoscenici organizzati maniacalmente: gli uccelli del paradiso sono senza dubbio i professionisti del corteggiamento animale. Il loro nome è eco della delizia che procurano allo sguardo: osservarli all'opera nel periodo riproduttivo è uno spettacolo decisamente affascinante per noi umani, figuriamoci per le loro femmine! Tuttavia la competizione è serrata, ed è proprio l'occhio critico delle spettatrici ad aver affinato alcuni dei più complessi rituali amorosi del regno animale.
Forme, colori e comportamenti unici
I paradiseidi (Paradisaeidae) o uccelli del paradiso sono una famiglia di uccelli canori dell'ordine dei Passeriformi, endemica della Nuova Guinea tanto da soprannominarla "isola degli uccelli del paradiso". Fanno eccezione il corvo del paradiso, la paradisea di Wallace e qualche specie di uccello fucile, distribuite su isole vicine e nelle propaggini estreme dell'Australia settentrionale. La maggior parte delle specie occupa un areale ristrettissimo, fatto questo che rende questi uccelli molto vulnerabili all'estinzione per alterazione dell'habitat. Abitano le rigogliose foreste tropicali indo-pacifiche, preferendo le aree paludose, gli intricati mangrovieti, le foreste nebulose montane o le piccole isolette.
Quarantuno specie di uccelli coloratissimi, almeno per quanto riguarda i maschi. In tutte le specie è infatti presente uno spiccato dimorfismo sessuale, coi maschi provvisti di penne modificate di forma estremamente allungata o arricciata, penne alari modificate ad emettere suoni quando stimolate e parti con colorazioni sgargianti e iridescenze, mentre le femmine presentano abiti decisamente più sobri.
Macabra curiosità: in passato, si pensava che questi uccelli non si posassero mai al suolo, con le femmine che addirittura nidificavano sulla groppa del maschio. Ciò era dovuto ai resoconti di Antonio Pigafetta, ingannato dal fatto che gli esemplari conservati che giungevano agli esploratori e studiosi europei erano privi di zampe, mozzategli dagli indigeni per poterli utilizzare come ornamenti.
I maschi sono generalmente poligami ed il sistema di accoppiamento della maggior parte delle specie è organizzato in lek, una forma di corteggiamento in cui un numero variabile di maschi si esibisce in forme ritualizzate di corteggiamento in un'area comune, sotto gli occhi delle femmine che si riserveranno poi di scegliere il proprio partner.
Il lekking riduce la difficoltà della ricerca femminile di un partner perché l'aggregazione dei maschi rende più facile la selezione del compagno. Le femmine non devono viaggiare per lunghe distanze, poiché sono in grado di valutare e confrontare più maschi nelle stesse vicinanze. Inoltre, avere i maschi in un posto preciso può ridurre la quantità di tempo in cui una femmina è vulnerabile ai predatori.
Ma perché spendere così tante energie nell'accoppiamento e nello sviluppo di piumaggi ingombranti nella vita di tutti i giorni? La selezione sessuale da parte delle femmine è un ottimo metodo per premiare i geni migliori all'interno della popolazione: solo i maschi migliori riusciranno a riprodursi, e le femmine riusciranno a garantirsi una prole valida e in salute. Questo tipo di selezione non è una prerogativa degli uccelli: sono tantissime le specie animali in cui i maschi si offrono a spettacolari esibizioni sotto gli occhi delle partner, come i ragni pavone.
L'ibridazione è frequente in questi uccelli, suggerendo che le specie poligame dell'uccello del paradiso sono strettamente imparentate nonostante appartengano a generi diversi. Molti ibridi sono stati descritti come nuove specie in passato, e permangono dubbi sul fatto che alcune forme siano valide, come l'uccello del paradiso dal becco lobo di Rothschild.
La performance artistica della paradisea dalle sei penne occidentale
Per darvi un'idea concreta, eccovi un assaggio delle possibili performance artistiche di questi uccelli. La paradisea dalle sei penne degli Arfak (Parotia sefilata) o paradisea dalle sei penne occidentale per prima cosa sgombera minuziosamente la pista da ballo, il terreno del lek, da rifiuti e ramoscelli che potrebbero ostacolare la danza. Un lavoro umile, ma importantissimo: le femmine visitano solo i territori ripuliti e ordinati.
Non appena arrivano le prime spettatrici, la danza incomincia con un solenne inchino: il suo occhio azzurro spicca sul piumaggio nero pece e per un attimo si tinge di giallo. É questo il segnale di inizio. Le penne si gonfiano ed il maschio diventa una sorta di "trottola vivente", mentre la femmina estasiata esprime il suo apprezzamento alzando le penne della testa e facendo tremare le ali. Ora il maschio scopre i suoi assi migliori, sfoggiando display di penne sgargianti e ondeggiando la testa: la femmina è visibilmente eccitata e freme di felicità. Finalmente, è il momento dell'amore…