Giustizia per Leone, corteo il 14 gennaio a Milano per il gattino scuoiato vivo

Nuova manifestazione per chiedere giustizia per Leone, il micio di soli sette mesi scuoiato vivo ad Angri, in provincia di Salerno. Un caso che ha scosso fortemente gli animi e la cui eco questa volta è arrivata fino in Parlamento.

26 Dicembre 2023
11:42
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Il 14 gennaio 2024, con ritrovo in piazza Castello a Milano, ci sarà un'altra manifestazione per chiedere nuovamente giustizia per Leone, il gatto scuoiato vivo ad Angri, in provincia di Salerno.

Così, ancora una volta, emerge e si diffonde dai social la necessità di non dimenticare la brutalità subita dal gattino di sette mesi, ma di riconoscerne la gravità sensibilizzando sempre più l’opinione pubblica, ma soprattutto, le Istituzioni.

Leone è diventato il simbolo per dire basta al maltrattamento degli animali e per dire a tutti coloro che credono nel rispetto della vita di ogni essere vivente che è tempo di scendere in piazza per gridare un forte e convinto "no" a queste barbarie. Il caso di Leone, purtroppo, non è infatti isolato, basti solo pensare a quello del gattino seviziato e ucciso con un cacciavite infilato nell'occhio e un ferro in bocca a Mazzarino, in provincia di Caltanisetta.

Il corteo pacifico partirà alle 14 da piazza Castello prendendo spunto dalle parole del Mahatma Gandhi: "La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali".

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Il caso di Leone ha davvero scosso gli animi più di altri episodi non meno brutali e la brutta vicenda è arrivata anche in Parlamento, portata dal deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli pronto a battersi affinché il responsabile venga assicurato alla giustizia. E non solo perché «è tempo di rivedere le normative visto che la maggior parte degli individui che fanno male agli animali non pagano per quello che dovrebbero pagare», ma anche perché «chi ha commesso questa violenza di una crudeltà indicibile e ingiustificata può ripeterla verso qualsiasi altro essere vivente, anche verso esseri umani».

Intanto, dal Canile Rifugio di Cava de’ Tirreni, dove Leone ha trovato le mani esperte e sensibili di chi lo avrebbe senz'altro salvato se le sue condizioni non fossero state così gravi, i volontari aggiornano gli utenti che continuano a riempire la bacheca di Facebook di domande sulle indagini e di messaggi d’affetto per il micetto.

«Siete in tanti a scrivermi per avere notizie, aggiornamenti su Leone, sulle indagini… il corpicino di Leone è ancora sotto sequestro e non sappiamo quando ritornerà da noi, il periodo massimo della durata delle indagini è di 6 mesi, quindi bisogna aspettare – scrive Teresa aggiungendo – Continuate a chiedere di aprire una raccolta fondi per aumentare la taglia sul responsabile, ma onestamente non so neppure queste "taglie" da chi sono partite e, per quanto mi riguarda nessuna TAGLIA UFFICIALE è stata messa, anche perché servirebbe solo a creare altri SCIACALLI in cerca di denaro e visibilità; quanti ne vedo e la cosa più triste è che c'è gente che li segue e ci crede pure alle idiozie che dicono».

Le indagini, quindi, proseguono, ma non è semplice chiaramente scoprire chi si macchia di questi reati: «La zona del ritrovamento di Leone è quasi tutti i giorni presidiata dalle Forze dell'Ordine, che ci tengono quanto noi a trovare il responsabile, ma di certo non possono comunicare né a noi, né a voi a che punto sono le indagini, questo vale sia per Leone che per gli esseri umani vittime. Le indagini in generale non prevedono aggiornamenti ovviamente, sarebbe assurdo perché metterebbero al corrente anche gli eventuali responsabili per potersi difendere o altro. Detto questo, il pensiero di Leone resta fisso nelle nostre menti e nel nostro cuore. Finché non avrà giustizia non troveremo mai pace».

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Simona Sirianni
Giornalista
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