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1 Giugno 2022
9:55

Giulio, il cane libero di Laterza che partecipa agli eventi della città

Giulio è apparso a Laterza circa un anno fa. Dal primo momento si è integrato in città e, nelle ultime settimane, è diventato famoso grazie a due scatti che lo ritraggono mentre prende parte alle cerimonie religiose del mese di maggio.

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©Donato Massaro

Ogni anno, nel mese di maggio a Laterza, in provincia di Taranto, si svolge la processione della Beata Vergine Maria Mater Domini. All'importante evento, dedicato alla patrona della città, prendono parte le personalità della zona, il Sindaco, il Vescovo e tutti i cittadini, compreso Giulio, uno dei cani liberi della città, che non si tira mai indietro dal trascorrere il tempo in compagnia della comunità a cui appartiene.

Durante la processione di quest'anno, il clima era particolarmente torrido. Un cittadino di Laterza, preoccupato che Giulio potesse patire la sete, ha deciso quindi di offrirgli la sua acqua, in un gesto di enorme generosità. Proprio in quell'istante, dall'altra parte della strada si trovava il fotografo Donato Massaro, che ha colto al volo l'occasione e ha immortalato l'istante. Al suo fianco, per puro caso, c'era anche Ivana Gentile, l'educatrice cinofila che gestisce la pagina Facebook "Gli amici di Giulio", sulla quale è stata immediatamente pubblicata la foto. «Giulio è un cane di circa tre anni comparso sul territorio un anno fa – racconta a Kodami – Si è immediatamente integrato in città, lo conoscono tutti ed è stato accettato rapidamente dai cittadini, perché è socievole e ama l'incontro con le persone».

A pochi giorni di distanza dalla prima foto, Giulio è stato ritratto nuovamente intento a partecipare agli eventi religiosi del mese di maggio: «Durante la processione della settimana successiva, è stato accarezzato addirittura dal Vescovo  – racconta l'educatrice cinofila – Ancora una volta un fotografo è riuscito a cogliere l'istante e immortalare un momento di rara empatia, che dimostra ulteriormente il piacere di Giulio nello stare a contatto con gli umani».

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Giulio che viene accarezzato dal vescovo durante la processione © Michele Grecucci

L'incidente, il ricovero e il trasferimento in canile

La vita di Giulio nella cittadina pugliese, però, è stata caratterizzata anche da un evento drammatico. Pochi mesi dopo il suo arrivo a Laterza, infatti, in una fredda mattina di gennaio, è stato trovato con numerose ferite sul dorso: «Inizialmente pensavamo avesse avuto un incontro con i cinghiali – racconta l'educatrice – I veterinari della clinica dove è stato trasportato, però, hanno escluso che si trattasse di morsi. Le ferite dipendevano, probabilmente, da un tentativo di fuga da qualche luogo in cui era rimasto incastrato».

In seguito all'incidente, Giulio venne trasferito al canile municipale: «Fu un periodo difficile per lui e per noi. I bambini delle scuole, abituati a incrociarlo davanti al cancello, si chiedevano dove fosse ed erano preoccupati per lui», ricorda Gentile. Dopo un mese, però, grazie all'impegno della volontaria, e con l'aiuto degli abitanti di Laterza che hanno partecipato ad una raccolta firme, Giulio è stato sterilizzato, dotato di microchip e, finalmente, reimmesso sul territorio del paese.

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©Vittore Scarati – Giulio in chiesa

«Ora è intestato al Sindaco della nostra città e molta gente che lo incontra condivide con me la sua posizione, in una sorta di monitoraggio comunitario – e aggiunge – Si vede chiaramente quando un cane desidera davvero la libertà: sta bene in mezzo a noi, ma ama poter scegliere i momenti in cui allontanarsi, e cercare posti più tranquilli. Conosce bene l'orario in cui arriva il camioncino del pollo ed è sempre pronto per ricevere il suo pezzettino di carne».

La vita di Giulio: le notti nelle case di chi lo ospita, le giornate tra la scuola e i ristoranti

In centro a Laterza, Giulio ha una cuccia all'aperto, posizionata sotto la casa di una persona a cui si affida molto. Spesso, però, chiede ospitalità anche ad altre persone fidate: «Bussa con la zampa dove sa che gli viene aperta la porta, talvolta trascorre la notte nelle case delle persone che lo accolgono, ma alla mattina chiede sempre di poter uscire e tornare all'aperto – racconta l'educatrice cinofila – Poi si sposta verso i bar, oppure verso i ristoranti dove sa che riceverà qualcosa da mangiare. Ha una vera e propria passione per i panzerotti fritti e, infatti, bisogna fare attenzione a non dargli troppo cibo, perché rischia di sentirsi male».

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Giulio sul divano di un abitante di Laterza

Ascoltando la storia di Giulio, è impossibile non ricordare Rex, un altro cane pugliese dall'animo libero, di cui avevamo parlato su Kodami. Un cane di paese che, fino all'ultimo giorno della sua vita, aveva trovato casa lungo le strade e tra le case di Altamura.

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Giulio però, è un cane ancora giovane e, nell'ottica di convivere più a lungo possibile con lui, secondo Ivana Gentile, sarà molto importante educare la cittadinanza ai corretti comportamenti da tenere nei suoi confronti.

«Stiamo parlando di un mix Labrador Retriever che ama il contatto con le persone, ma rischia di eccitarsi molto quando ne ha l'opportunità. Per evitare che questo accada, bisogna sapersi interfacciare con lui in maniera calma e moderata, evitando di farlo emozionare troppo e, soprattutto, non bisogna giocare al tira e molla: lo fa anche troppo spesso. Quando possibile, bisogna addirittura ignorarlo, in questo modo imparerà a moderare la sua grande socievolezza, una caratteristica tipica della razza. Con il passare del tempo, se sapremo comportarci in maniera adeguata, maturerà e cambierà i suoi comportamenti – e aggiunge – Non si tratta assolutamente di un cane potenzialmente pericoloso. Come molti cani liberi, infatti, è dotato di un'enorme competenza sociale e impara facilmente i comportamenti che gli conviene mettere in atto e quelli, invece, che è meglio evitare».

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Giulio per le vie del paese

Quando trotterella per le vie della città, Giulio sembra sempre molto indaffarato e, secondo i racconti della volontaria che lo monitora, non ha mai dato l'impressione di soffrire la solitudine, la noia o la fame: «Ci sono cani che sembrano essere fatti per questo tipo di vita e, fortunatamente, la nostra comunità ne è consapevole – conclude l'educatrice cinofila – Il rischio che corrono questi individui, però, è quello di venire comunque sradicati dal proprio territorio per mano di persone che vogliono trasferirli in canile per poi trovare un'adozione. A queste persone vorrei dire che non sarà una casa a salvare Giulio, ma la conoscenza e il rispetto della sua personalità».

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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