“Giù le mani dai Santuari”, migliaia di persone scendono in piazza a Roma

Migliaia di persone sono scese in piazza a Roma, durante il corteo "Giù le mani dai Santuari" per manifestare il loro dissenso per l'uccisione dei 9 maiali del Rifugio Cuori Liberi.

18 Novembre 2023
18:21
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Oggi a Roma migliaia di persone hanno manifestato il loro dissenso per l'uccisione dei 9 maiali del Rifugio Cuori Liberi, avvenuta lo scorso 20 settembre a Sairano, in provincia di Pavia.

Il corteo è stato organizzato dalla Rete dei Santuari di Animali Liberi e i partecipanti sono arrivati da tutte le regioni d'Italia per chiedere al Ministro della Salute garanzie di tutela per tutti gli animali dei rifugi in caso di emergenza sanitaria. Il corteo di protesta da piazza di Porta san Paolo ha attraversato la città, sfilato davanti al Colosseo per concludersi a piazza di Porta san Giovanni.  

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«Il 20 settembre siamo stati picchiati dalla polizia e 9 maiali sani sono stati uccisi davanti ai nostri occhi. Non permetteremo che avvenga mai più. Urgono protocolli specifici per i santuari – ha dichiarato Sara d'Angelo, portavoce della Rete dei Santuari che ha promosso la manifestazione – I santuari, al contrario degli allevamenti, offrono cura e riparo ad animali salvati da un destino di macellazione e sfruttamento. Questa specificità è riconosciuta da un decreto ministeriale del marzo scorso, ma oltre al riconoscimento esigiamo fatti e leggi che tutelino noi e gli animali ospiti».

I Santuari che accolgono animali vittime dell'industria alimentare dal giugno di quest'anno non sono più considerati allevamenti: hanno ottenuto il riconoscimento giuridico da parte del Ministero della Salute. Gli ospiti di queste strutture anche se continuano ad essere registrati nella Banca dati nazionale degli animali da reddito, si trovano nella sezione Sinac, quella degli animali da compagnia. In virtù di questa differenza, i proprietari dei Rifugi chiedono regole diverse in caso di emergenza sanitaria, ritenendo inaccettabile il modello basato su abbattimenti e ristori messo in atto sino ad oggi.

D'Angelo è positiva rispetto alle interlocuzioni con il Governo rispetto a questo tema: «C'è stata una parziale apertura da parte del ministero e in particolare del direttore generale della sanità animale Pierdavide Lecchini che, insieme ai tecnici del ministero, lunedì presenterà a Bruxelles le nostre richieste per cambiare i regolamenti e per elaborare protocolli diversi per gli animali ospiti dei rifugi».

Come emerso anche on occasione del ddl sulla carne coltivata, il rapporto tra il Governo e la Coldiretti è molto stretto, e secondo d'Angelo il sistema attuale mira proprio a proteggere i grandi esportatori suinicoli. Gli abbattimenti massivi e indiscriminati di maiali degli allevamenti dove si verifica un focolaio servirebbero ad evitare il blocco dell'export delle carni, con ricadute negative soprattutto per l'industria agroalimentare. «Il Ministro ad oggi non ha ancora accettato di ricevere una nostra delegazione – ammette la coordinatrice della Rete dei Santuari – dicono di non avere strumenti per intervenire ma in verità basterebbe un'ordinanza del Commissario straordinario per la peste suina o una nota del Ministro a impedire che quello che è avvenuto a Sairano possa accadere di nuovo. L'ostacolo ancora è di tipo economico, legato al rischio di blocco delle esportazioni. Il profitto fatto sui corpi di milioni di animali macellati ogni anno prevale oggi sulla giustizia: ci auguriamo che il governo trovi il coraggio e la volontà politica di agire correttamente. Continueremo a lottare, chiederemo di essere ricevuti dal Ministro, dal Commissario straordinario per la peste suina: arriveremo fino al Presidente della Repubblica e perfino a Bruxelles, se necessario, finché le nostre richieste non saranno ascoltate».

In vista dell'incontro a Bruxelles, lunedì mattina la protesta proseguirà con un presidio sotto il Ministero, in piazza Castellani, e un flash mob degli attivisti per ricordare quanto avvenuto a Sairano.

Alle ore 13 è prevista una conferenza stampa alla Camera durante la quale sarà proiettato il video realizzato dall'organizzazione internazionale Last Chance for Animals, che ha documentato le violenze e le torture inflitte a migliaia di suini abbattuti a seguito della diffusione della peste suina proprio negli allevamenti in provincia di Pavia e che ha portato a una serie di denunce penali a carico dei responsabili individuati tramite i filmati.

In piazza anche lo street artist  Moby Dick che da anni sostenitore delle lotte per i diritti animali, che ha dedicato un'opera alla strage dei maiali di Sairano. «È ora che tutte le ingiustizie subite dagli animali, nei rifugi e negli allevamenti intensivi, abbiano fine. Dobbiamo farci scudo contro la crudeltá ed essere uniti contro chi monetizza sulla pelle degli animali».

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La peste suina africana è stata riscontrata per la prima volta in Italia continentale nel 2022 in Piemonte, in provincia di Alessandria, e si è propagata velocemente in diverse altre regioni fino a raggiungere a giugno 2023 la Lombardia. Una storia che abbiamo ricostruito su Kodami in un video in cui chiariamo come è arrivata in Italia e quali sono i rischi per la salute.

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Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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