Sta combattendo per sopravvivere il lupo che nella notte tra venerdì e sabato scorso è stato investito a Campi Salentina. L’animale è un esemplare di appena sei mesi, ritrovato in una strada di periferia del piccolo centro in provincia di Lecce che, dopo l’intervento di Carabinieri, Polizia Locale e Agenti tecnici dell’Associazione Nuova Lara, era stato recuperato dalle Guardie Zoofile di Accademia Kronos di Lecce.
Sta ricevendo le cure del personale del CRAS di Calimera. Si sveglia ogni tanto ma non è vigile, dopo essere stato in fase di incoscienza per circa tre giorni, non senza qualche momento di paura per delle convulsioni. In questo momento è ricoverato a Calimera, sede di uno dei centri di riferimento pugliesi per la fauna selvatica, dopo aver ricevuto il primo soccorso nella Clinica H24 Levet a Lecce: «Il lupo ha riportato un fortissimo trauma cranico e uno pneumotorace – spiega Simona Potenza, responsabile della sezione fauna del Museo di Calimera – mentre quest’ultimo è rientrato il trauma cranico ancora no. Il nostro veterinario e direttore sanitario, il dottor Gianluca Nocco, non ha ancora sciolto la prognosi».
L’animale è stato investito da ignoti, prima che dei ragazzi ne segnalassero la presenza sulla carreggiata: «Hanno cercato di spostarlo leggermente per metterlo in sicurezza prima di chiamare i Carabinieri – spiega Primula Meo di Accademia Kronos Lecce – il recupero non poteva essere eseguito dall’Associazione che fornisce il servizio in convenzione, trattandosi di fauna selvatica. Così in prima istanza sono stati interpellati i Carabinieri Forestali, che però erano impegnati, e poi di seguito siamo stati chiamati noi come guardie zoofile».
Ancora una volta preme sottolineare un concetto: «Chi investe è obbligato a chiamare i soccorsi – proseguono da Accademia Kronos – molte persone si sono spaventate, anche perché un lupo ha dimensioni diverse da un cane, sebbene non avesse forze. In questi casi basta chiamare le forze dell’ordine o del personale competente, non serve toccare gli animali. È un’abitudine che incontriamo spesso con la fauna selvatica, soprattutto con i rapaci. Per quanto ci siano tutte le buone intenzioni, soprattutto da parte di chi si prende l’impegno di trasportare l’animale presso un centro idoneo a prestare le cure, è bene lasciar fare a chi ha competenze e attrezzature per intervenire».
L’appello, quindi, è quello di prestare in generale maggiore attenzione alla fauna selvatica, proprio per tutelarla ed evitare ulteriori invasioni rispetto agli habitat naturali di molte specie. Quanto al lupo, la speranza è che i miglioramenti di queste ore siano il preludio verso la ripresa e un successivo ritorno in libertà in natura.