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14 Luglio 2022
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Giornata mondiale dello scimpanzé: conservare l’animale per salvaguardare l’uomo

Il 14 luglio è la Giornata Mondiale dello scimpanzé, festività che non significa soltanto sensibilizzare sulle minacce dirette a questi animali, ma anche cambiare le condizioni di vita delle persone che abitano gli stessi luoghi che, inevitabilmente, influenzano il benessere della fauna selvatica con cui convivono.

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Oggi, 14 luglio, si festeggia la Giornata Mondiale dello scimpanzé, una festività istituita dal Jane Goodall Institute e coincide con il giorno in cui Jane Goodall, ricercatrice pioniera del comportamento degli scimpanzé, arrivò sulle rive del lago Tanganica a Gombe, in Tanzania, per la prima volta: era il lontano 14 luglio 1960.

Lo scopo della giornata mondiale lo spiegano chiaramente i membri dell'Istituto stesso: «questa è la giornata mondiale dedicata agli scimpanzé e alla protezione, conservazione e difesa del benessere di questi esseri straordinari, in natura ed in cattività», ma la giornata, in realtà, non significa solo proteggere queste scimmie, ma molto di più. D'altronde, la storia di Jane Goodall e quella degli scimpanzé del Gombe è profondamente intrecciata e non è possibile parlare delle ricerche e delle scoperte fatte dalla primatologa senza far riferimento alla lunga campagna di sensibilizzazione che porta avanti da più di sessant'anni.

Jane Goodall iniziò a divulgare l'enorme importanza di proteggere questi animali fin dal suo primo rientro nel Regno Unito, quando dovette parlare di fronte agli altri scienziati delle sue scoperte. Nonostante il riconoscimento negli anni dell'importanza del suo lavoro in questo campo, però, ci sono voluti più di 50 anni per far si che l’ecosistema di Gombe Masito Ugalla, una delle prime aree dove la primatologa iniziò le sue osservazioni, fosse designato come Riserva ufficiale della biosfera dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per la Scienza e la Cultura (UNESCO) nel 2018.

Queste riserve conciliano la conservazione della biodiversità con l’attività umana attraverso l’uso di risorse naturali sostenibili, elemento sempre presente nelle campagne di sensibilizzazione dell'istituto. Quella del Gombe, come molte altre zone dell'Africa come il Congo, è tristemente nota, infatti, per l'enorme sfruttamento delle risorse minerarie. Nel territorio sono presenti elementi come tantalio, tungsteno, stagno e oro, tutti presenti in grande quantità nel territorio e necessari per quasi tutti i dispositivi elettronici.

In Congo, ad esempio, la situazione è particolarmente preoccupante. Oltre al disboscamento incontrollato per la creazione di miniere, nel paese è scoppiata una guerra civile e una delle principali cause sono le condizioni di lavoro estreme alle quali sono sottoposti i congolesi per l'estrazione dei minerali.

Da qui parte la minaccia per gli scimpanzé: gli abitanti dei villaggi si riversano nelle foreste in cerca di asilo per scappare dalla guerra. Lontani dalle loro case, senza alcun mezzo per sostentarsi, questi rifugiati sgombrano tratti di foresta creando “miniere di sussistenza” per produrre il piccolo reddito necessario per la sopravvivenza della loro famiglia. Qui è disponibile anche il cibo, la fauna selvatica, che è cacciata con crescente insistenza e gli scimpanzé sono i primi candidati al macello e al consumo poiché tendono ad avvicinarsi eccessivamente agli insediamenti umani.

La giornata mondiale dello scimpanzé, dunque, non è stata istituita soltanto per informare e mobilitarsi per far fronte alle cause dirette che mettono in pericolo questo animale, quali il bracconaggio o la perdita di habitat, ma anche per cambiare le condizioni di vita delle persone che abitano gli stessi luoghi che, inevitabilmente, influenzano il benessere della fauna selvatica con cui convivono.

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