Il 15 febbraio si festeggia la Giornata mondiale dell'ippopotamo, un'occasione per celebrare alcuni tra i più singolari e curiosi mammiferi della Terra. Perché celebrare proprio questo animale dedicandogli una celebrazione? Bisogna sottolineare che gli aspetti conservazionistici legati alle specie e alla perdita di biodiversità di questi mammiferi sono piuttosto pressanti, soprattutto perché anche gli ippopotami sono tra le specie minacciate inserite nella Lista Rossa IUCN.
Il termine ippopotamo deriva dal greco e significa cavallo d'acqua, ma sebbene siano animali agili soprattutto in acqua, una volta fuori sono in grado di raggiungere anche i 30 km/h sulle brevi distante e mostrare un'agilità a dir poco sorprendente. Sono mammiferi artiodattili, che hanno quindi un numero pari di dita (quattro in questo caso) e sono i parenti terrestri più prossimi ai cetacei.
Tutti conoscono l'ippopotamo comune (Hippopotamus amphibius), che è il terzo mammifero terrestre per dimensioni dopo elefanti e rinoceronti, ma esiste anche un'altra specie meno nota al grande pubblico e con abitudini più solitarie e terrestri: l'ippopotamo pigmeo (Hexaprotodon liberiensis).
10 fatti interessanti sugli ippopotami
Ecco alcuni fatti curiosi che forse non sapevi sugli ippopotami.
- Gli ippopotami sono animali prevalentemente notturni, infatti passano più di 16 ore al giorno in acqua, dove possono persino dormire e risalire per respirare senza svegliarsi, per poi pascolare per circa 4 o 5 ore quando fa buio.
- In una sola notte possono mangiare fino a 35 kg di erba.
- Sebbene siano animali quasi esclusivamente erbivori occasionalmente possono comportarsi da spazzini o addirittura attaccare altri animali per nutrirsi di carne.
- Sono molto territoriali e aggressivi, e vengono considerati tra gli animali più pericolosi in Africa, dove attaccano numerose barche e persone causando molte vittime ogni anno.
- Gli ippopotami comuni vivono in gruppi di circa 10/20 esemplari femmine con piccoli controllate da un solo maschio dominante.
- Vivono mediamente circa 40-50 anni, ma il record in cattività detenuto da Bertha è di 65 anni.
- Quelli pigmei, invece, sono solitari, vivono nelle foreste e sono molto più rari e schivi.
- I maschi di ippopotamo comune, più grossi, possono essere lunghi più di 4 metri e pesare oltre 2 tonnellate.
- Quelli pigmei, invece, sono lunghi circa 1,5 metri e pesano al massimo poco più di 250 kg.
- In Colombia c'è una popolazione di ippopotami invasivi di oltre 65 esemplari discendente da soli 4 animali che Pablo Escobar teneva in cattività negli anni 80. Ora stanno causando molti danni all'ecosistema e diventano sempre più difficili da gestire.
Ippopotami e conservazione
Nonostante siano tra gli animali più iconici e conosciuti anche gli ippopotami non se la passano granché bene da un punto di vista della conservazione. L'IUCN considera, infatti, l'ippopotamo comune come Vulnerabile nella sua Lista Rossa delle specie in via di estinzione. Una volta diffusi in gran parte di fiumi e laghi del continente africano la popolazione si è notevolmente ridotta e frammentata a causa della caccia e della distruzione dell'habitat. Sebbene siano presenti ancora oggi i numerosissimi Paesi africani, alcune popolazioni locali sembrano essere in grosso declino e quelle più in salute e stabili si trovano soprattutto in Africa orientale.
Ancora peggio se la passa l'ippopotamo pigmeo, considerato In pericolo nella Lista Rossa. Ne sopravvivono in natura meno di 3000 esemplari, distribuiti in maniera frammentata nelle foreste di pochi Paesi dell'Africa occidentale. Minacciato dalla sempre più crescente deforestazione si conosce ancora molto poco sulle abitudini di questo solitario e schivo ippopotamo.
La giornata mondiale dell'ippopotamo è quindi un'ottima occasione per approfondire, condividere e discutere su questi buffi e tozzi animali, tanto iconici e conosciuti quanto seriamente minacciati di estinzione.