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Kodami Call
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16 Giugno 2023
9:40

Giornata mondiale delle tartarughe marine: tutte le specie che nuotano nei nostri mari

Il 16 giugno si celebra la Giornata mondiale delle tartarughe, una festività dedicata alla sensibilizzazione sullo stato di minaccia di queste specie. La data cade lo stesso giorno della nascita del dott. Archie Carr che dedicò gran parte della sua vita alla conoscenza e alla conservazione delle tartarughe. Ma chi sono le specie ad oggi viventi?

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Ogni anno il 16 giugno si celebra la giornata mondiale delle tartarughe marine, antichi rettili che nuotano nei nostri mari e oceani, la cui sopravvivenza è purtroppo sempre più minacciata. La data è stata scelta per un motivo ben preciso: lo stesso giorno infatti è nato Archie Carr, professore di Zoologia all'Università della Florida, che dedicò gran parte della sua vita alla conoscenza e alla conservazione delle tartarughe marine. Fu infatti fondatore e direttore scientifico del "Sea Turtle Conservarcy", un organizzazione che si occupa di ricerca, divulgazione e conservazione di queste specie, che ha richiamato inoltre per la prima volta l'attenzione sullo stato di minaccia e sul declino di questi animali. Ma chi sono le tartarughe marine e come vivono?

Le tartarughe marine, instancabili viaggiatrici

Le tartarughe marine fanno parte della superfamiglia chelonioidea e comprendono sette specie diverse, quasi tutte inserite in una categoria di minaccia secondo la IUCN (International Union for Conservation of Nature). Le sette specie si dividono a loro volta in due famiglie: le cheloniidae, ossia le tartarughe a "guscio duro" di cui fanno parte sei delle sette specie oggi viventi, e la famiglia dermochelyidae o a "guscio coriaceo", il cui unico membro è la tartaruga liuto, la più grande ad oggi vivente. Vivono in tutti gli oceani del mondo, tranne che nelle regioni polari, e sono animali dalle abilità strabilianti: sono infatti capaci di migrare anche per migliaia di chilometri.

Dopo l'accoppiamento in mare, le femmine raggiungono la spiaggia, spesso la stessa in cui sono nate, dove scavano una buca e depongono le uova, che possono arrivare addirittura a ben 350 per covata. Dopo circa 50-60 giorni, i piccoli fuoriescono dal guscio e si dirigono autonomamente verso l'acqua. La cosa interessante è che il sesso dei piccoli è determinato dalla temperatura a cui sono esposti durante l'incubazione: se questa è alta nasceranno femmine, in caso contrario maschi.

Le minacce a cui sono maggiormente esposte queste specie sono diverse: l'inquinamento dovuto soprattutto alla plastica, la cattura accidentale nelle reti da pesca, il cambiamento climatico che incide sulla determinazione del sesso dei piccoli, il commercio illegale e la predazione delle uova. Tutte le tartarughe marine sono inserite nell'allegato I del CITES (Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione) che ne limita il commercio.

Le sette specie di tartarughe marine

Le tartarughe marine hanno diverse abitudini e distribuzione, ecco alcune curiosità sulle sette specie che vivono nei nostri mari:

Tartaruga marina comune (Caretta caretta)

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È una specie che vive nell'Oceano Atlantico, Pacifico e Indiano, e molto diffusa anche nel Mediterraneo. È infatti la più comune nei nostri mari e l'unica che nidifica sulle coste italiane. È una specie onnivora dotata di potenti mascelle per sminuzzare le prede, costitute spesso da piccoli invertebrati. È classificata come "vulnerabile" dalla IUCN a causa del disturbo antropico, le catture nelle reti da pesca e la perdita dei siti di nidificazione per lo sviluppo costiero.

Tartaruga verde (Chelonia mydas)

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È una specie che vive in tutti i mari tropicali e subtropicali e divisa in due sottopopolazioni: una diffusa nell'Atlantico e una nel Pacifico. La dieta della tartaruga verde cambia con l'età: da giovane è infatti principalmente carnivora, convertendosi pian piano all'erbivoria stretta. Ha inoltre un importante ruolo ecologico: cibandosi di fanerogame, ne incrementa la crescita contribuendo così alla salute di questi importanti luoghi di riproduzione e sviluppo per altri animali marini. È classificata come "in pericolo" dalla IUCN principalmente a causa dell'inquinamento, la cattura, la caccia e la perdita di habitat.

Tartaruga di Kemp (Lepidochelys kempii)

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È la specie più rara di tartaruga marina e anche tra le più minacciate, è infatti classificata come in "pericolo critico" dalla IUCN. La distribuzione si differenzia per il sesso e per l'età: gli adulti generalmente vivono nel Golfo del Messico, mentre le femmine spaziano dal Florida meridionale allo Yucatan settentrionale. I maschi invece si trovano generalmente vicino alle spiagge del Texas e del Messico occidentale. Le principali minacce alla specie sono la perdita di habitat , l'inquinamento e cattura accidentale nelle reti.

Tartaruga olivacea (Lepidochelys olivacea)

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È una specie che vive principalmente nell'Oceano Pacifico e Indiano, ma si può trovare anche nell'Oceano Atlantico. La particolarità sta nella modalità di nidificazione: le femmine di tartaruga olivacea infatti, così come anche quella di Kemp, si riuniscono tutte sulla stessa spiaggia, generalmente la stessa dove sono nate,  per deporre le uova tutte insieme appassionatamente. È principalmente carnivora e classificata come "vulnerabile" secondo la IUCN a causa principalmente della predazione, collisioni con le barche, cattura accidentale e distruzione delle uova.

Tartaruga embricata (Eretmochelys imbricata)

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È una specie che vive principalmente nell'Oceano Pacifico, Atlantico e Indiano. È facilmente riconoscibile dalle altre tartarughe marine per il becco affilato e curvo in avanti e il carapace seghettato ai margini. È onnivora e si ciba principalmente di poriferi, di cui va ghiotta. È classificata come in "pericolo critico" dalla IUCN a causa principalmente del commercio dei gusci, della carne e la distruzione degli habitat.

Tartaruga a dorso piatto (Natator depressus)

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È una specie endemica della piattaforma continentale australiana, dove vive generalmente nelle acque poco profonde e costiere. Il nome deriva dall'aspetto del suo carapace: è infatti meno ricurvo e più liscio rispetto alle altre specie di tartaruga. È una specie onnivora, classificata come "carente di dati" secondo la IUCN, ma considerata vulnerabile secondo il governo Australiano. Le principali minacce sono  la caccia per le uova e la carne e la distruzione dell'habitat.

Tartaruga liuto (Dermochelys coriacea)

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È la tartaruga marina dalle dimensioni maggiori e riconoscibile per le creste longitudinali che presenta sul carapace, che può essere lungo oltre 2 metri. È inoltre la tartaruga marina con la distribuzione più ampia, e si può avvistarla praticamente in tutti i mari del mondo, ma le popolazioni più consistenti vivono negli oceani Atlantico e Pacifico. Si cibano quasi solo di meduse e sono classificate come "vulnerabili" dalla IUCN per il declino della popolazione avvenuto negli ultimi decenni.

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