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30 Luglio 2022
11:08

Giornata mondiale dell’amicizia, cinque “grazie” a persone e cani da parte di Frisk e me

Il 30 luglio si festeggia la Giornata Mondiale dell'Amicizia, quel sentimento che proprio il rapporto tra cane e uomo è la rappresentazione massima di una convivenza che va avanti da 40 mila anni. Ma, al di là di analisi complesse, a me bastano gli ultimi sei anni insieme a Frisk per testimoniare che i cani sono proprio "i migliori amici degli uomini" e, per una volta, rendere omaggio a tutti coloro che fanno parte della mia specie e che ricambiano con amore e rispetto allo stesso modo nei loro confronti.

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Ciao Frisk, come vanno le cose? eh, mi dirai, che domande… sei qui, accanto a me, come sempre da sette anni a questa parte e se non lo so io come sono le tue giornate e come scorre la tua vita, chi è che deve saperlo? Ok, hai ragione, inutile che continui a fissarmi con quegli occhi scuri e la testa che si muove da una parte all'altra per capire cosa ti sto chiedendo: al posto di stare in redazione a scrivere, dal tuo punto di vista sarebbe molto meglio andarcene da qualche parte a cercare rametti, annusare il mondo e magari fare un tuffo in un fiume per rinfrescarci in questo 30 luglio.

Ma, sai, oggi per gli umani è un'altra di quelle "Giornate internazionali" in cui ci piace festeggiare qualcosa. Sì, lo so, non sbadigliare… E' una specie di moda ormai ma il senso per cui questi eventi sono nati è, o dovrebbe essere, molto profondo: attribuire a una data un significato ci aiuta a fare campagne di sensibilizzazione su temi importanti. Perché sai come siamo noi umani: tendiamo a volte a essere molto superficiali su argomenti seri e allora perdonami se ti "uso" ma attraverso Kodami vorrei che ci concentrassimo su un valore del quale proprio voi cani siete simbolo nell'arco delle relazioni tra specie diverse.

Oggi è la Giornata mondiale dell'amicizia: sì, quel sentimento che proprio il rapporto tra cane e uomo è la rappresentazione massima di una convivenza che va avanti, pensa un po', da 40 mila anni! Gli studi più recenti, infatti, sono arrivati a identificare tracce di questo nostro lungo percorso di co-evoluzione addirittura così tanto addietro nel tempo. Ma, al di là di analisi complesse, a me bastano gli anni insieme a te per testimoniare che sì, voi cani siete proprio "i migliori amici degli uomini" e, per una volta, rendere omaggio anche a tutti coloro che fanno parte della mia specie e che ricambiano con amore e rispetto allo stesso modo nei vostri confronti. Perché è senz'altro vero che gli esseri umani sono autori di gesti orribili nei confronti del Pianeta e degli altri esseri viventi che ci abitano ma è anche giusto, ogni tanto, guardare il bicchiere mezzo pieno e riflettere su quelli di noi che riescono a essere "i migliori amici dei cani".

E allora ecco cinque momenti della nostra vita in cui tanti, sono certa, si rivedranno nel loro quotidiano insieme al cane con cui condividono un viaggio unico che rappresenta al meglio tutte le fasi in cui un'amicizia si costruisce, dal primo incontro fino ad arrivare a una conoscenza profonda e all'accettazione dell'uno e dell'altro. Tutti punti fondamentali, in fondo, perché due individui possano davvero definirsi amici.

1. Il giorno in cui ci siamo conosciuti

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"Mamma mia e come sei secco!", ho pensato io. Tu cosa avrai pensato, invece? Immagino qualcosa tipo: "Ok, sono piccolo e vengo da un posto chiamato Sicilia e non sto più con mia mamma e i miei fratelli… Vagavo già da solo e vedrai che sono capace di farmi valere eh! Però tu puoi provare a capire ad esempio i piccoli ringhi che faccio? Sai, dentro mi sento un po' sperduto e mamma mi ha detto che ‘quel rumore' che emettiamo serve proprio per avvisare voi altri che qualcosa non sta andando per il verso giusto".

Ecco Frisk, il mio primo grazie è proprio questo: grazie per aver avuto tu per primo la capacità di mostrarti per quello che sei e aver provato a comunicare a modo tuo molto chiaramente cosa ti faceva sentire a disagio da subito. Mi piace pensare che il motivo per cui in quel momento esatto anche tu mi abbia scelto sia perché sono riuscita ad accoglierti non solo tra le mie braccia, come in questa foto, ma perché hai "sentito" che in quel momento iniziava la nostra amicizia.

2. Il giorno in cui abbiamo cominciato a camminare insieme per le strade di una città

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Sei sempre stato un grande cacciatore di… peluche! La nostra storia è iniziata nei vicoli di Genova. Quei "caruggi" stretti stretti che per un cane di città non sono per niente facili. Incontri ravvicinati con altri cani, persone inconsapevoli della difficoltà per voi di essere legati a un guinzaglio e quella così umana convinzione che siccome siete "animali sociali" allora vi piace incontrare tutti, nessuno escluso.

Eh, ci ho messo del tempo anche io per capirlo! E' un grande classico del resto avere la convinzione che possiamo interagire con voi sempre e in qualsiasi modo, soprattutto quando poi si vive con un cucciolo come te che all'inizio sembra socievole e allegro e poi crescendo piano piano ecco che esce fuori il vero carattere e sta proprio a noi capire quali sono le vostre esigenze davvero.

E per tenere conto dei desideri e bisogni di qualcuno si deve lasciarlo esprimere in base alla sua personalità, semplicemente osservando. Beh, più di una volta ho chiaramente capito che eri tu a dire a me "grazie" in certe situazioni, rafforzando tu la mia autostima nella relazione con te: sei riuscito a guidarmi nel guidarci, a sostenermi nel sostenerti e quando abbiamo superato le difficoltà di andare in giro anche per un centro storico così complicato per te, lavorando su fiducia e una gestione di quel "filo" che ci lega quando camminiamo in mezzo alla gente e nelle strade di città, anche trovare un peluche è servito a farti divertire e rilassare. E noi di pupazzi in giro, incredibilmente, siamo riusciti a trovarne tanti ;-)

3. Gli amici che ci hanno aiutato a diventare amici

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E qui ci vorrebbero tante foto, in realtà. Ci sono persone e cani che sono state fondamentali per Frisk e me: ci hanno concesso di saldare il nostro rapporto grazie all'amicizia che ci hanno concesso. I primi sono stati Raquel e Bartolo che ti hanno trovato e hanno capito che eri da solo e che non avevi alternative: sono stati bravi, non ti hanno prelevato dalla tua famiglia ma compreso che avevi davvero bisogno di un riferimento umano. Poi, sono arrivate Daniela Grassi e Valentina Biedi, due educatrici cinofile genovesi che sono state le prime a farci comprendere che tra le zampe e le mani avevamo uno scrigno in cui custodire una luminosissima perla che rappresenta noi due: un tesoro, la nostra risorsa di affetto e rispetto reciproco, da accrescere con equilibrio nel capire le esigenze di entrambi.

L'amicizia più spontanea del mondo che mi è stata data e che ha concesso a noi due di fare ancora un altro passo in avanti nella nostra è arrivata poi dai randagi e da persone come Clara Caspani e Lorenzo Niccolini che ai cani liberi hanno dedicato diversi studi con l'associazione Stray Dogs International Project. I cani liberi, e tutti possiamo incontrarli proprio nel nostro Belpaese, mi hanno mostrato chi siete voi che camminate nel mondo su quattro zampe e come la libertà sia un valore importante da preservare anche nell'ambito di una relazione con un animale domestico.

Ho incrociato tanti soggetti senza un umano di riferimento fisso sul cammino che ho intrapreso per conoscere l'etologia canina, iniziato proprio per riuscire a comprendere meglio anche te Frisk, e i loro nomi li hai sentiti così tante volte che mi piace pensare che anche per te sono una sorta di "amici immaginari" che entrambi, in questo caso, dobbiamo ringraziare. E allora grazie Panda, Banana, Sentinella, Babbo e Luna e Baquera: cito voi a nome di tutti coloro che noi umani crediamo vaghino ma in realtà sanno benissimo dove andare.

Ultimi ma mai ultimi e sempre presenti, Rottino e Lucia: una coppia che a chiunque abbia avuto la fortuna di conoscerli dimostra semplicemente che un cane adulto, che ha passato gran parte della sua vita in un canile lager, è stato da subito pronto a dimostrare affetto e amore nei confronti dell'umana che lo ha adottato. Rotti mi ha insegnato che sì la vita è davvero difficile alle volte ma quando si ha un'amica, appunto, a fianco il passato anche più orribile può essere dimenticato in ogni attimo che si spende assieme perché… si è insieme.

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4. Quando abbiamo scoperto la bellezza della vita in natura attraverso la fiducia

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Spiagge, mare, boschi, laghi, fiumi, alberi a farci compagnia: passeggiare in natura con un cane ti fa sentire davvero parte di un tutto e lasciare alle spalle la vita di città non fa bene solo a Frisk ma anche a me. I primi tempi sono difficili per noi umani: la paura di "liberare" il cane, nel rispetto delle leggi e della condivisione degli spazi non solo tra di noi ma pensando anche alle altre specie, e quell'ansia di non avere il controllo attraverso un guinzaglio.

"Cosa farà? Scapperà e non ritornerà mai più? E se si perde?". Sono tutti pensieri legittimi e ricordando sempre che ogni cane è un mondo a sé, c'è un dato di fatto: prima bisogna lavorare su noi stessi e proprio sul senso della parola "fiducia".

Ecco allora un altro grazie che io devo a te, Frisk: mi hai fatto superare le mie ansie perché se non lo avessi fatto prima io avrei solo continuato a rinforzare le tue. Detto ciò… non è che siamo perfetti eh! Ancora oggi litighiamo e ci confrontiamo con franchezza, come del resto due amici fanno se davvero possono definirsi tali e quando io vorrei stendermi a leggere anche solo due pagine di un libro e tu invece vuoi continuare a tuffarti o a rincorrere rametti e mi "abbai addosso" ammetto che ancora di strada insieme ne abbiamo da fare…

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5. Il giorno in cui finiscono le aspettative e inizia la vera amicizia

Non è ancora arrivato nella mia vita nei rapporti con le persone ma con te, Frisk, sì e questo mi ha reso più consapevole del fatto che è naturale per noi esseri umani aspettarci sempre qualcosa dagli altri, arrivando a pretendere di cambiarli addirittura pur di farli assomigliare all'idea che ci siamo fatti di loro. Ecco perché lo facciamo anche con voi cani e in questo la vostra comprensione è davvero immensa, nella pazienza che avete con noi e le nostre aspettative anche nei vostri confronti.

Oggi, grazie a te, alla fine penso che sia piuttosto inutile arrovellarsi su quello che è un aspetto così insito nella cultura della nostra specie e mi piace ricordare quella che è nota come "la preghiera della Gestalt" che, almeno con te, sono riuscita a mettere in atto:

“Io sono io. Tu sei tu.
Io non sono al mondo per soddisfare le tue aspettative.
Tu non sei al mondo per soddisfare le mie aspettative.
Io faccio la mia cosa. Tu fai la tua cosa.
Se ci incontreremo sarà bellissimo;
altrimenti non ci sarà stato niente da fare.”

Ecco, nella Giornata Mondiale dell'Amicizia, allora un pensiero finale va a tutte le persone e i cani con cui veramente ci siamo incontrati e abbiamo condiviso insieme questo viaggio che si chiama vita. Aver avuto la fortuna di comprendere grazie a sei zampe che camminano insieme che farlo in compagnia è davvero la cosa più bella del mondo è il dono più grande che il mio cane mi ha fatto, indipendentemente da quanto tempo ci è concesso ancora per stare insieme.

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Diana Letizia
Direttrice editoriale
Giornalista professionista e scrittrice. Laureata in Giurisprudenza, specializzata in Etologia canina al dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli e riabilitatrice e istruttrice cinofila con approccio Cognitivo-Zooantropologico (master conseguito al dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Parma). Sono nata a Napoli nel 1974 e ho incontrato Frisk nel 2015. Grazie a lui, un meticcio siciliano, cresciuto a Genova e napoletano d’adozione ho iniziato a guardare il mondo anche attraverso l’osservazione delle altre specie. Kodami è il luogo in cui ho trovato il mio ecosistema: giornalismo e etologia nel segno di un’informazione ad alta qualità di contenuti.
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