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24 Settembre 2023
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Giornata Mondiale del Gorilla: un documentario sul centro fondato da Dian Fossey in Africa

Per celebrare il 40° anniversario di Gorillas in the Mist, autobiografia della famosa primatologa, un documentario racconta la storia e il lavoro del centro di ricerca sorto in Ruanda nei luoghi dove la scienziata inaugurò il metodo di studio dei gorilla di montagna basato sull'osservazione diretta e la raccolta dei dati.

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Giornalista
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Dian Fossey e Digit, il preferito tra i gorilla studiati dalla primatologa in Ruanda (credits:DianFosseyFondation)

Era il 24 settembre 1967 quando Dian Fossey  fondò, sul versante ruandese dei monti Virunga, il Centro di ricerca Karisoke che divenne negli anni il punto di riferimento nello studio dei gorilla di montagna. «Non sapevo allora che montando due piccole tende nella natura selvaggia dei Virunga avevo lanciato l'inizio di quella che sarebbe diventata una stazione di ricerca di fama internazionale che alla fine sarebbe stata utilizzata da studenti e scienziati di molti paesi» scrisse poi la scienziata modello per intere generazioni di studiosi nella sua biografia Gorilla nella nebbia. Dal 2017 questo giorno fondamentale per le scienze della conservazione animale viene celebrato come il Gorilla’s Day, la Giornata Mondiale dei Gorilla che quest’anno la Dian Fossey Foundation festeggia celebrando il 40° anniversario del libro di Dian Fossey Gorillas in the Mist e il 35° anniversario dell’omonimo film basato sul libro, con Sigourney Weaver nel ruolo della primatologa, con un documentario che sarà in visione oggi, domenica 23 settembre, su Animal Planet.

Dal 1967 infatti molte cose sono successe in quella terra d’Africa che accoglie la più importante popolazione di gorilla rimasta al mondo: poco più di 1000 individui che vivono fra la vegetazione rigogliosa dei Virunga. Dalle due capanne di Dian Fossey, uccisa a soli 54 anni nella notte del 27 dicembre 1985, la Fossey Fund ha creato un avamposto che difende e studia i gorilla. «Da lì siamo cresciuti nel corso degli anni, da una persona a uno staff di oltre 300 persone – spiegano. Fino al 2022, abbiamo lavorato in spazi affittati con strutture limitate, molto dall'habitat dei gorilla e dalle comunità circostanti che serviamo. Avevamo bisogno di una casa che potesse supportare un team in crescita e programmi in espansione. Nel 2018, in occasione della celebrazione del nostro cinquantesimo anniversario, si è deciso di creare una struttura appositamente costruita in Ruanda volta ad accelerare il lavoro scientifico e di conservazione». Un’accelerazione si è avuta poi con il sostegno arrivato dall’attrice americana Ellen DeGeneres che ha permesso la nascita dell'Ellen DeGeneres Campus del Dian Fossey Gorilla Fund.  inaugurato all’inizio del 2022 come un centro di ricerca permanente dedicato ai gorilla di montagna.

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Un gorilla di montagna in Ruanda (credits: DianFosseyFoundation)

Il lavoro svolto in questo primo anno di attività nel centro dedicato a Dian Fossey, in occasione della Giornata Mondiale del Gorilla, sarà presentato in uno speciale di Discovery Channel il 23 settembre e su Animal Planet il 24 settembre e poi in streaming su Discovery+ e Max. Uno sguardo approfondito  su questo centro per la conservazione in Ruanda, che è anche la prima sede permanente appositamente costruita dalla fondazione Fossey. «Dall'apertura, il nostro Ellen Campus ha ospitato più di 40.000 visitatori, venuti per vedere le mostre interattive, tra cui una ricostruzione della capanna in cui viveva Dian, un coinvolgente teatro a 360 gradi e una nuova esperienza di realtà virtuale "Gorilla Trek”». Il documentario racconta anche le attività legate alla divulgazione che erano tra gli obiettivi del progetto. «Anche l'istruzione è un obiettivo chiave del Campus Ellen, con visite di oltre 7.500 scolari locali, oltre 150 corsi di formazione per vari gruppi e ospitalità di 400 studenti universitari locali per una varietà di opportunità di apprendimento».

Il prezioso lavoro dei trasker e le squadre antiranger

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Il gorilla Segasira nel 2018, uno dei gorilla studiati grazie all’attività del campus (credits: DianFosseyFoundation)

Grazie all’attività si studio e di ricerca inaugurata nel ’67 da Dian Fossey, la conoscenza dei gorilla di montagna ha avuto una straordinaria crescita. E ancora oggi il metodo dell’osservazione diretta, inaugurato dalla scienziata in Africa, produce una mole di informazioni preziose che vengono trasferite nei database del centro di ricerca. «Ogni mattina, i localizzatori del Fossey Fund individuano il gruppo di gorilla assegnato: scoprono dove hanno costruito i loro nidi notturni e poi seguono la scia di vegetazione schiacciata che si lasciano dietro quando si allontanano al mattino. Dopo aver trovato il gruppo e registrato la sua posizione, i nostri tracker localizzano ogni individuo del gruppo e registrano informazioni sull'aspetto generale e sulla salute, nonché eventuali cambiamenti nella composizione del gruppo dovuti a nascite, morti, immigrazione o emigrazione, al fine di tracciare le dinamiche della popolazione». In Ruanda grazie al Fondo Fossey sono attive anche squadre anti-bracconaggio che pattugliano settori specifici dell’habitat dei gorilla per proteggerli dalle attività illegali nella foresta. «in particolare i gorilla vengono difesi dalle attività dei bracconieri, come le trappole tese per intrappolare gli animali che sono destinate alle antilopi e alla piccola selvaggina, ma possono causare lesioni gravi o mortali anche ai gorilla.

Nella foto di apertura Dian Fossey e Digit, il preferito tra i gorilla studiati dalla primatologa in Ruanda (credits: DianFosseyFondation)

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Maria Grazia Filippi
Giornalista
Scrivo da sempre, ma scrivere di animali e del loro mondo è la cosa più bella. Sono laureata in lettere, giornalista professionista e fondatrice del progetto La scimmia Viaggiante dedicato a tutti gli animali che vogliamo incontrare e conoscere nei luoghi dove vivono, liberi.
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