Sempre più vicini, sempre più complici. Gli animali rappresentano la nostra metà selvatica e forse proprio per questo sempre di più non riusciamo a fare a meno di loro. Che siano domestici, addomesticati da millenni di convivenza e di frequentazione reciproca, che siano liberi nei loro habitat e quindi ancora indomati e indomabili, sono i compagni della lunga presenza dell’uomo sulla Terra. Il 4 ottobre, nel giorno della festa del loro patrono San Francesco d’Assisi, si celebra la Giornata Mondiale degli Animali: una data che in tutto il mondo è dedicata all'azione per i diritti e il benessere degli animali.
La storia della Giornata mondiale degli animali
Istituita da Heinrich Zimmermann il 24 marzo 1925 al Palazzo dello Sport di Berlino, in Germania, la prima Giornata Mondiale degli Animali fu un grande successo già alla sua prima edizione che vide presenti oltre 5 mila partecipanti. Nel 1929 l'evento fu spostato al 4 ottobre anche se, inizialmente, ebbe riscontro soltanto in Germania, Austria, Svizzera e Cecoslovacchia. Nel maggio 1931, al Congresso internazionale sulla protezione degli animali a Firenze, venne accettata all’unanimità la proposta di renderla universale proprio nel giorno dedicato al santo che più di ogni altro aveva dimostrato empatia e considerazione verso qualsiasi specie animale presente sulla terra.
San Francesco, con il suo Cantico delle Creature, aveva lasciato un’eredità fondamentale su rapporto tra uomo e animali. Anche quest'anno la Giornata Mondiale è spunto per approfondire tematiche e per valorizzare la presenza dei animali nelle nostre vite. Molte associazioni animaliste e che lavorano perla salvaguardia lo stanno facendo anche attraverso video, come quello realizzato dall'associazione internazionale Four Paws, che attraverso le immagini degli animali più belli e più iconici, ci ricordano la loro importanza per gli equilibri del nostro pianeta.
Gli animali domestici, fondamentali per le nostre vite, anche in viaggio
Quando Kodami, a febbraio del 2021, ha commissionato ad una società di indagini di mercato una ricerca sul rapporto tra noi e i nostri animali domestici, è emerso un dato davvero bellissimo: il 59% degli intervistati ha risposto «sono più felice» con la loro presenza, che è davvero la sintesi del rapporto profondo che lega uomini e animali, quando questo rapporto si basa su consapevolezza e rispetto.
Ecco perché sensibilizzare l'opinione pubblica sul rispetto degli animali domestici e disincentivarne l'abbandono, specie durante i mesi estivi, è diventato uno degli obiettivi principali della Giornata Mondale degli animali e anche del nostro magazine, in cui abbiamo dato vita a una campagna di informazione e sensibilizzazione chiamata #VacanzaBestiale.
Una recentissima ricerca della compagnia di viaggi eDreams, pubblicata proprio in occasione di questa celebrazione internazionale e focalizzata sul viaggio con i nostri animi più stretti, ha confermato ancora una tendenza importante: sono proprio gli italiani, seguiti da spagnoli e americani, con il 56% tra tutti gli intervistati in partenza per un viaggio, che non rinuncerebbero mai a portarsi dietro il proprio animale domestico.
Sempre con noi, sempre più spesso
Ma se le indagini ci dicono ciò che istintivamente giù sappiamo, cioè che vivere senza i nostri amici animali è sempre più difficile, la conferma ci arriva anche dal mondo che ci circonda e che amiamo frequentare. Ormai per esempio, infatti, è più facile entrare in un museo accompagnati dal nostro cane. Non è permesso in tutte le strutture ma in realtà sono molti i musei dog friendly lungo la penisola. A Torino, ad esempio, diversi musei accettano i cani: il Museo del Cinema, dove i cani sono ammessi se accompagnati con il trasportino o zaino, ma non possono accedere all’ascensore panoramico; la Mole Antonelliana, Palazzo Madama e anche a Stupinigi, tenuti al guinzaglio e sempre nel rispetto di tutti.
La stessa cosa vale per Reggia di Venaria, mentre possono accedere tutti i cani di qualsiasi taglia ai Giardini della Reggia e al Museo dell’Automobile. Anche a Spoleto, al Museo Archeologico Nazionale e al Teatro Romano, sono ammessi i cani, che trovano anche un ampio spazio all’aperto a loro riservato. A Pompei i cani possono accedere e l’animale può visitare gli scavi al guinzaglio, mentre per entrare nelle domus bisogna tenerlo in braccio per precauzione e per evitare che procurino anche piccoli danni a strutture particolarmente fragili. A Roma invece, quasi tutti i musei accettano cani ma solo di piccola taglia e tenuti negli appositi trasportini.
Animali “in volo”
Spesso il viaggio in aereo rappresenta la difficoltà maggiore per chi vorrebbe avere sempre con sé il proprio compagno di vita. Le norme che IATA (International Air Transport Association) fornisce alle compagnie di volo per il trasporto aereo di cani, gatti ed altri animali sono le linee guida inerenti la sicurezza ed il comfort degli animali in volo. Ogni compagnia decide poi autonomamente quali debbano essere le dimensioni ed il peso dei trasportini ammessi in cabina sui propri mezzi, oltre che le tariffe e le modalità di prenotazione e imbarco.
I cani di taglia media o medio-grande vengono, invece, imbarcati nella stiva dentro ai cosiddetti kennel, gabbie di adeguate dimensioni. Le compagnie aeree italiane in genere accettano cani, gatti e altri animali da compagnia in cabina per un peso complessivo di 10 chilogrammi che include anche il trasportino. Ma ogni compagnia può decidere autonomamente e in base alle esigenze dei paesi in cui vola. Basti pensare al caso di Emirates, compagnia di bandiera aerea dell’Emirato di Dubai, che non accetta animali a bordo ad eccezione di cani guida per non vedenti e dei falchi, sulle destinazioni tra Dubai e Pakistan, per soddisfare le richieste di paesi in cui la falconeria è diffusissima e il falco considerato alla stregua dell’animale da compagnia.
L'uomo li ama, ma li sta portando all'estinzione
Su due milioni di specie viventi conosciute, circa 129 mila potrebbero scomparire dalla superficie della terra. Non sono molte, rappresentando soltanto il 6% del totale, ma la loro scomparsa basterebbe a rompere un equilibrio sul quale si tiene faticosamente in bilico il Pianeta Terra. Invertire questa tendenza è fondamentale ed è l'obiettivo principale della Giornata Mondiale degli Animali, come ci sintetizza molto bene il video che racconta alcuni degli animali che abbiamo perso per sempre o che siamo riusciti a salvare, per il momento.
Perché se è vero che gli uomini amano appassionatamente gli animali, è altrettanto vero che molte volte nel corso della storia, proprio l'uomo è stato la causa della sua scomparsa. Lo ricorda l'estinzione del Dodo, l'uccello incapace di volare che venne sterminato nell'isola di Mauritius dai cani, dai maiali e dai ratti introdotti dagli esploratori che avevano colonizzato l'isola. Così come nel 1939 l'introduzione del DDT con l'obiettivo di debellare la malaria, ebbe come conseguenza la quasi estinzione dell'aquila di mare testa bianca in Nord America, dove da centinaia di migliaia diminuì drasticamente a soli 400 esemplari. Per citare Isaac Asimov «l'unica guerra che l'uomo non può permettersi di perdere, è quella contro la propria estinzione», e gli animali in questa possibile guerra, giocano un ruolo davvero determinante.
Gli animali “da reddito” e gli allevamenti intensivi
Non esistono però solo i pet. Perché al di fuori del confine del nostro quotidiano, esiste anche il mondo degli animali considerati “merci”. Questo accade perché la nostra alimentazione è ancora fortemente ancorata al mangiare carne (e pesce) e quindi in nome di questa alimentazione si accetta che, esattamente in questo momento, oltre 80 miliardi di animali vengono allevati per finire sulle tavole umane e 50 miliardi di questi sono il prodotto di allevamenti intensivi. I cosiddetti animali “da reddito” sono fatti nascere, vengono allevati e finiscono sfruttati negli allevamenti esattamente come se fossero degli oggetti.
La Giornata Mondiale degli Animali mette l’attenzione anche su questo aspetto, perché i cambiamenti climatici stanno facendo nascere il dubbio che qualcosa di sbagliato, in questo modello con il quale conviviamo da millenni, ci sia. Infatti non si tratta soltanto di crudeltà nei loro confronti, ma di sopravvivenza stessa del pianeta. Le emissioni globali di gas serra dell'agricoltura animale sono uguali a quelle della combustione di tutti i combustibili per i trasporti e la produzione di un solo chilogrammo di carne necessita di 15.000 litri d'acqua. Basterebbero questi dati su cui riflettere per arrivare alla conclusione che un altro modello, oltre ad essere eticamente necessario, è anche economicamente e socialmente indispensabile, pena la sopravvivenza di tutti noi.
Turismo etico: quando il viaggio è rispettoso
Rispettare gli animali e la loro etologia è uno degli obiettivi della loro Giornata Mondiale. In quest’ottica sembra indubbiamente diffondersi sempre di più la consapevolezza che un valore aggiunto del viaggio sia la scoperta del mondo animale, per incontrare le specie più iconiche e selvatiche del nostro pianeta nel loro habitat naturali di appartenenza. Il cosiddetto turismo etico è sempre più diffuso e soddisfacente. Le guide che privilegiano i luoghi dove incontrare gli animali, ma nel rispetto della loro indole e senza nessuna prevaricazione, si moltiplicano e così come si diffonde sempre di più la pratica di visitare, in Italia e nel mondo, i santuari che accolgono gli animali salvati, spesso, da una vita di abusi.
Anche in questo caso, come avevamo raccontato su Kodami, una ricerca testimonia che chi va in un santuario degli animali ne esce con una consapevolezza diversa rispetto agli animali, alle loro sofferenze e al rapporto con il cibo. Perché, spiegava la ricerca di Faunalitycs, frequentare un santuario, anche una sola volta nella vita, produce una profonda empatia col mondo animale. E celebrare la loro Giornata Mondiale non può che portare che in questa direzione.