Già a partire dal 2003, le Nazioni Unite hanno scelto l'11 dicembre come Giornata internazionale della montagna, un ecosistema che, oltre ad affascinare sempre più turisti e visitatori, ospita il 15% della popolazione mondiale e il 50% della biodiversità dell'intero Pianeta.
Dall'Alaska all'Himalaya, dalle Alpi alle Ande, le montagne sono luoghi di inestimabile valore per il mantenimento dell'equilibrio biologico dell'intero pianeta Terra. Ogni giorno, infatti, forniscono acqua potabile alla metà della popolazione umana, ma fungono anche da habitat per migliaia di specie di piante e di animali selvatici, che ogni anno rischiano di scomparire per via del sovra sfruttamento del territorio e del cambiamento climatico. Due fattori che rendono particolarmente vulnerabili questi ambienti, tanto inaccessibili quanto incantevoli e che di conseguenza mettono a rischio anche la vita animali che li abitano.
Dopo il lungo periodo di pandemia da Covid-19 sempre più persone hanno scelto la montagna per trascorrere il proprio tempo libero e per questo le Nazioni Unite, in collaborazione con la Fao, ha deciso di dedicare la Giornata internazionale per sensibilizzare anche sul turismo sostenibile. Una scelta che coinvolge tutti noi che con qualche particolare attenzione potremo favorire la tutela dei posti più alti del mondo e degli animali che li abitano.
«La crisi che stiamo attraversando va guardata come un'opportunità per ripensare al turismo di montagna e il nostro impatto sulle risorse e le vite che abitano questi luoghi – scrive infatti la Fao sul proprio sito – Un'occasione per imparare a convivere meglio e muoverci verso un futuro più verde e inclusivo».
Sulla scia di quanto proposto dalle Nazioni Unite e dalla Fao, anche su Kodami, in occasione di questa importante giornata, ecco allora tre importanti consigli da tenere a mente per attraversare le montagne di tutto il mondo come turisti e, soprattutto, persone responsabili e attente al benessere dell'ecosistema e dei suoi abitanti.
Rispetta l'habitat: non lasciare il segno del tuo passaggio e sii delicato
Gli animali che vivono in montagna sono generalmente elusivi nei confronti dell'uomo e quindi particolarmente difficili da avvistare. Questo non significa però che non si trovino proprio intorno a noi quando passeggiamo sui sentieri con la nostra famiglia o con i nostri amici. Ogni piccolo tratto che attraversiamo è stato infatti quasi certamente percorso qualche tempo prima da un animale che, proprio in quel luogo vive, si nutre e si muove durante tutto l'anno.
Quello che per noi è solo un posto di passaggio per gli animali è di fondamentale importanza. Per favorire il loro benessere, dobbiamo impegnarci a non lasciare traccia. Ciò significa ovviamente evitare di lasciare rifiuti sul territorio (o addirittura attrezzarci per recuperare i rifiuti altrui se possibile), ma non solo. Per rispettare l'habitat degli animali si può infatti scegliere di attraversare i luoghi più incontaminati a piedi e non in automobile: l'inquinamento sonoro, a cui noi che abitiamo in città siamo abituati, è in realtà uno dei fenomeni più distruttivi per gli animali, che ormai trovano il traffico delle strade e i rimbombanti impianti di risalita sempre più in alto, dove noi umani andiamo a cercare la neve.
Non pretendere di incontrare gli animali
Alcuni ambienti montani sono famosi per via della particolare fauna che ospitano. Un esempio su tutti lo abbiamo nel nostro paese, dove gli orsi, in particolare la sottospecie marsicana (Ursus arctos marsicanus) presente sugli Appenini, sono facilmente avvistabili e osservabili anche in luoghi molto vicini agli insediamenti urbani.
In questi casi, qualunque sia la specie protagonista degli avvistamenti, è importante tenere a mente che sono esseri viventi ed è giusto rispettare i loro spazi. Molto probabilmente se gli animali si trovano in prossimità dell'uomo non lo fanno perché amano condividere lo spazio e il tempo con noi ma perché si stanno abituando, per numerosi motivi, a trovare risorse alimentare nei nostri paraggi.
Questa abitudine però, crea spesso conflitti e problematiche legate alla convivenza tra noi e la fauna selvatica ed è quindi importante evitare in ogni modo di favorirla. Se avvistate un orso (o qualunque altra specie montana) cercate di ridurre al minimo il vostro impatto: anche se forse non è quello che avreste desiderato, sappiate che state facendo davvero la cosa migliore per loro.
Inoltre, provate ad osservare la meraviglia in silenzio e senza estrarre lo smartphone per immortalare l'avvistamento. Ricordate che le vostre foto pubblicate sui social, soprattutto se divulgate insieme alle informazioni precise riguardo il luogo dell'avvistamento, rischiano di far accorrere molti turisti, favorendo così ancora una volta le complicazioni date dalla delicata convivenza con le altre specie.
Chi sono gli animali che abitano le montagne che visitiamo?
Il più bel regalo che potete fare agli animali della montagna, infine, è quello di informarvi su chi sono le specie che popolano la zona che andrete a visitare. Così facendo scoprirete nel dettaglio quali sono i comportamenti da mantenere in caso di incontro e quali sono i luoghi in cui non è opportuno avventurarsi per evitare spiacevoli incidenti.
Prima di andare in vacanza in montagna, infatti, dobbiamo essere consapevoli che tra le cime, nelle foreste e sui sentieri, noi umani siamo ospiti e i veri abitanti invece sono proprio loro: gli animali che non vediamo. Ma di cui, in realtà, possiamo incontrare le tracce.
Informandovi alle strutture ricettive locali: potrete sicuramente contattare una guida del posto, oppure reperire materiale interessante riguardo i versi, i comportamenti e le tracce che lasciano dietro di sé gli animali selvatici e diventare così dei veri e propri esploratori consapevoli.
Soprattutto se viaggiate in compagnia dei bambini, abituatevi inoltre a camminare con uno sguardo attento e curioso: da qualche parte è sempre nascosta un'informazione interessante che regalerà emozioni senza danneggiare il mondo intorno a noi.