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20 Marzo 2023
8:32

Oggi è la Giornata internazionale della felicità, ma tu sai quando il tuo cane è felice?

Il 20 marzo 2023 ricorre la Giornata internazionale della felicità istituita nel 2012 dall'Onu. Passiamo molto tempo a chiederci cosa ci rende felici, e a riflettere su come migliorare il nostro benessere, ma vi siete mai chiesti cosa rende il vostro cane felice? Oggi è l'occasione per riflettere prima di rispondere e nella vostra mente ecco che comparirà quel momento di gioia pura in cui il cane che vi è accanto "sorriderà" nei vostri pensieri e vi spingerà a fare con lui ciò che ama, rendendo felici anche voi.

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Oggi, 20 marzo 2023, è la Giornata internazionale della felicità, istituita dall'Organizzazione delle Nazioni Unite nel 2012 per dare rilievo all'interno del dibattito pubblico a temi come benessere, aspirazioni e obiettivi delle persone. Passiamo molto tempo a chiederci cosa ci rende felici, e la risposta spesso comprende anche gli animali con i quali condividiamo la vita, però oggi vorrei fare un passo ulteriore e chiedervi: cosa rende felice il vostro cane?

Frisk è felice quando sguazza nell'acqua, quando si inerpica sugli scogli e si tuffa in mare, quando la corrente di un fiume gli permette di inseguire i pesci e quando il fondale di un lago è un pozzo in cui scavare. E io sono felice quanto lui ma soprattutto per lui. E gli devo tanto perché mi ha "portato per mano" in un mondo di odori e colori che non riuscivo più a vedere sebbene ne siamo ancora, per fortuna, tutti circondati. E' il mondo della natura: dei boschi e dei prati, dell'acqua in ogni sua forma, di valli e montagne che si aprono per noi umani alla vista e per i cani al naso con cui esplorano il mondo.

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Davanti alla domanda su cosa rende felice il vostro cane sono certa che alcuni avranno la risposta subito pronta ma vi invito a prendervi qualche minuto, ripercorrere la vostra vita insieme e provare a svestirvi dei vostri panni e mettervi in quelli che un cane non ha. Provare a cambiare la prospettiva non pensando a ciò che voi fate per renderlo felice ma proprio a quei momenti in cui è stato lampante riconoscere in lui o in lei una pura gioia, emozioni così intense da vederlo catturato in una dimensione che forse noi davvero non riusciremo mai a comprendere o provare. Non perché sia "più o meno" bella delle sensazioni che possiamo percepire noi, ma proprio perché semplicemente diversa, "canina".

Frisk mi ha insegnato il "qui ed ora" e devo dire non solo lui. Proprio l'osservazione dei cani, soprattutto quelli liberi e privi di un riferimento umano che vivono in condizioni di naturale benessere mi hanno aperto la mente a vivere l'istante e goderne. E sono riusciti a insegnarmelo anche i cani sottoposti alle difficoltà della vita. I randagi, quegli animali che subiscono la nostra presenza spesso in situazioni complicate dove non c'è una condivisione degli spazi basata sulla tutela e il rispetto, ma che in determinate parti del mondo, anche nel nostro Sud, se tutelati e lasciati semplicemente vivere, riescono a fare della loro esistenza un messaggio importante anche per vivere la nostra con più naturalezza. Cani che apprezzano ogni momento che un nuovo giorno gli offre, che vanno nel mondo seguendo un ordine naturale che appartiene anche alla nostra stessa esistenza: nascere, vivere, morire e fare di tutto ciò un viaggio nella vita in cui gratificarsi con le esperienze che più ci possano appagare.

La rincorsa della felicità è un ossimoro: essere felici, questo i cani mi hanno insegnato, è apprezzare l'istante in cui accade e avere quel desiderio irrefrenabile di condividerlo con qualcuno. I cani di famiglia sicuramente lo condividono con noi e i randagi con gli umani che accolgono nel loro branco e con i componenti del loro gruppo sociale. Frisk me lo ha mostrato, ad esempio, ogni volta che ha passeggiato per la vita insieme a Rottino, il suo migliore amico: un cane che ha vissuto gran parte della sua esistenza in un canile e quando Lucia lo ha adottato ha fatto capire a noi umane che lo guardavamo quasi con commiserazione per le privazioni che aveva subito che "tutto era già dimenticato" perché la vita davvero è troppo breve per piegarsi su se stessi e non prendersi il meglio quando, come nel suo caso, qualcuno gli ha offerto la possibilità di ritornare a essere felice.

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E la gioia non è solo nell'uscire di casa, sia chiaro: c'è nei nostri cani anche il desiderio  di condividere insieme la "tana" familiare, la serenità di apprezzare un pasto e l'abilità di convincerci ad allungargli qualcosa del nostro o semplicemente la comodità di riposare insieme sul divano. Per non parlare dei momenti di divertimento, come giocare con quell'oggetto che è fantastico perché rimette in moto le loro passioni, le motivazioni che fanno parte non solo dei cani ma che spingono anche noi umani a fare nella vita ciò che desideriamo e di cui sentiamo il bisogno. Un pupazzetto qualsiasi può scatenare tutto questo? Beh, Frisk è un esperto "scucitore", vi assicuro. Mette in alto tutta la sua motivazione predatoria con qualsiasi oggetto morbido che "sventra" con abile maestria in pochi minuti (secondi?!).

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Allora, cosa rende il vostro cane felice? Queste ultime righe hanno lasciato spazio nei vostri pensieri a un'immagine limpida? Immagino code che scodinzolano, orecchie che si alzano per ascoltare quel suono lontano per noi e terribilmente accattivante per loro. O anche quel sedersi e osservare il panorama con una calma che infonde soddisfazione nell'anima e che magari avrete visto nel vostro pastore o meticcio quando vi ritrovate anche in città, affacciati insieme da un belvedere. Un panorama condiviso, un bagno tra le onde, una camminata nei boschi e anche solo la passeggiata del mattino in cui salutare insieme un altro giorno della vostra vita: e siete felici insieme.

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Diana Letizia
Direttrice editoriale
Giornalista professionista e scrittrice. Laureata in Giurisprudenza, specializzata in Etologia canina al dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli e riabilitatrice e istruttrice cinofila con approccio Cognitivo-Zooantropologico (master conseguito al dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Parma). Sono nata a Napoli nel 1974 e ho incontrato Frisk nel 2015. Grazie a lui, un meticcio siciliano, cresciuto a Genova e napoletano d’adozione ho iniziato a guardare il mondo anche attraverso l’osservazione delle altre specie. Kodami è il luogo in cui ho trovato il mio ecosistema: giornalismo e etologia nel segno di un’informazione ad alta qualità di contenuti.
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