Oggi 8 luglio si celebra la Giornata Internazionale del Mediterraneo, una ricorrenza nata per sensibilizzare rispetto alla salvaguardia degli ecosistemi marini, ai rischi naturali e antropici.
Nonostante occupi solo l’1% della superficie degli oceani del Pianeta, il Mediterraneo è un ecosistema estremamente vitale che ospita circa il 7% della fauna marina mondiale, con un gran numero di specie endemiche, circa il 30 %. La ragione di questa sorprendente biodiversità si deve alla posizione del bacino del Mediterraneo, che collega altri sistemi: l’Oceano Atlantico a Ovest, il Mar Nero e da poco anche il Mar Rosso a Est. Il profilo irregolare delle sue coste e dei suoi fondali, che arrivano fino a 5.000 metri nei punti più profondi, contribuiscono a rendere il contesto ancora più complesso.
Tuttavia, i cambiamenti climatici in corso stanno modificando in modo sostanziale il Mediterraneo, alterando gli ecosistemi costieri, le specie marine che lo abitano. Stanno aumentando meduse e specie aliene: pesce scorpione, pesce palla maculato, pesce flauto, sono più di cento i pesci tropicali che nell’ultimo secolo e mezzo hanno percorso il canale di Suez migrando dal Mar Rosso verso il Mediterraneo, alterandone gli equilibri.
A ciò si aggiunge che solo il 9% del Mediterraneo è inserito in aree protette, e una percentuale ancora inferiore è tutelata in modo efficace. Concentrarsi sulle attività di conservazione e tutela è quindi essenziale per la salute di questo mare e delle popolazioni costiere che beneficiano dei suoi servizi. Per questo sono nati diversi i progetti di ricerca che stanno cercando di mitigare i danni di queste alterazioni, raccogliendo nuovi dati sulla biodiversità, oppure lavorando con azioni concrete di conservazione delle specie minacciate o di sensibilizzazione, volte a creare buone pratiche per la gestione delle coste. Triton, attraverso alcuni progetti, cofinanziati dal programma LIFE dell’Unione Europea, si occupa della conservazione di alcune tra le specie più emblematiche del Mediterraneo e delle aree costiere che possono contribuire a tutelarle.
LIFE Conceptu Maris: a tutela di cetacei e tartarughe marine
Nel Mar Mediterraneo si possono incontrare regolarmente 8 specie di cetacei e 3 di tartarughe marine. Questi animali carismatici sono i protagonisti del progetto LIFE Conceptu Maris, che impiega metodi innovativi per studiarli, ricorrendo al DNA ambientale e ai traghetti commerciali come piattaforme di osservazione per i ricercatori. Le campagne condotte in mare aperto, nel periodo 2022-2023, hanno prodotto quasi 4000 avvistamenti in mare aperto che sono stati validati nella primavera del 2024.
Tra queste ci sono 1462 tartarughe marine, le cui nidificazioni sono in sensibile incremento lungo le nostre coste, ben 890 balenottere comuni, i giganti del Mediterraneo, 61 capodogli, ma anche 140 tra zifi, globicefali e grampi, specie non comuni che dimostrano di avere una distribuzione e preferenze ecologiche ben definite, frequentando soprattutto il margine della scarpata continentale.
Per tutte le specie coinvolte, le attività di LIFE Conceptu Maris hanno evidenziato l’importanza di una decina di aree chiave nel Mediterraneo, tra le quali emergono il Santuario Pelagos tra Corsica e Liguria e il Mare di Alboran, compreso tra la Spagna e il Marocco. Le campagne in mare, che proseguiranno fino al 2025, saranno indispensabili per definire un approccio standard per la sorveglianza a lungo termine degli animali e favorire la cooperazione internazionale su procedure concordate per la loro conservazione.
LIFE Pinna: salvare la nacchera di mare
Un altro animale, senza dubbio meno affascinante e “fotogenico” rispetto a cetacei e tartarughe ma non meno importante per il ruolo ecologico che svolge sui nostri fondali, è la nacchera di mare (Pinna nobilis), il mollusco bivalve più grande del Mediterraneo, portata in pochi anni sull’orlo dell’estinzione da un’epidemia globale. Negli ultimi anni, i ricercatori che partecipano al progetto europeo LIFE Pinna stanno tentando di individuare e salvare gli ultimi individui che ancora sopravvivono e di trasferirne alcuni in specifiche aree pilota, dal Mar Ligure all’Alto Adriatico, per cominciare il ripopolamento della specie.
In particolare, negli ultimi mesi, dopo accurate analisi genetiche che hanno escluso la presenza di microrganismi patogeni, alcuni esemplari di Pinna nobilis sono stati trapiantati dalla Laguna Veneta all’Area Marina Protetta di Capo Mortola, al confine tra Italia e Francia e vengono costantemente monitorati. Nello stesso tempo, i biologi stanno tentando la strada, mai provata prima, della riproduzione in cattività, che consentirebbe di allevare i molluschi prima di reintrodurli in natura. È attualmente in corso anche una sperimentazione con bivalvi artificiali, realizzati con una stampante 3D, che permetterà di valutare l’impatto della forza del mare sulle valve del mollusco e individuare così le zone più sicure ed immuni alle mareggiate per la reintroduzione.
Anche i cittadini possono contribuire alla riuscita del progetto. Sul sito lifepinna.eu, infatti, è stata lanciata una campagna di Citizen Science che consente a chi va per mare di comunicare gli avvistamenti di individui vivi di Pinna nobilis. In poco più di un anno sono state raccolte oltre 40 segnalazioni, un grande risultato per una specie ormai così rara.
LIFE A-MAR NATURA2000
La stragrande maggioranza delle coste protette del Mediterraneo appartiene alle aree della Rete Natura 2000, la rete ecologica europea che protegge gli ecosistemi marini meglio conservati, ma che è poco conosciuta dal grande pubblico. Per colmare questa lacuna è nato il progetto europeo LIFE A-MAR NATURA2000, che ha recentemente presentato l'app AMAR SEA LIFE. Questa innovativa applicazione è uno strumento di divulgazione dei siti marini e costieri Natura 2000 in Italia e in Spagna, promuovendo una nuova conoscenza del prezioso ecosistema mediterraneo. Attualmente, AMAR SEA LIFE consente di scoprire i siti marini italiani, la loro estensione, e la flora e fauna che li caratterizzano; presto includerà anche quelli spagnoli.
L'app offre un'esperienza interattiva per esplorare le meraviglie naturali, conoscere le specie protette e scoprire le iniziative di conservazione in corso. Scaricando l'app, cittadini e turisti possono contribuire attivamente alla scoperta dei siti marini e costieri della Rete Natura 2000, caricando le proprie foto per diffondere la loro bellezza e conoscenza, promuovendone la salvaguardia.
LIFE EOLIZARD: salviamo la lucertola delle Eolie
Nelle isole italiane vivono diversi animali endemici, che hanno una distribuzione puntiforme. Uno dei più affascinanti, unico nel panorama del Mediterraneo, è la lucertola delle Eolie, Podarcis raffonei, un piccolo rettile, a rischio critico d’estinzione, adattato a vivere sulle coste delle piccole isole bagnate dal mare. Purtroppo la preziosa lucertola delle Eolie è minacciata dalla lucertola campestre, introdotta nelle isole, che ha prodotto negli ultimi decenni una contrazione delle popolazioni. Per salvare questa specie è stato lanciato il progetto LIFE EOLIZARD, che si propone di riprodurre Podarcis raffonei in cattività, per poi reintrodurla in natura, in aree libere dalla rivale.
Nelle ultime settimane, si è conclusa la costruzione della nuova struttura presso la Fondazione Bioparco di Roma, destinata a ospitare i futuri fondatori di Podarcis raffonei, allevati in cattività. Nei prossimi mesi, il team di scienziati partirà per l’Arcipelago delle Eolie per iniziare le operazioni di raccolta degli individui fondatori. Seguiranno numerose analisi genetiche per selezionare con cura i maschi e le femmine da impegnare nell’allevamento. L’obiettivo finale del progetto LIFE EOLIZARD sarà la costruzione di un santuario che possa ospitare la lucertola delle Eolie garantire la sua sopravvivenza nei decenni a venire.
La tutela delle specie del Mediterraneo non è affidata solo all’impegno dei ricercatori ma chiama all’azione anche i cittadini. Per tutta l’estate chiunque immortalerà con uno scatto la bellezza e la complessità del Mediterraneo potrà partecipare alla terza edizione di due photo contest “Profondo Blu” e “Vita tra gli scogli” lanciati rispettivamente dai progetti LIFE Conceptu Maris e LIFE Pinna.