Cinque comuni dell’area metropolitana, più di sessanta pet mate che hanno raccolto l’invito. Si chiude positivamente la giornata di microchippatura gratuita dei cani organizzata dalla Città metropolitana di Bari con i comuni di Valenzano, Cellamare, Modugno, Casamassima e Triggiano, nell’ospedale del Dipartimento di Veterinaria dell’Università degli Studi di Bari. L’obiettivo dei promotori era quello di sensibilizzare la cittadinanza su quello che è oramai da anni un obbligo di legge, oltre che uno strumento utile per limitare il rischio di abbandono o ritrovare un cane o un gatto in caso di fuga o di smarrimento.
Ma cos’è il microchip? Si tratta di una sorta di carta d’identità impiantata sottopelle all’animale che consente, tramite l’utilizzo di un apposito lettore, di risalire in pochi istanti all’umano a cui è intestato il cane o il gatto. «Il microchip viene inserito sulla parte sinistra del collo dell’animale – spiega a Kodami il dott. Vincenzo Cicirelli, ricercatore del Dipartimento di Veterinaria di Uniba – serve ad identificare l’animale quindi non è vero che contiene un ricevitore GPS, come pensano alcuni. La sua applicazione non ha nessun effetto collaterale, l’animale non sente nulla. Al massimo potrebbe avvertire un piccolo fastidio per l’ago nel momento in cui viene inserito. A quel punto si può eseguire la lettura semplicemente avvicinando l’apparecchio».
Le adesioni dai diversi comuni sono state tantissime, organizzate per prenotazione per evitare sovraffollamenti. Tra i cani arrivati tantissimi cuccioli ma anche molti adulti, segno di una diffusa disapplicazione della legge, che richiede l’adempimento entro i due mesi di vita e in ogni caso ogniqualvolta ci sia una cessione, sia essa per adozione, vendita o dono.
Rispetto ad analoghe iniziative organizzate spesso da associazioni del territorio, una delle particolarità di questo evento è stata il coinvolgimento del Dipartimento di Veterinaria: «L’Università ha aderito a questa giornata di sensibilizzazione sulla microchippatura per ricordare a tutti che questo è un obbligo di legge – ha spiegato a Kodami il direttore Prof. Nicola Decaro – la sua applicazione deve essere effettuata di norma o presso i servizi veterinari della Asl o presso i colleghi liberi professionisti che sono accreditati in piattaforma».
«Questa giornata è stata dedicata ai cani che ne sono ancora sprovvisti – ha aggiunto la delegata della Città metropolitana di Bari Daniela Fanelli – serve per sensibilizzare e per ricordare a tutti che il microchip non è un’opzione ma un obbligo, fondamentale per tutelare il nostro animale».
In tante storie raccontate su Kodami abbiamo spiegato l’importanza del microchip. Per esempio voigliamo ricordarne una a lieto fine: quella di Max, tornato dalla sua famiglia proprio grazie a questo prezioso strumento.