Si è rifiutata di mandare in onda un servizio sulle iniziative legate alla mobilità sostenibile del Comune di Trento in aperta protesta contro l’uccisione dell’orso M90, disposta dal presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti ed eseguita nella giornata di mercoledì. Una sorta di “obiezione di coscienza”, quella della giornalista Rai Silvia Di Tocco, che le è costata un provvedimento disciplinare.
Di Tocco, che aveva in previsione di girare un servizio sul progetto Bike to Work promosso dal Comune di Trento, alla notizia dell'avvenuto abbattimento dell'orso ha inviato una lettera all’amministrazione comunale citando la deontologia professionale, e rifiutandosi di coprire l’evento per quanto accaduto a M90 e per la politica ormai nota di Fugatti sulla gestione degli orsi cosiddetti “problematici”. Una decisione che ha suscitato le ire del sindaco di Trento, Franco Ianeselli, che si è rivolto all’amministratore delegato della Rai per protestare.
«Il servizio sull’iniziativa Bike to work è annullato alla luce dell’ennesima uccisione di orsi avvenuto nella vostra regione. Questo il senso della mail che una giornalista della Rai, della redazione “Intrattenimento Day Time” di Roma, ha scritto oggi all’ufficio stampa del Comune di Trento – ha fatto sapere il Comune – In altri messaggi successivi, inviati dalla mail aziendale, la giornalista rincara la dose scrivendo che la deontologia professionale le impedisce di dare “visibilità gratuita” a una città capoluogo della provincia guidata dal “mandante delle uccisioni degli orsi”, definito poi anche “assassino”. Visto il tenore dei messaggi, offensivi nei confronti delle istituzioni trentine e del tutto contrari allo spirito che dovrebbe animare l’informazione del servizio pubblico, il sindaco Franco Ianeselli segnalerà la vicenda al presidente della Rai Marinella Soldi e all’amministratore delegato Roberto Sergio».
«Riteniamo del tutto inaccettabile che una giornalista del servizio pubblico, pagato anche dal canone dei cittadini, decida di boicottare la città di Trento a causa delle proprie opinioni personali – ha detto Ianeselli – Che sono naturalmente legittime, ma non possono certo interferire con l’obiettività a cui sono tenuti tutti i giornalisti, tanto più quelli del servizio pubblico. Sono di estrema gravità anche le parole utilizzate nei confronti delle istituzioni trentine: non si tratta di critiche, sempre legittime, ma di parole violente del tutto intollerabili. Naturalmente qui il problema non è il servizio annullato su Bike to work, ma l’offesa a un’intera comunità e il completo venir meno della deontologia professionale».
Sergio, tramite il Dipartimento Risorse Umane, ha quindi aperto un provvedimento disciplinare contro Di Tocco, che nel frattempo ha incassato la solidarietà di numerose associazioni che si battono per la difesa dei diritti animali. Tra loro c’è anche Oipa: «L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) esprime la propria solidarietà a Silvia di Tocco, giornalista Rai, avendo appreso che l’amministratore delegato dell’azienda, Roberto Sergio, ha chiesto alla Direzione Organizzazione Risorse Umane della Rai di aprire un provvedimento disciplinare nei suoi confronti».
«L’Oipa – prosegue l’associazione – invita la Rai a rispettare l’”obiezione di coscienza” della sua dipendente che non ha voluto dare il suo contributo alla visibilità di una terra in cui si era appena consumata l’uccisione del giovane plantigrado per mano della Provincia autonoma guidata da Maurizio Fugatti. Apprezziamo il coraggio e la libertà intellettuale di Silvia Di Tocco e auspichiamo che il procedimento a suo carico immediatamente ritirato. Chi ama gli animali e li rispetta è con lei».