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21 Marzo 2024
10:50

Gettava esche avvelenate in mare, denunciata una donna. «È necessaria una tracciabilità accurata delle sostanze tossiche»

Gettava in mare esche e bocconi avvelenati: denunciata una donna di 60 anni di Ciampino. Piera Rosati, Presidente LNDC Animal Protection: «È necessaria una tracciabilità accurata delle sostanze tossiche che vengono vendute e acquistate».

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Un donna originaria di Ciampino, in provincia di Roma, è stata denunciata perché disperdeva in mare esce e bocconi avvelenati.

Gli Agenti della Polizia locale, a seguito di alcune segnalazioni, sono intervenuti per identificare la donna di 60 anni. Per arrivare a lei, sono stati visionati i video delle telecamere presenti in zona che hanno confermato quando già asserito dai testimoni. Sono state anche prelevate delle sostanze dalle esce incriminate per farle analizzare a chi di competenza.

La LNDC Animal Protection ( Lega nazionale per la difesa del cane) intanto ha preannunciato la costituzione di parte civile quando avrà inizio il processo. «Sono anni che diciamo che questo tipo di comportamenti devono essere soggetti a una legge dello Stato e non ad un’ordinanza ministeriale che può o meno essere rinnovata, come succede ora. Allo stesso tempo, chiediamo che l’acquisto di veleni di qualsiasi tipo sia sottoposto a una rigorosa tracciabilità, in modo da poter risalire con più facilità a chi l’ha comprato nel momento in cui si rinvengono dei bocconi avvelenati», ha commentato la presidente dell'associazione Piera Rosati.

«Finora la politica non ha voluto affrontare in maniera seria e decisiva questo argomento, nonostante i tanti proclami fatti – ha concluso Rosati – Lo stesso Ministro Salvini, un anno fa, dichiarava l’intenzione di introdurre il reato di strage di animali per i casi di avvelenamento, salvo poi non fare nulla di concreto. Al contrario, proprio la Lega si è opposta all’inasprimento delle pene per i reati a danno degli animali presentando una serie di emendamenti peggiorativi alla proposta di legge dell’intergruppo parlamentare per i diritti animali. Un dietro-front vergognoso».

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