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10 Aprile 2021
17:00

Gettati in una discarica a Genova, cinque cuccioli salvati dalla Croce Gialla

Buttati come spazzatura in una scatola vicino alla discarica di Scarpino nel quartiere di Borzoli a Genova. A segnalare ai soccorritori i cinque cuccioli di cane abbandonati è stata una telefonata anonima. Sono stati visitati dal veterinario e ora si trovano sotto osservazione al canile comunale Monte Contessa.

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Separati dalla madre a un mese di vita e gettati come spazzatura vicino alla discarica dei rifiuti di Genova. Cinque cuccioli di cane sono stati abbandonati in un cartone e salvati dalla Croce Gialla venerdì pomeriggio.

Ad avvertire i volontari del soccorso animale genovese è stata una telefonata anonima che segnalava i cani in un angolo di via Militari di Borzoli. I cinque fratellini sono stati portati al canile municipale Monte Contessa dove hanno ricevuto le prime cure.

In buone condizioni generali di salute, i cuccioli sono arrivati al canile senza microchip e a poche settimane di vita. I sanitari ora dovranno seguire la prassi di sverminazione e vaccinazione. «Sono stati visitati dal veterinario del canile e stanno bene – spiega Sara Rollero vice presidente dell'associazione Una che gestisce il rifugio genovese – ma non sono ancora adottabili, nonostante le centinaia di telefonate ricevute, al momento i cuccioli restano sotto osservazione».

Cosa dice la legge sull'abbandono

«L’abbandono di animali che hanno acquisito le abitudini della cattività è un reato punito per legge» – spiega Claudia Taccani avvocato e responsabile dello Sportello Legale dell'Oipa.

L’art. 727, comma primo, del Codice Penale prevede che: “Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino a un anno o con l’ammenda da 1.000 euro a 10.000 euro".

Non solo cani e gatti, questo reato è integrabile in caso di abbandono di qualsiasi animale che abbia acquisito le abitudini della cattività proprio perché conviventi con l’uomo e inseriti in un contesto domestico. Ad esempio un serpente, un iguana, detenuti in casa acquisiscono le abitudini proprie della cattività e, se lasciati in un contesto libero non sono in grado di sopravvivere per mancanza di cibo, acqua, riparo

«Gli animali non sono cose ma esseri senzienti come ormai previsto anche a livello di legislazione comunitaria – continua Claudia Taccani – se lasciati in un contesto libero non sono in grado di sopravvivere per mancanza di cibo, acqua, e riparo. Segnalare casi di questo tipo è un nostro diritto come pure pretendere l’intervento dell’Autorità di pubblica sicurezza».

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Annissa Defilippi
Giornalista
Racconto storie di umani e animali perché ogni individuo possa sentirsi compreso e inserito nella società di cui fa parte a pieno diritto. Scrivo articoli e realizzo video mettendomi in ascolto dei protagonisti; nascono così relazioni che, grazie a Kodami, possono continuare a vivere.
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