Passati i festeggiamenti di fine anno con gli immancabili (e, a quanto pare, inevitabili) botti, nella zona di Genova si fanno i conti con le conseguenze di una rumorosa “guerriglia” che ha provocato la fuga di diversi cani in diversi angoli della città.
Molti gli animali che si sono allontanati per poco, mentre ci sono altri casi che con il passare delle ore stanno iniziando a destare particolare preoccupazione, come quello di Margot, Bracco Ungherese di 4 anni scappato dalla zona del forte di Santa Tecla in via Berghini e non ancora tornato a casa. Dal momento della sua scomparsa si è registrato un solo avvistamento, mentre ora la sua famiglia teme che possa essere nei boschi vicino a casa con il rischio di rimanere ferita nell’eventuale incontro con animali selvatici.
«Alle 17 del 31 dicembre eravamo quasi a casa, qualcuno ha sparato un botto vicino al portone di casa e lei è scappata dalla paura – dicono a Kodami dalla famiglia di Margot – era senza guinzaglio siccome stavamo per entrare in casa. Siamo distrutti, ci stiamo impegnando nelle ricerche insieme a tutta la famiglia, qualcuno ha anche preso giorni di ferie in modo da poter cercare e raccogliere informazioni. Pensiamo possa essere nei boschi vicino a casa, sono zone a lei maggiormente congeniali. Il problema è che nei boschi ci sono anche cinghiali e lupi». Chiunque avesse visto Margot o avesse sue notizie può contattare il 338 4128953 oppure il 339 8290142.
La paura dei botti ha provocato anche reazioni aggressive da parte dei cani, come successo in via Vezzani dove un Rottweiler e un meticcio di grossa taglia sono fuggiti dal giardino di una casa finendo per aggredire un cane che si trovava insieme al proprio pet mate. L’uomo, per salvare l’animale, ha riportato delle ferite da morso alle braccia. Poi i due cani fuggiti sono stati recuperati grazie all’intervento di Polizia, Polizia Locale e Soccorso Animali.
Intanto le operazioni di ricerca dei cani fuggiti proseguono anche con l’utilizzo dei social e con strumenti tecnologici. Come si legge sul gruppo Facebook “Ricerca di Nash”, nelle ultime ore sono stati messi in campo anche droni e telecamere termiche per supportare chi sta cercando i cani dispersi nella zona del Genovese. Diverse anche le offerte di ricerche con l’ausilio dei cani cosidetti "molecolari".
E proprio nel caso di Margot il lavoro dei cani è stato utile per ricostruire i suoi movimenti dopo l’allontanamento da casa: ha percorso chilometri raggiungendo anche il centro di Genova e lo stadio di Marassi. Poi si pensa sia tornata nei ‘suoi’ boschi.
Il pensiero di Kodami è sempre stato lo stesso: no ai fuochi. E per mostrare la sua contrarietà ha deciso di far vedere l'impatto che i fuochi d'artificio hanno sui nostri cani e gatti attraverso il racconto della trincea di Capodanno vissuta proprio da loro, sottolineando così non solo la prospettiva umana, ma anche quella animale.
Se per gli umani i botti e i fuochi artificiali possono essere un divertimento, per gli animali sono una forte fonte di stress con conseguenze anche drammatiche. Secondo il report PAW 2020 il 61% dei veterinari del Regno Unito ha potuto verificare un incremento di episodi di stress legato ai fuochi d’artificio su 2,2 milioni di animali. L’uomo, infatti, è in grado di percepire suoni fino a 20.000 HZ, mentre i cani arrivano sino a 40.000. Quindi, i botti che per noi possono essere solamente un piccolo fastidio o un lieve spavento, per loro possono avere devastanti conseguenze sia emotive che fisiche.