Sono le sei del mattino e i "camalli" hanno bloccato varco Etiopia, nello scalo genovese, per dire no al traffico di armi nei porti. Intorno a un piccolo falò, all'alba di giovedì 29 marzo, girano tra le gambe dei portuali del Collettivo autonomo, Eris, Zara e Rolli.
Sono tre Pastori Belga tenuti al guinzaglio dal Alessio Maglione, lavoratore della Compagnia Unica e conduttore di cani da soccorso per i cinofili dell'Anfi (Associazione nazionale finanzieri d'Italia) e dell'Ucis (Unità cinofile italiane da soccorso) della Regione Piemonte.
Eris deve ancora compiere un anno, il suo interesse è tutto rivolto al manicotto di stoffa che mastica sdraiata per terra, mentre i due adulti su quattro zampe controllano la piazza: bandiere arcobaleno e striscioni contro la guerra sventolano nell'alba piovosa di Genova. «Partecipano anche loro a questa manifestazione contro gli armamenti e contro la nave della guerra», spiega il loro pet mate e conduttore Alessio Maglione. A metà aprile è attesa nel porto di Genova una delle navi della flotta Bahri, diventata da anni simbolo delle cosiddette "navi della guerra", poiché – denunciano i portuali – «carica di armamenti destinati all'Arabia Saudita per il conflitto in Yemen».
La protesta vede uniti uomini e cani, entrambi vittime di tutti i conflitti armati: «Noi portuali amiamo gli animali – continua Maglione – quindi chiunque porti un animale è il benvenuto. Da noi come si dice sono meglio gli animali che le persone».
Poco dopo le 10 si parte. Eris, Zara e Rolli salgono sul furgone di Alessio e a passo d'uomo procedono verso la Sala chiamata del Porto aprendo le fila del corteo: in prima linea i portuali aderenti a Usb e Calp a braccetto con Gabriele Rubini alias Chef Rubio che oltre a sostenere i "camalli", in più occasioni pubbliche, si è dichiarato dalla parte degli animali e ha sostenuto diverse campagne con il WWF per le specie in via di estinzione.
«I bambini e gli animali sono sempre le forme più innocenti in assoluto di ogni guerra per dei giochi politici schifosi», dice Alessio Maglione. «Se bombardano non vanno a vedere chi c'è e ci rimette sempre la povera gente, purtroppo è l'animalità dell'essere umano che si esprime in un gioco al massacro». Così Eris, Zara e Rolli passano da un presidio a un soccorso persona in Piemonte a tante coccole sul divano di casa: «Vengono con me ovunque vada, il maschio è un cane da soccorso e con la cucciolotta abbiamo iniziato da poco a fare l'iter addestrativo, lei viene dal Nakuro mentre Zara e Rolli vengono dai Baci di Dama (due allevamenti di Pastore Belga, ndr), hanno delle caratteristiche diverse come lavoro, nelle motivazioni e nel carattere».
La manifestazione è arrivata a destinazione e dopo l'accensione simbolica di alcuni fumogeni (ben distante dai cani), i portuali si riuniscono in assemblea; nella sala, insieme ad Alessio, entrano anche Eris, Zara e Rolli, con loro altri cani che la Storia ha definito"riot dog", spesso randagi che scelgono spontaneamente di unirsi ai manifestanti durante i cortei di protesta. A Genova c'è almeno un precedente: un Labrador nero che ha partecipato alle giornate del G8, tenendo un bocca un manifesto con su scritto: "Domani ogni città sarà in rivolta".