Nei giorni scorsi è stato registrato un video, ormai virale, all’aeroporto di Genova, in cui gli autori hanno dichiarato di aver visto un Ufo, appoggiati dal Centro ufologico Mediterraneo (Cufom). L’Associazione ricerca italiana aliena (Aria) ha analizzato il video decretando che l’oggetto volante non identificato è in realtà un comune gabbiano.
Per Angelo Carannante, presidente del Cufom non però c'è altra spiegazione: «Velocità molto elevata, scia lasciata dall'oggetto per un effetto ottico dovuto alla stessa velocità, la semitrasparenza, la forma senz'altro assimilabile ad un ufo discoidale fanno dell'oggetto visto volare sull'aeroporto di Genova un vero e proprio ufo».
Rispondendo a chi criticava le dimensioni del presunto disco volante ha aggiunto: «Gli ufo non devono essere per forza di grandi dimensioni, essendoci stati anche avvistamenti di oggetti sferici, sigariformi, ovoidali di piccole dimensioni, che si pensa possano addirittura essere piccole sonde di natura ignota. Sono da escludere spiegazioni convenzionali, in quanto gli elementi citati, le stesse immagini ed il comportamento dell'oggetto, ma anche numerosi altre caratteristiche dell'avvistamento, lo escludono categoricamente. Altre spiegazioni, come la presenza di un uccello allo stato sono del tutto infondate e indimostrate. Si ripete una storia già vista per gli ufo di Bolognetta, del Vesuvio, di Salerno, tutti indagati dal Cufom: ogni volta che il Centro ufologico Mediterraneo pubblica un avvistamento ufo di grande valore c'è chi cerca di sconfessarlo. Ovviamente non vengono escluse soluzioni dimostrate dell'avvistamento, ma, finora, nulla è stato provato per spiegare cosa fosse l'oggetto di Genova del 26 giugno 2023».
Di tutt’altro parere, invece, Angelo Maggioni, fondatore dell'Associazione ricerca italiana aliena (Aria), composta da ingegneri aerospaziali, ex appartenenti alle forze dell'ordine e ex membri dell'Aeronautica militare italiana, che smentisce categoricamente il presunto avvistamento: «Nessun Ufo ha attraversato l'aeroporto di Genova. In caso contrario, sarebbe stato rilevato dai sistemi di controllo dell'aeroporto. Un'analisi attenta frame per frame avrebbe facilmente risolto il presunto enigma perché si tratta di una figura di una quarantina di centimetri e che si trovava davanti al palo che illumina il parcheggio o la strada di accesso all'aeroporto. Inoltre, lo zoom eseguito prima del passaggio dell'oggetto ha distorto la profondità di campo, facendo apparire il gabbiano di passaggio più veloce e più grande di quanto realmente fosse».
Le immagini sono state analizzate dal team di Aria attraverso un software apposito chiamato Amped, che ha confermato che l'oggetto in questione è di dimensioni ridotte e presenta una scia di movimento non consistente, solida o compatta, che non può quindi essere associata a un oggetto reale. «Possiamo affermare con certezza che l'oggetto avvistato era un gabbiano – ha continuato Maggioni – Sebbene possa esserci una leggera incertezza sulla specie esatta dell'uccello, l'esperienza nel campo dell'ingegneria aerospaziale dei membri di Aria conferma che nessun Ufo ha sorvolato la città di Genova».
Si trattava probabilmente di un gabbiano reale (Larus michahellis), la specie più grossa e comune del Mediterraneo, che abitualmente vola sulle nostre città anche di notte, spingendosi spesso lontano dal mare in cerca di cibo. Insomma, questo sensazionale avvistamento è risultato essere poco più di un’amatoriale sessione di birdwatching.