L’ondata di freddo con temperature fino a -20° che ha colpito la Polonia, sta seriamente preoccupando i rifugi per animali, tanto che uno di questi, il Krakowskie Towarzystwo Opieki nad Zwierztami (KTOZ) di Cracovia, ha lanciato un appello disperato chiedendo alla popolazione di offrire un riparo nelle proprie case ai cani presenti nella loro struttura, visto che molti di loro erano tenuti in recinti all'aperto a causa della mancanza di spazio per tutti all'interno.
E, inaspettatamente, l’Operazione Gelo, così come è stata definita, è stata compresa e accolta dai cittadini in maniera travolgente: i volontari, durante il fine settimana, si sono ritrovati davanti ai cancelli del rifugio la coda di persone che aspettavano al gelo per portare a casa uno degli animali bisognosi.
Secondo la Associated Press, al momento dell'allerta meteo il rifugio ospitava circa 300 cani e grazie alla sensibilità dei cittadini che hanno agito rapidamente, 120 di loro hanno trovato un luogo caldo per attendere che le temperature diventino un po’ più miti e quindi meno pericolose e, allo stesso tempo, lasciando spazio sufficiente all'interno del rifugio per gli animali rimasti.
«Siamo estremamente grati e commossi – hanno raccontato i volontari ai media che hanno riportato la notizia – È arrivata anche la polizia municipale per gestire "il traffico" delle persone fuori dal rifugio, ma la cosa bella è che alla fine anche gli agenti hanno riportato al loro quartier generale Mombaj, un cucciolo marrone molto spaventato».
Il responsabile del rifugio ha voluto precisare anche un elemento molto importate e cioè che gli animali, nonostante l’emergenza non sono stati assegnati a caso: «Pur essendo un affido temporaneo, abbiamo fatto del nostro meglio per trovare i migliori abbinamenti tra gli animali e le persone, in modo che, chissà, magari qualcuno di loro trovi casa in modo permanente. Teniamo le dita incrociate perché, naturalmente, questa è la nostra grande speranza».
L’appello, c’è da dire, ha avuto un grandissimo successo, tale che il canile ha potuto sospendere la campagna di ricerca per i suoi cani e ha potuto indirizzare coloro che volevano ancora aiutare a contattare altri rifugi per animali locali per aiutarli qualora si trovassero nella stessa situazione offrendo ad altri poveri animali un posto dove stare durante l'ondata di freddo.