Gazze, corvi e cornacchie sono uccelli piuttosto noti per loro grande adattabilità, eccezionale intelligenza e capacità fuori dal comune nel risolvere problemi. Tuttavia, anche i più grandi studiosi ed estimatori dei corvidi saranno sobbalzati dalla sedia nell'apprendere l'ultima ingegnosa "trovata" di questi sensazionali uccelli: un gruppo di ricercatori ha infatti scoperto che alcune gazze e cornacchie nere hanno cominciato a costruire nidi utilizzando gli spuntoni anti-uccelli usati proprio per allontanare da cornicioni ed edifici piccioni e altri "fastidiosi" uccelli.
Tutto è cominciato con la scoperta di due nidi recuperati dagli alberi a Rotterdam, nei Paesi Bassi, e ad Anversa, in Belgio, che erano stati quasi interamente costruiti con le lunghe punte di metallo che spesso vengono attaccate agli edifici proprio per dissuadere gli uccelli dal poggiarsi. I due ritrovamenti ha spinto quindi i ricercatori del Natural History Museum di Rotterdam e del Naturalis Biodiversity Center di Leida a indagare in maniera più approfondita, portando poi alla scoperta di un terzo nido a Glasgow, in Scozia, e di un quarto a Enschede, sempre nei Paesi Bassi, segnalato direttamente da uno dei revisori dello studio appena pubblicato sull'annuale rivista del museo di Rotterdam Deinsea.
Il nido di Rotterdam era stato costruito da una coppia di cornacchie nere (Corvus corone), specie gemella della più diffusa in Italia cornacchia grigia. Gli altri tre, invece, erano stati tutti realizzati dalle comuni gazze (Pica pica), che costruiscono solitamente voluminosi nidi composti da rami, molto simili a quelli delle cornacchie ma con la principale differenza che sono protetti da una cupola di rami spinosi. E se le cornacchie potrebbero aver usato gli spuntoni anti-uccelli come un qualsiasi altro materiale da costruzione, le gazze, proprio per l'abitudine di costruire cupole protettive, potrebbero invece essere andate molto oltre, sfruttando le punte metalliche proprio per lo scopo per cui sono state concepite: allontanare visitatori indesiderati.
Secondo gli autori dello studio, infatti, le gazze hanno utilizzato gli spuntoni appositamente per costruire e proteggere la parte apicale dei nidi, posizionando le punte sulla cupola rivolte verso l'esterno proprio con l'obiettivo di scoraggiare eventuali predatori, come per esempio altri uccelli o piccoli mammiferi come le donnole, realizzando quindi delle vere e proprie fortezze inespugnabili. Un comportamento eccezionale e per certi versi persino ironico, che dimostra però ancora una volta le sorprendenti capacità di adattamento alla vita urbana di questi uccelli.
Non è infatti la prima volta che gazze e altri uccelli che vivono in città hanno imparato a sfruttare rifiuti e altri materiali di origine antropica a proprio vantaggio. In passato erano già stati segnalati nidi di gazze costruiti e protetti con filo spinato o ferri da maglia, elementi che possono certamente aiutare a portare a termine con maggior successo la covata e che forniscono a chi li utilizza un chiaro vantaggio riproduttivo ed evolutivo magari anche apprezzato da un potenziale partner. Siamo ormai nel bel mezzo dell'Antropocene, l'epoca nella quale l'essere umano con le sue attività è riuscito a stravolgere completamente il Pianeta su cui viviamo, influenzando forse irrimediabilmente anche la vita delle altre specie.
Gli uccelli e gli altri animali urbani si stanno perciò giocoforza adattando, utilizzando sempre più spesso rifiuti, plastica e altri materiali insoliti per la costruzione dei loro nidi. Proprio di recente, infatti, un importante studio ha dimostrato che sono ormai quasi 200 le specie di uccelli che utilizzano i rifiuti per costruire i loro nidi. Talvolta, questo comportamento può essere vantaggioso, altre volte purtroppo no. Alcuni materiali possono infatti essere tossici o trasformarsi in trappole mortali sia per gli adulti che per i piccoli del nido.
«Pensavo davvero di averle viste tutte – ha detto Cornelis W. "Kees" Moeliker, direttore del museo di Rotterdam e coautore dello studio – Non me l'aspettavo. Queste punte anti-uccelli hanno lo scopo di scoraggiarli, dovrebbero spaventarli, ma al contrario, gli uccelli invece li utilizzano e basta». E sempre secondo Moeliker, che in passato ha vinto un premio Ig Nobel per aver documentato e descritto il primo caso di necrofilia omosessuale tra le anatre, cornacchie e gazze non stanno semplicemente raccogliendo gli spuntoni tra i rifiuti, li selezionano e li staccano attivamente dagli edifici.
«È stato osservato più volte. Questi uccelli sono infatti molto intelligenti e trovano sempre nuovi modi per affrontare la dura vita urbana. Sono molto solidale con queste cornacchie e gazze. Sono i miei eroi», ha detto». Con la quantità di rifiuti presenti ormai in ogni tipo di ambiente, letteralmente qualsiasi cosa può diventare utile per la costruzione di un nido. Col tempo, soprattutto in ambiente urbano, compariranno sempre più spesso nidi insoliti e stravaganti, ma se dovessimo scommettere su quale gruppo di uccelli sarà quello più creativo e ingegnoso, la scelta ricadrebbe sicuramente sui corvidi.