A Vinci, nella frazione di Faltognano, in provincia di Firenze, un gatto è stato ucciso a bruciapelo da qualcuno che ha deciso di sparargli due pallini con una carabina. La vittima è un povero micio tigrato in salute e ben tenuto che poco aveva di randagio, ma molto di domestico.
A raccontarlo a Kodami è Tiziana, volontaria dell'associazione gli “Aristogatti” che opera sul territorio dal 1996 curando e gestendo le colonie feline e il gattile di Empoli.
«Sabato sera due signori che stavano passeggiando in zona ci hanno chiamato perché avevano trovato un gatto che non stava bene, era ferito. Immaginando che qualche auto lo avesse investito, gli abbiamo detto di portarlo subito nella clinica della cittadina per capire le condizioni. Evidentemente, però, la ferita era già a uno stadio troppo avanzato, perché il gatto è arrivato già morto».
Alla veterinaria che lo aveva preso in carico, la ferita però non era sembrata un trauma da scontro: «Per nulla convinta di quella spiegazione, la dottoressa ha deciso di fare una lastra dalla quale ha purtroppo constatato che la causa delle ferite mortali era riconducibile a due colpi di fucile sparati da distanza ravvicinata. Non c'è dubbio sul fatto che si sia trattato di un'azione intenzionale che non ha lasciato nessuno scampo all’animale».
Il micio era in buona forma e ben curato, non sembrava affatto un gatto randagio e proprio per questo i volontari non hanno escluso che potesse avere una famiglia che lo aspettava. «Speravamo di trovare il suo umano. Per questo abbiamo postato la foto della radiografia per vedere se con un po’ di passaparola, arrivasse qualcuno a reclamarlo. Ma purtroppo niente. A quel punto, quindi abbiamo deciso di fare denuncia noi come Associazione».
Al momento è tutto quello che si sa. «La denuncia servirà a poco, non credo che riusciremo a trovato questo "impallinatore di gatti" ma non possiamo esimerci dal farlo. La speranza a questo punto è più che altro che con l’attenzione sul fatto riversata dai media e i social, il signore si periti un po' di più delle sue azioni e le persone cerchino di stare con gli occhi ben aperti, consapevoli che c’è qualcuno che fa cose del genere, che gente pericolosa e senza scrupolo è proprio intorno a tutti noi».
Il povero micio non era la prima vittima di una carabina: «A noi non risultavano altri casi, ma chiaramente scrivendo il post su Facebook qualcuno ha risposto che invece era già successo, che aveva denunciato il fatto e che il responsabile era stato trovato e punito. Inoltre, la stessa veterinaria ci aveva raccontato che anche un'altra signora residente a Vinci le aveva portato il suo gatto colpito da un sparo di fucile, ma che per fortuna in quel caso era andato tutto bene e il gatto si era salvato».