Sorpresa al Centro recupero animali selvatici di Campomorone, nell'entroterra di Genova, dove ha fatto ingresso una Donnola. Un esemplare cucciolo, poco più che neonato, trovato sulle alture di Chiavari dopo che un gatto domestico a zonzo lo ha prelevato dalla sua tana, fortunatamente non ferendolo.
Si è comportato molto bene anche l'umano che lo ha tenuto per qualche ora e non gli ha somministrato alimenti sbagliati o compromettenti, e lo ha ricoverato al Cras gestito dall'Enpa. Il piccolo che pesa solo 49 grammi, ha appena aperto gli occhi, è famelico e sembra avere tutta l'intenzione di vivere.
«La donnola non è soltanto il più piccolo mustelide in assoluto ma è anche il più piccolo carnivoro esistente sulla Terra, inteso come membro dell'ordine dei carnivori», spiega lo zoologo Davide Rufino del Cras. Un animale che sta in una mano e che all'apparenza è tenerissimo ma che nasconde però un carattere aggressivo e combattivo. «In proporzione alle sue dimensioni la Donnola è in realtà un animale ferocissimo, perché attacca e preda animali anche più grandi di lei e non ha paura di nulla – continua l'esperto – è coraggiosa e temeraria, deve sopravvivere in natura ed essendo così piccola deve per forza essere un concentrato di energia».
Particolare anche la sua forma affusolata che ha una funzione specifica: «Le serve per inseguire le prede nei cunicoli e nei buchi – spiega ancora Rufino – le donnole sono spiccatamente carnivore, dall'attività crepuscolare-notturna e cacciano solitamente topi, ratti, piccoli conigli». Anche lei si fa conoscere, come le puzzole, per il suo odore: «Ha delle ghiandole puzzolenti che in caso di marcatura territoriale o difesa possono secernere un muco dall'odore di muschio forte e particolarmente sgradevole; la donnola è diffusa su tutto il territorio italiano, non è però facile vederla, un po' perché sta diventando sempre più rara e un po' perché è davvero molto piccola».
Tra le cause della diminuzione dei numeri della sua specie ci sono la distruzione dell'habitat, l'uso di veleno per topi, la riduzione delle sue prede e quindi del cibo e la predazione da parte dei gatti domestici, come accaduto a questo cucciolo di qualche giorno portato a casa dalla sua tana da un micio che, per fortuna, non ha stretto la mandibola né affilato le unghie.