Aveva ingoiato uno spago di quasi due metri, trovato in casa dove era caduto probabilmente per una distrazione. Un gatto di circa un anno di nome Romeo è stato salvato a Bari da quello che poteva rivelarsi un pericolo per lui fatale. Per evitare che le cose evolvessero verso il peggio, però, è stato necessario intervenire chirurgicamente.
I fatti risalgono alla scorsa settimana. La pet mate del malcapitato micio contatta il Pronto Soccorso dell’Ospedale Veterinario “Santa Fara” del capoluogo pugliese segnalando una condizione di inappetenza e di malessere che perdurava da circa un giorno. A questo elemento si aggiungeva il fatto che l’animale aveva iniziato a defecare un qualcosa che sembrava proprio un filo.
Immediata la corsa in clinica dove Romeo viene visitato subito dalla dottoressa Mayra Papapicco, veterinaria esperta in Pronto Soccorso e diagnostica per immagini. Il gatto appariva in condizioni stabili, sebbene si vedesse chiaramente l’estremità dello spago fuoriuscire dall’ano.
A quel punto si è proceduto con le indagini diagnostiche: «Attraverso la radiografia e l’ecografia potrebbe non vedersi direttamente lo spago – spiega a Kodami la veterinaria – tuttavia è possibile rilevare i segni indiretti della presenza di un corpo estraneo lineare. Per esempio si può capire se ci siano possibilità che questo sia defecato o se vi siano segni di occlusione intestinale. In quel caso c’è bisogno di ricorrere alla chirurgia».
È il caso per l’appunto del nostro Romeo. Lo spago risultava ancorato allo stomaco e in due punti dell’intestino. Una condizione di estrema pericolosità perché avrebbe potuto comportare la lacerazione dell’apparato gastroenterico. Si decide così di intervenire d’urgenza. Ad eseguire l’operazione è la dottoressa Brunella Pompei, coadiuvata dall’anestesista dottoressa Claudia Acquafredda. Si procede con una laparotomia esplorativa, aprendo l’addome. Dopo aver compreso per bene la situazione si incide l’organo per procedere alla rimozione del corpo estraneo.
Per fortuna l’intervento è riuscito perfettamente e Romeo dopo due giorni è stato dimesso, pur con tutte le necessarie cautele post operatorie. Per comprendere cosa sia accaduto basti pensare che un gatto lungo 50 cm è riuscito a ingerire uno spago di circa 2 metri. E se il filo fosse stato più lungo non c’è da dubitare sul fatto che lo avrebbe comunque mandato giù.
Casi di questo tipo sono molto comuni negli studi veterinari. Fili di cotone, spaghi da cucina molto spesso i lacci dei sacchi dell’immondizia o nastri da regalo vengono ingoiati voracemente dai gatti. Un rischio che sotto Natale diventa sensibilmente più ampio con la tradizione dei pacchi regalo.
Individuare un caso di questo tipo a volte potrebbe non apparire facile. Inappetenza, vomito ripetuto possono essere segni di malessere dell’animale che meritano una diagnosi più accurata da parte del veterinario. Se poi ci sono ragioni per ritenere che l’animale abbia ingerito un corpo estraneo lineare è bene non temporeggiare recandosi subito al più vicino Pronto Soccorso per animali: «Laddove ci si accorga della presenza di un filo non bisogna assolutamente tirarlo né dalla bocca né dall’ano – continua a spiegarci la dottoressa – nel caso di Romeo, per esempio, avevano provato a tirare lo spago che fuoriusciva. Meglio portare subito l’animale da un veterinario». Il consiglio, inoltre, è quello di agire sulla prevenzione quando si ha un animale in casa, soprattutto se è giovane. Evitare di lasciare fili e nastri in giro e quando se ne fa utilizzo, per esempio in cucina, alzare la normale soglia di attenzione.