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19 Gennaio 2024
8:39

Gatto gettato in una fontana, il Sindaco a Kodami: «Non condannare violenza con altra violenza»

La vicenda del gatto Grey, gettato in una fontana da una ragazza, continua intanto a far discutere: il corpo del gatto non è stato mai trovato.

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Una foto un po’ sgranata scattata col cellulare qualche mese fa. È una delle ultime tracce rimaste di Grey, il gattino spinto con un calcio in una fontana da una ragazza minorenne ad Alberobello, in Puglia. A recuperare l'immagine sono state le volontarie che si prendono cura delle colonie feline, in paese regolarmente censite e seguite con il supporto anche della ASL. La situazione in questo momento è nelle mani delle forze dell'ordine, che stanno acquisendo tutti gli elementi per ricostruire la vicenda, e delle istituzioni, con il sindaco Francesco De Carlo chiamato al difficile compito di riportare armonia nella tranquilla comunità del paese dei trulli.

Il Primo cittadino ha da un lato ribadito la ferma condanna al gesto della giovane, ma si è detto preoccupato per l'evoluzione della vicenda: «Ho una sensibilità forte su questo tema – ha spiegato De Carlo a Kodami – ho iniziato ad amare i gatti da quando davanti la porta di casa ne è arrivato uno in fin di vita. Le cure e l’amore che gli abbiamo dato lo hanno salvato e fatto vivere ancora per anni fino a quando la Felv non se lo è portato via. Ricordo che questa amministrazione ha introdotto un nuovo modello per le colonie feline. Tuttavia l'odio che sta accompagnando questa vicenda non rispecchia i valori della nostra comunità. Non si può condannare un gesto violento attraverso messaggi che a loro volta invitano alla violenza. Con il papà della ragazza ho parlato e lui ha riconosciuto la gravità del gesto, ma si è detto anche preoccupato per ciò che si sta sviluppando attorno a tutta la vicenda».

Il gesto terribile, ricordiamo, è stato filmato e pubblicato da alcuni compagni della giovane nei giorni successivi, facendo di lì il giro dei social. La didascalia che ha accompagnato il video, «Amo’, beccati un po’ di notorietà», ha portato solo una tempesta di minacce e insulti da parte degli utenti della rete contro la giovane. Tant’è che i familiari hanno scelto di rintanarsi nel silenzio, affidando la situazione nella mano di uno studio legale, per tutelare l'integrità psicofisica della ragazza.

L'avvocato scelto Ornella Tripaldi, che in paese ricopre un incarico politico, ha dichiarato ad alcune testate locali che non ci sono evidenze sulla morte del gatto. Una possibile ricostruzione sarebbe quella secondo cui l'animale sarebbe stato soccorso e portato in salvo da alcuni turisti. Abbiamo provato ripetutamente a chiedere di precisare questa tesi all'avvocato senza purtroppo ricevere risposta.

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Ciò che sappiamo però è che dalla sera del video nessuna tra le volontarie ha più visto Grey. Né vivo, né morto. Va detto, infatti, che tra la pubblicazione delle immagini e la sparizione del gatto sono passati un paio di giorni. Tant’è che Catia, la donna che segue la colonia, prima di vedere l’atroce filmato aveva dato Grey, già anziano, per disperso. Quand’anche gli operatori ecologici avessero recuperato un corpo di un animale dalla fontana (circostanza peraltro esclusa dall'amministrazione) sarebbe stato impossibile riconoscerlo, sia perché Grey non era microchippato sia perché l’azienda di igiene urbana non dispone direttamente di strumenti di lettura.

Ad ogni modo chi di competenza verificherà i fatti e attribuirà eventuali responsabilità laddove ve ne siano i presupposti. Nel frattempo è arrivata anche la nota di Garante dei Minori e Corecom della Puglia: «Al di là del merito della vicenda su cui sono in corso indagini – si legge nel testo diffuso dagli uffici regionali – l’episodio è divenuto immediatamente virale sui social e sulle tv locali e nazionali (anche il Ministro Matteo Salvini ha chiesto sanzioni esemplari, ripostando il video, ndr). Le immagini hanno scatenato un’ondata di polemiche e di indignazione per il gesto certamente esecrabile che non tiene conto del doveroso rispetto degli animali e ne è scaturita, così, una gogna mediatica nei riguardi della minorenne in questione. Tale vicenda ha spinto, allora, la famiglia a rivolgersi ad un legale per la tutela dell’integrità psicofisica della ragazza ed una segnalazione è pervenuta sia all’Ufficio del Garante per i minori della Regione Puglia che al Corecom Puglia per le relative eventuali competenze. Pertanto, anche a seguito della richiesta di intervento del legale della famiglia, si è sottoposta l’intera vicenda ad Agcom, per quanto di competenza, per una valutazione di merito. Ferme restando le tutele offerte dalla vigente legislazione in merito. Il Corecom Puglia ed il Garante per i minori invitano tutti al pieno rispetto della persona quanto mai necessario quando, come nel caso di specie, minori restano coinvolti in fatti di cronaca».

La stessa Catia aveva chiesto di non scadere nell’odio, con riferimento alla marea di insulti e di minacce arrivate a mezzo web nei confronti della ragazza. Sabato 20 gennaio alle ore 15:00, intanto, è prevista una manifestazione ad Alberobello, in Piazza del Popolo, promossa dal noto attivista siciliano Enrico Rizzi, che dopo questo episodio e quello di Palermo del cane Aron, ha ribadito la necessità di dare ancora visibilità mediatica a questi accaduti, a fronte dell’inefficacia degli strumenti attualmente presenti in Italia in queste circostanze.

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Roberto Maggi
Giornalista
Sono nato a Bari nel 1985. Sono un giornalista, fotografo e videomaker. Amo raccontare storie di animali sia con le parole che con le immagini. Sono laureato in giurisprudenza e da anni seguo la cronaca locale in Puglia. Amo tutti gli animali, ma in particolar modo i gatti. Faccio spesso amicizia con loro quando viaggio con la mia moto.
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