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14 Febbraio 2024
12:28

Gatto carbonizzato a Oria: era chiuso in una scatola con una pietra sopra

Orrore in un comune della provincia di Brindisi: un gatto è stato trovato carbonizzato in una scatola.

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Il corpo carbonizzato in un cartone, la notizia confermata anche dal Primo cittadino. Un gatto è stato trovato morto a Oria dopo essere stato dato alle fiamme. Non può dirsi con certezza che l’animale sia stato arso vivo, ma il timore, purtroppo, è che si sia trattato proprio di un crudele atto incendiario compiuto da ignoti nei confronti dell’animale. I fatti sono avvenuti a pochi passi dalla ex piazza coperta del piccolo paesino in provincia di Brindisi tra le 19 e le 20 dello scorso sabato.

Il micio, impossibile da riconoscere dopo il rogo, dovrebbe essere uno dei piccoli appartenenti a una colonia curata da una signora. L’animale manca infatti all’appello da quel giorno. Le analisi compiute all’indomani del macabro episodio hanno fatto emergere dettagli raccapriccianti. Il corpo era stato rinchiuso in una scatola tonda con una pietra posizionata al di sopra per bloccarne l’apertura. Il fuoco potrebbe essere stato alimentato mediante l’utilizzo di alcune bombolette di deodorante spray, trovate a poca distanza.

«Questa tragica vicenda non può essere minimizzata o ignorata – ha fatto sapere il Sindaco di Oria Cosimo Ferretti – è un fatto che rivela una grave degenerazione all’interno della nostra comunità, anche se fortunatamente perpetrata da una piccola e isolata minoranza. Tuttavia, la gravità di questo atto non può essere sottovalutata».

Il Sindaco ha poi annunciato di voler formalizzare denuncia contro ignoti, al fine di avviare le opportune indagini e risalire ai responsabili del terribile gesto: «Nel condannare fermamente questo vile atto, assume ancora maggior vigore l’invito a tutti a lavorare per promuovere una cultura di rispetto, solidarietà e civiltà nella nostra amata città. Non smetteremo di lottare per debellare questi tragici atteggiamenti e per garantire un ambiente sicuro e rispettoso per tutti i nostri concittadini, umani e animali».

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Il problema, però, è che ancora vi è scarsa sensibilità da parte delle persone: «Una parte della popolazione non ama gli animali – racconta a Kodami Daniela Spina, volontaria che segue alcune colonie censite in paese – Purtroppo siamo in pochi a vederla così. Io seguo una colonia felina in una via pubblica. Molte persone ci aiutano a dare da mangiare ai gatti, altre non condividono e sono andate a lamentarsi in comune. Per questo abbiamo chiesto tante volte una cartellonistica per indicare la presenza di colonie censite, che in paese sono circa una trentina. Vogliamo far sapere che si tratta di animali seguiti e tutelati. Solo la scorsa settimana dei ragazzi sono stati sorpresi a prendere a calci un gatto. Per fortuna si sono trovate a passare delle persone e un’altra volontaria è riuscita a recuperarlo. Ma non vogliamo pensare che i giovani perché non hanno di meglio da fare si divertano a dare fastidio agli animali».

Meno di un anno fa, proprio ad Oria, un’altra triste vicenda aveva riguardato le colonie feline del paese. Dieci gatti erano stati trovati morti,  in momenti e luoghi diversi, per presunto avvelenamento. Il mancato completamento della procedure per accertare le cause della morte, però, non aveva consentito di fare indagini più approfondite. Circostanza, questa, che aveva ancora una volta fatto concludere il tutto senza l’individuazione di un responsabile. Speriamo che almeno in questo caso le cose vadano in maniera diversa.

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Roberto Maggi
Giornalista
Sono nato a Bari nel 1985. Sono un giornalista, fotografo e videomaker. Amo raccontare storie di animali sia con le parole che con le immagini. Sono laureato in giurisprudenza e da anni seguo la cronaca locale in Puglia. Amo tutti gli animali, ma in particolar modo i gatti. Faccio spesso amicizia con loro quando viaggio con la mia moto.
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