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2 Maggio 2021
7:10

Gatto caracal (Caracal caracal)

Il caracal è un felino di taglia media caratterizzato da orecchie molto lunghe e sulla cui punta spiccano vistosi ciuffi di peli scuri. Ha una distribuzione molto ampia, che va dall'Africa all'Asia, passando per il Medio Oriente. È un cacciatore molto abile e adattabile, che si nutre di una gran varietà di prede.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il caracal (Caracal caracal) è un felino di taglia media che vive in Africa, in Asia e nel subcontinente indiano, caratterizzato dalle lunghe orecchie appuntite. Il curioso nome deriva dal termine turco  karakulak, ovvero "orecchie nere", che viene tradotto poi nello stesso termine in persiano shyahgosh, ancora utilizzato nella zona che va dal Pakistan all'India. In lingua Afrikaans, invece, il nome di questo animale è rooikat, ovvero "gatto rosso".

Sebbene in Uganda siano stati avvistati anche individui completamente neri, i caracal sono generalmente scuri sul dorso e più chiari sui fianchi, sul ventre e sul petto. La testa è caratterizzata da due strisce scure sotto gli occhi e da una maschera nera che circonda il muso. Gli occhi sono verdi o gialli e le pupille sono circolari. L'altezza di un caracal è di circa 50 centimetri, mentre la corporatura è robusta, con un peso che va dai 7 ai 22 chili. Le peculiari orecchie appuntite terminano con un ciuffo di pelo nero, che può raggiungere gli 8 centimetri, e funge da sensore per la percezione dettagliata dei suoni. Le zampe anteriori hanno 5  dita, mentre le posteriori 4, e gli artigli, presenti in tutte le zampe sono retrattili e vengono estratti solo durante i combattimenti o durante la caccia.

Distribuzione e habitat

Il caracal ha un areale di diffusione piuttosto ampio che lo rende uno dei carnivori più diffusi in Africa (dove è presente quasi ovunque, ad eccezione della foresta pluviale equatoriale e del Sahara interno). Questo animale, però, è diffuso anche nella penisola dell'Arabia Saudita, nel Sud Est della Turchia, in India, Iran, Kazakhsran e Turkmenistan. Il suo habitat ideale è caratterizzato dalla presenza di bassa vegetazione, come quella della savana, che permetta di disporre di ombra durante le ore più calde e di nascondersi dai predatori. In Etiopia e Lesoto è stata riportata la presenza di caracal fino ai 3000 metri di altitudine.

Questo felino preferisce gli spazi aperti agli ambienti boschivi, e ha un comportamento prevalentemente notturno, che dipende in parte anche dal clima, almeno secondo quanto descritto in uno studio pubblicato sull'African Journal of Ecology riguardante le aree di diffusione dell'animale. Durante la notte, infatti, quando si sente più sicuro nei movimenti, frequenta anche aree prive di vegetazione. Secondo quanto riportato dalla rivista scientifica Mammalian Species pubblicata nel dicembre 2020,  le dimensioni dell'home range di un caracal dipendono sia dal sesso che dall'età dell'animale ma, vista l'ampia zona di diffusione, anche dalle caratteristiche del territorio stesso.

Biologia e riproduzione

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Le femmine di caracal si accoppiano con più maschi. L'ordine di accoppiamento è condizionato dall'età e dal peso. A seguito dell'accoppiamento maschi e femmine si muovono insieme per non più di 4 giorni. I maschi non prendono parte in alcun modo alle attività di allevamento e svezzamento dei cuccioli. Poco prima della nascita dei piccoli la madre si ritira in uno spazio ristretto: talvolta utilizza vecchie tane di istrici, oppure costruisce una superficie adatta ai cuccioli con piume e pelo di animali che incontra intorno alla zona prescelta. Mentre i maschi andranno poi in dispersione all'arrivo della maturità sessuale (intorno ai 18 mesi), cercando il territorio adatto alla propria sopravvivenza, le femmine si sposteranno meno e condivideranno, anche se solo in parte, il territorio con la madre.

Il periodo delle nascite varia molto dalla zona. In Sud Africa va da dicembre a marzo, ma a condizionare l'estro e la gravidanza è anche la condizione alimentare della femmina, secondo quanto rivelato da uno studio pubblicato sul South African Journal of Zoology. I comportamenti riproduttivi di questo animale sono stati studiati fin dagli anni '80, ma soprattutto in contesti di cattività, per questo motivo alcuni dettagli del comportamento in natura sono ancora sconosciuti. Il caracal è inoltre un animale particolarmente elusivo e, per questo motivo, risulta complicato studiarne i comportamenti in maniera approfondita. Solo raramente sono stati avvistati più individui nello stesso momento in natura.

I comportamenti conosciuti e studiati riguardano maggiormente la marcatura del territorio, che per i maschi avviene tramite  lo spray marking, ovvero lo spruzzo di un getto di urina, oppure smuovendo la terra con le zampe. Anche le femmine hanno l'abitudine di marcare il proprio passaggio, ma lo fanno più raramente. Entrambi però, graffiano gli alberi al passaggio per rimarcare la propria presenza.

La comunicazione intraspecifica avviene anche tramite miagolii, gorgoglii e altri suoni come quello, simile al pianto, che lo accomuna al leopardo. Un particolare suono viene inoltre emesso all'ingresso all'interno del territorio di un nuovo individuo.

Cosa mangia il caracal

Il caracal è un mammifero carnivoro che utilizza gli stili di caccia tipici dei felini: si muove in maniera molto silenziosa e colpisce con un morso (generalmente al collo o alla gola) la propria preda. Si tratta di un cacciatore molto abile e rapido, famoso anche per la capacità di predare piccoli uccelli con l'aiuto degli artigli (questo avviene soprattutto per i caracal diffusi in India, Iran e Siria. Ciò che condiziona la tipologia di prede è la disponibilità all'interno del territorio, il caracal è infatti un cacciatore opportunista che facilmente si adatta a nutrirsi di animali come anatre, topi, donnole o lontre. Secondo uno studio condotto da GEO WILD Consult nel 2010 la dieta di questo felino è composta per il 56% da piccoli mammiferi, per il 33% da uccelli e per l'11% da rettili, mentre la più grande preda catturata dal caracal è un'impala.

I lunghi denti consentono al gatto di avere un morso potente, ma se la preda non viene uccisa all'istante, il gatto squarcia il corpo con gli artigli. Prima di iniziare a nutrirsi, il felino gioca con la carcassa per un tempo che va dai 5-20 minuti, nel momento in cui comincia a nutrirsi, inizia dai glutei, dalle costole o dal petto della preda. A differenza della maggior parte degli altri carnivori, però, il caracal non mangia lo stomaco, l'intestino né le piume. Occasionalmente i resti di carcasse più grandi vengono portati su un albero per il consumo successivo.

Conservazione della specie

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La storia della convivenza tra l'uomo e il caracal è molto antica. Alcune immagini dell'antico Egitto ritraggono i faraoni accanto a questi felini e anche all'interno delle tombe sono stati trovati i caracal affianco ai corpi mummificati degli uomini. Ad oggi la diffusione di questo animale è estremamente differenziata. Mentre in alcune zone (come l'India) è quasi scomparso, in altre come il Sud Africa o l'Uganda è addirittura in aumento. Rispetto ad altri felidi selvatici il caracal sopporta bene la presenza antropica, come dimostrato dalla diffusione nelle aree pre urbane dell'Africa meridionale.

La specie non viene considerata a rischio di estinzione dall' IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), ma rischia comunque una rapida diminuzione in alcuni luoghi del mondo a causa della caccia. In Sud Africa, infatti, diverse compagnie turistiche permettono ai turisti di tutto il mondo di svolgere l'attività di caccia al trofeo con dei costi che vanno dai 600- ai 2000 dollari. In alcune province della nazione sud africana è da qualche anno in atto una legge che richiede un permesso per cacciare questi animali anche all'interno di territori privati, sebbene, secondo uno studio del 2016 svolto dai ricercatori del South African National Biodiversity Institute and Endangered Wildlife Trust, ancora non esistano aree all'interno del quale questo animale sia completamente tutelato.

Domesticazione: il caracat

Nel 2017 a Milano era stata avvistata una signora divenuta poi famosa per passeggiare per la città in compagnia di un caracal, il quale si è poi scoperto essere un caracat, ovvero una specie ibrida che nasce dall'incrocio tra un maschio di caracal e una femmina di gatto domestico, la quale non viene ancora riconosciuta come vera e propria razza di gatto. Possederlo risulta quindi una pratica pericolosa oltre che illegale, se non si è in possesso di speciali permessi. Il possesso, il commercio e l'acquisto di un caracal in Italia è totalmente vietato, trattandosi di una specie selvatica, solitaria e con un home range ampio e decisamente differente dagli ambienti urbani.

In passato i cacciatori inglesi avevano tentato con scarsi risultati di domesticare il caracal per farsi aiutare nella caccia in India. Oggi viene addestrato e utilizzato soprattutto in Iran e in Afganistan per la caccia all'antilope e per la caccia agli uccelli, grazie alla straordinaria abilità nel salto.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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