Intorno alla metà degli anni 2000, l'azienda di biotecnologie americana Lifestyle Pets, fondata da Simon Brodie, lanciò sul mercato un gatto ibrido di lusso chiamato Ashera, sostenendo di aver creato una nuova razza ipoallergenica. Questo felino, dal costo esorbitante che poteva superare i 22.000 dollari, era descritto come un incrocio tra il gatto domestico e diversi felini selvatici, tra cui il gatto del Bengala e il serval.
Nonostante le promesse, tra cui appunto la presunta ipoallergenicità del gatto, l'azienda non ha mai fornito prove concrete a supporto delle sue affermazioni. Anzi, il progetto Ashera e il suo fondatore sono stati spesso al centro di polemiche, accuse di frode e controversie legali. Alcuni dei clienti non hanno mai ricevuto il gatto acquistato, mentre altri si sono invece ritrovati "semplicemente" dei grossi Savannah, l'ibrido tra serval e e gatto domestico.
Origini e caratteristiche del gatto Ashera
Secondo quanto dichiarato da Lifestyle Pets, l'Ashera sarebbe stato creato selezionando e incrociando felini con una variante ipoallergenica della proteina Fel d 1, responsabile delle reazioni allergiche in molti esseri umani. La razza risultante sarebbe stata sterile e, per questo motivo, i cuccioli avrebbero potuto essere prodotti solo in laboratorio. Tuttavia, la loro presunta ipoallergenicità non è mai stata sottoposta a verifiche scientifiche, né sono stati condotti studi indipendenti per dimostrare la validità delle affermazioni dell'azienda.
Le caratteristiche fisiche dell'Ashera sarebbero state simili a quelle del gatto Savannah, un ibrido già noto tra gatto domestico e serval. Di grandi dimensioni, con un manto maculato e striato, l'Ashera doveva apparire come un felino esotico, una sorta di "mini-leopardo" domestico, capace di attrarre chi cercava un animale unico, elegante e ipoallergenico. Tuttavia, proprio la mancanza di trasparenza sulla sua origine genetica e la scarsità di prove sulla sua ipoallergenicità hanno alimentato sempre più dubbi sulla reale esistenza di questa nuova "razza".
Perché è il gatto più costoso del mondo e quanto può costare
Il prezzo esorbitante dell'Ashera, che poteva superare i 22.000 dollari, era giustificato da Lifestyle Pets con la rarità del felino e la limitata produzione annua. L'azienda affermava di riprodurre pochissimi esemplari ogni anno, il che, insieme a lunghi tempi di attesa che potevano superare anche gli 8 mesi, rendeva l'Ashera un simbolo di esclusività e lusso.
Nonostante questo, diversi clienti hanno riportato di non aver mai ricevuto il gatto acquistato, mentre altri, anziché l'esotico Ashera, hanno ricevuto un Savannah, una razza esistente e ottenuta dall'incrocio tra un serval africano e un gatto domestico. Questo ha sollevato forti sospetti sul fatto che l'Ashera fosse, in realtà, semplicemente un Savannah venduto a un prezzo molto più elevato, sfruttando una campagna di marketing ingannevole.
Il gatto Ashera esiste davvero?
L'esistenza del gatto Ashera è stata sostenuta esclusivamente da Lifestyle Pets e dal suo fondatore, Simon Brodie. Tuttavia, né l'azienda né Brodie hanno mai fornito prove scientifiche o documentazioni genetiche a conferma della creazione di questa razza ibrida. Al contrario, entrambi sono stati coinvolti in numerose controversie, accuse di frode. Brodie è stato più volte condannato per truffa e frode, e l’intera operazione è stata ampiamente criticata da esperti di felini e associazioni di tutela degli animali.
Nel 2009, Lifestyle Pets ha smesso inoltre di accettare ordini per l'Ashera, alimentando ulteriormente i sospetti che il progetto fosse solo una mossa commerciale. Oggi, quasi tutti gli esperti concordano sul fatto che il gatto Ashera non sia mai esistito realmente e che gli individui venduti come tali fossero in realtà tutti Savannah. Nonostante le promesse di innovazione e ipoallergenicità, il caso dell'Ashera rimane un esempio emblematico di marketing ingannevole che fa leva sul desiderio di convivere con animali esotici ed esclusivi.