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scheda razza
27 Marzo 2021
11:00

Abissino, il folletto dei gatti

  • Origine (Data e Luogo): 1868, Etiopia/Gran Bretagna
  • Standard: ABY/SOM – IV categoria FIFé
  • Peso (maschi-femmine): 3,5-5 kg; 3-4,5kg
  • Incroci con altre razze: Nessuno
  • Vita media (fascia): 8-12 anni
  • Temperamento: Attivo e intelligente
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Membro del comitato scientifico di Kodami
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L'Abissino è un gatto di taglia piccola, vivace, attivo, protagonista. Il suo colore più conosciuto è il lepre ma da sempre gli allevatori fanno un lavoro certosino sulla selezione delle varietà. Altri tratti distintivi sono le orecchie ampie, arrotondate in punta, con la caratteristica “impronta di pollice” sulla faccia esterna e gli occhi a mandorla, brillanti, dal colore intenso, ambra, verdi o gialli e dal contorno colorato. Originario dell'Abissinia (la moderna Etiopia), da cui prende il nome, ha visto un'accelerata del suo allevamento dopo il secondo conflitto mondiale ma è oggi una delle razze a pelo corto più apprezzate e ricercate. La razza gemella, l'abissino a pelo semi-lungo, è nota col nome di Somalo.

attività e socialità

  • Bisogno di movimento3
  • Giocosità3
  • Indipendenza2
  • Riservatezza1
  • Tendenza a miagolare1

cure e salute

  • Cura del pelo1
  • Salute generale2
  • Malattie ereditarie3

Data e luogo di origine: Etiopia/Gran Bretagna, 1868

Aspetto fisico: Corpo lungo e snello con muscolatura solida, coda lunga e appuntita, zampe lunghe e snelle, testa cuneiforme con mento pieno, orecchie grandi, occhi a mandorla, mantello a tessitura fine, aderente al corpo seppur dotato di sottopelo.

Peso: Maschio 3,5-5 kg – Femmine 3-4,5 kg

Temperamento: Attivo e intelligente

Incroci con altre razze: Nessuno

Standard: ABY/SOM – IV categoria FIFé

Origine e storia

Nel 1868, un diplomatico inglese in missione in Abissinia importò in Gran Bretagna un gatto di nome Zulu, da cui prese avvio l'allevamento della razza. Durante il secondo conflitto mondiale, la razza rischiò l'estinzione e solo dopo la guerra fu possibile far ripartire l'allevamento grazie anche al contributo portato da altre razze (tra cui Siamesi) per allargare nuovamente il pool genetico. Col tempo, l'Abissino è diventato un gatto più piccolo ed esile dei suoi progenitori post-bellici, più robusti e grandi, e il lavoro degli allevatori si è concentrato soprattutto sulla qualità del mantello e della tipica colorazione.

In FIFé è riconosciuta sin dal 1949, anno della fondazione, e l'ultima revisione allo standard si è avuta nel 2016. Risale al 1981, invece, il riconoscimento della razza gemella a pelo semilungo nota con il nome di Somalo.

Qualcuno ritiene che l'Abissino sia il naturale discendente dei gatti dell'Antico Egitto, il che in un certo senso è vero, visto che l'intera specie dei gatti domestici – cui la razza abissina appartiene come sottopopolazione geneticamente isolata – si è evoluta dal gatto selvatico nord-africano (Felis silvestris lybica) a partire dal Neolitico, per essere poi idolatrata dalla cultura egizia qualche migliaio di anni dopo.

Aspetto fisico

L'abissino è un gatto di dimensione medio-piccola, solido, agile e muscoloso, anche sulle zampe. Il peso dei maschi si aggira tra i 3,5 kg e i 5 kg, quello delle femmine tra i 3 kg e i 4,5 kg.

La testa è cuneiforme, con un contorno morbido e grazioso. Il naso di lunghezza media, presenta nel suo profilo una curva al livello degli occhi. Il muso è arrotondato dalla demarcazione tra zigomo e portabaffi, il mento è forte e le orecchie grandi, ben distanziate e larghe alla base.

Gli occhi dell'Abissino sono grandi, a mandorla e ben distanziati, particolarmente espressivi, di color ambra, verdi o gialli, senza sbavature di colore. La coda è lunga e affusolata, larga alla base.

Il mantello dell'Abissino è corto, compatto e fine e ogni pelo presenta il ticking, ovvero bande di colore diverso regolarmente alternate. I colori ammessi sono: ruddy/lepre (bruno caldo/rossiccio su sfondo albicocca/fulvo), blue (blu-grigio con ticking blu-grigio su sfondo fulvo chiaro/crema), sorrel (rosso ramato con ticking bruno-cioccolato su sfondo albicocca scuro), beige-fawn (beige opaco con ticking crema su sfondo crema chiaro), black silver (bianco argento puro con ticking nero su sfondo bianco-argento), blue silver (bianco argento con ticking blu-grigio su sfondo bianco-argento), sorrel silver (bianco argento con ticking bruno-rossiccio su sfondo bianco-argento) e beige-fawn silver (bianco argento con ticking crema intenso e caldo su sfondo bianco-argento). Non è ammesso che il colore di base presenti tonalità marroni o giallastre o macchie

Nell'Abissino i disegni di tigrature su zampe, collo, muso o coda sono considerati un grave difetto estetico.

Temperamento

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L'Abissino è un gatto estremamente attivo e vivace ed ha una forte personalità che tende a contagiare chiunque gli stia accanto. Potrebbe definirsi il folletto dei gatti. Ama il contatto fisico e la vicinanza delle persone con cui vive e non è affatto raro vederlo appollaiato sulle spalle di chi gli è più familiare.

Esuberante e curioso, è in grado di sfruttare a pieno l'architettura dell'ambiente in cui vive e sin da piccolo si mostra abile cacciatore ed esploratore.

È un gatto vivace e molto dinamico che può adattarsi a vivere altri con altri animali e può rappresentare un ottimo compagno di avventure anche per i bambini. Le femmine sono ottime madri, anche se a volte tendono a non amare l'intrusione di altri gatti nelle vicinanze del loro nido.

Salute e cura

Sfortunatamente, sono numerose le patologie di origine ereditaria a carico di questa razza.

Una delle più tipiche è l'atrofia progressiva della retina (PRA) che porta alla perdita graduale della vista e per la quale sono previsti dei test genetici obbligatori sui genitori. La stessa obbligatorietà riguarda anche un'altra patologia, la deficienza del piruvato kinasi (PK-Def), una forma di anemia per la quale è previsto un test sul DNA.

Altri problemi legati alla razza, per le quali è possibile solo raccomandare uno screening costante nel tempo, riguardano lo sviluppo e sono relative all'amiloidosi renale (una sorta di insufficienza renale dovuta alla deposizione di una proteina insolubile a carico dei reni), la lussazione della rotula (PL) a volte associata alla displasia dell'anca, la patologia da accumulo lisosomiale (una compromissione del metabolismo cellulare che dà sintomi di natura neurologica).

Infine, chi decida di cimentarsi nell'allevamento di una cucciolata, dovrà tenere a mente il rischio di eritrolisi neonatale, un disturbo che si verifica quando un madre di gruppo sanguigno B fornisce il colostro ad un cucciolo di gruppo A o AB, causando la distruzione dei globuli rossi del piccolo. Fortunatamente, ad oggi è possibile procedere alla tipizzazione del gruppo sanguigno, in modo da identificare le madri di gruppo B e procedere con una più oculata scelta dei partner o con una gestione mirata delle prime ore di allattamento.

Dal punto di vista della cura del mantello, l'Abissino non presenta particolari difficoltà: una spazzolata a settimana è più che sufficiente per mantenerlo in ordine. Durante i periodi di muta (primavera-autunno) potrebbe essere utile aumentare la frequenza per evitare la formazione di tricobezoari (accumuli di pelo ingerito durante le consuete operazioni di toelettatura) a livello intestinale.

Relazione e contesto ideale

Il gatto Abissino è l'ideale per chi del gatto ama soprattutto l'intraprendenza, la vivacità e il dinamismo. È un gatto dalle abilità motorie molto spiccate per cui il suo ambiente dovrà essere attrezzato per andare incontro al suo enorme bisogno di muoversi e di mettere a frutto l'atleticità di cui è dotato.

Ama il contatto fisico con il proprietario che spesso sceglie come “trampolo”, accovacciandosi sulle sue spalle e facendosi portare in giro. È anche un gatto molto scaltro, non fa alcuna fatica ad imparare come aprire ante e porte e la sua forte personalità lo porta ad esprimersi anche con prepotenza o, comunque, una certa determinazione nell'ottenere quel che più gli aggrada.

Non ha difficoltà a convivere con bambini e altri animali, se opportunamente socializzato ma alcuni individui possono essere piuttosto territoriali e non amare particolarmente la condivisione degli spazi e delle risorse con altri gatti. Per questo motivo non è insolito che gli allevatori affidino gli esemplari adulti usciti dal programma di allevamento cercando sistemazioni in cui possano andare a stare come “gatti unici”.

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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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