Due gattini di pochi mesi con la loro mamma sono stati bastonati e poi murati vivi all’interno di un box disabitato, in via Sebastiano Oliveri, a Siracusa. Per fortuna il tempestivo intervento dei volontari Lav della sede locale ha evitato la tragedia, riuscendo a trarre in salvo gli animali dalla gabbia di cemento che un uomo, poi denunciato, aveva preparato per loro.
I volontari hanno agito dopo le segnalazioni di alcuni cittadini che avevano notato una persona del posto prendere a bastonate più volte alcuni cuccioli che erano stati partoriti vicino alla sua abitazione da una gatta libera del territorio.
«Da quello che ci hanno raccontato, aveva minacciato più volte di avvelenare i gatti che per lui erano un problema da eliminare – racconta a Kodàmi il responsabile della sede Lav di Siracusa, Massimiliano Alfano – Quando siamo arrivati i gatti erano stati murati all’interno di una specie di deposito abbandonato in cui la gattina aveva partorito i suoi cuccioli, credendolo un luogo sicuro. Lui ha aspettato che mamma e cuccioli rientrassero e poi li ha murati vivi con tavole di legno e mattoni forati».
E’ stata una lotta contro il tempo quella dei volontari per distruggere la trappola mortale creata dall’uomo all'interno di un deposito di proprietà privata, disabitato da anni, in cui i gatti accedevano da una fessura esterna. I lamenti degli animali si facevano sempre più flebili ma, mattone dopo mattone, i volontari hanno buttato giù tutto e tratto in salvo due cuccioli con la mamma.
Il giorno stesso, dopo aver messo al sicuro i gattini, il responsabile dell’associazione animalista si è recato presso la stazione dei Carabinieri più vicina e ha sporto denuncia. «Chiunque abbia visto con i propri occhi i maltrattamenti perpetrati da quest’uomo nei confronti dei poveri animali nonché il tentativo di uccisione deve fare la sua parte – aggiunge Alfano – La denuncia è già stata depositata ma ogni altra testimonianza può aiutare nelle indagini, sperando che il reo venga punito come legge comanda».
I due cuccioli ora stanno bene assieme alla loro mamma che sembrerebbe essere di nuovo incinta, ma nella zona sono presenti altri gatti che i volontari si augurano di poter recuperare il più presto possibile, onde evitare che un’altra tragedia del genere possa ricapitare nell’attesa che vengano presi dei provvedimenti nei confronti dell’uomo. «Nei prossimi giorni cercheremo di recuperare gli altri animali, portando al sicuro anche loro – continua Alfano – Il deposito è di nuovo aperto perché noi ci siamo premutati di buttare giù tutto. Siamo rimasti sconvolti da tanta crudeltà».
C’è una complessa relazione che esiste tra maltrattamento animale e pericolosità sociale e Kodàmi ha più volte affrontato tale argomento. A livello scientifico, tra il secolo XVIII e XIX già si avvertiva la connessione tra crudeltà infantile verso gli animali e la futura violenza interpersonale. Uno scenario interessante riguarda risultati inconfutabili, svolti principalmente in popolazioni penitenziarie che ci descrivono come la maggior parte di persone responsabili di violenza grave e i serial killer abbiano praticato violenza verso gli animali in giovane età, o siano stati testimoni di violenza sugli animali. Questo chiaramente non vuol dire che chiunque maltratti un animale, o ne sia testimone, si converta in un serial killer, ma che la maggior parte di colpevoli di reati maggiori hanno maltrattato animali. Questo ci aiuta a capire come senza un diagnostico tempestivo e completo e senza nessun intervento di riconduzione, fin dalla giovane età, si possano favorire carriere di violenza episodica e violenza di genere, fino all’omicidio.
«Invitiamo chiunque assista a maltrattamenti contro gli animali a denunciare, senza avere timore – conclude Alfano – abbiamo il dovere di stare dalla parte degli animali, che troppo spesso sono ancora vittima di atroci crudeltà perpetrate da soggetti pericolosi».
I gattini sono ora accuditi dai volontari che si augurano di trovare presto delle adozioni consapevoli per loro.
Gli interessati alle adozioni possono inviare un'email all'indirizzo lav.siracusa@lav.it