Con i loro corpi senza vita adagiati sulla paglia del presepe allestito davanti alla Basilica di San Gavino, a Porto Torres. Così sono stati trovati due mattine fa, da un residente della zona, tre gatti appartenenti a una colonia felina del posto.
Un risveglio che, a pochi giorni dal Natale, è stato un fulmine a ciel sereno, e che ha riempito di dolore e di rabbia gli abitanti del quartiere storico di Monte Agellu, che ben conoscevano quei poveri animali.
L’ipotesi più probabile è che sia stato somministrato loro del veleno per topi, poiché non presentavano altre ferite o morsi sui corpi. Circostanza questa non verificabile, perché gli animali, quando sono arrivati i vigili per recuperarli, erano già stati rimossi da ignoti, rendendo impossibile effettuare un’autopsia per risalire con certezza alle cause della morte. Non si sa inoltre se chi li ha uccisi abbia poi provveduto a mettere i loro corpi accanto al presepe in legno o se sia stato qualcun altro, avendoli trovati morti, ad allestire quella macabra messa in scena.
«Un atto di crudeltà ingiustificato che ci lascia senza parole – dice a Kodami Emanuela Fanari, presidente dell’Associazione Anime Feline Odv, – Siamo indignati per questo gesto che ha causato la morte di tre innocenti creature. I gatti erano animali docili e ben curati, e non rappresentavano alcun pericolo per la popolazione. Uno dei gatti della colonia vive praticamente nell’abitazione del parroco della Basilica di San Gavino, proprio a testimonianza di quanto questi felini fossero ben voluti e integrati sul posto».
La colonia, riconosciuta e al centro dell’attenzione dei volontari, che provvedono a nutrirli e curarli, esiste da circa otto anni ed è composta da una ventina di gatti molto ben tollerati dai residenti della zona, che sono affezionati alla loro presenza e li considerano di casa.
«Nel passato in altre zone si sono verificati dei casi di avvelenamento, ma in maniera sporadica, mai in maniera così eclatante e crudele, arrivando addirittura ad esporli nel presepe allestito per Natale– riferisce Emanuela Fanari – Evidentemente a qualche persona molto disturbata danno fastidio, altrimenti non si arrivava a questo punto». L’associazione ha provveduto a sporgere subito denuncia contro ignoti alle autorità competenti e a chiedere la bonifica dell’intera area, per evitare che altri gatti possano rimanere vittima di bocconi avvelenati. Per individuare i responsabili del gesto malvagio si conta molto su eventuali informazioni di chi possa avere visto qualcuno avvicinarsi al presepe durante la notte, e sulla presenza di riprese di eventuali telecamere di privati.
«La legge italiana punisce severamente gli atti di maltrattamento e uccisione di animali. L'articolo 544-bis del codice penale prevede la reclusione da quattro mesi a due anni e la multa da tremila a quindicimila euro per chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale – ricorda Fanari – Chiediamo che vengano intensificati i controlli per prevenire altri episodi simili e che la cittadinanza segnali qualsiasi caso di maltrattamento o uccisione di animali alle autorità competenti. Il randagismo è un problema serio, ma non si può risolvere con la violenza – conclude la volontaria – Occorre trovare soluzioni più efficaci, come la sterilizzazione e il reinserimento dei gatti in famiglia».