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22 Agosto 2024
10:57

«Gatti a rischio in un condominio, aiutateci a salvarli». L’appello dei volontari di Zagarolo

Trenta gatti che si sono stabiliti all'intero di un condominio non sono graditi agli inquilini e i volontari che li seguono «temono per la loro vita». Questo è l'appello disperato del volontario Antonio Prencipe perché le persone non voltino la testa davanti a quello che sta accadendo.

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Trenta gatti che si sono stabiliti all'intero di un condominio rischiano la vita. È il timore di Antonio Prencipe, volontario di Zagarolo, provincia di Roma, che da molti mesi segue le vicende di un gruppo di gatti estremamente sfortunati che in breve tempo sono passati dalla reclusione alla vita randagia.

«I gatti erano di due accumulatrici – spiega Prencipe a Kodami – A marzo sono state sfrattate e con loro anche le decine di gatti che si sono stabiliti nel condominio di fronte a quello nel quale vivevano». Da quel momento, secondo quanto riferito dal volontario, sono iniziati i problemi con i vicini della zona: «Non vogliono i gatti lì e più volte e ci è stato intimato di non dare loro da mangiare in modo da indurli ad andare via».

I mici però non possono restare senza assistenza: «Sono gatti abituati a vivere in casa e sono anche molto malati: positivi a Fiv e Felv. Hanno bisogno di assistenza e soprattutto di cucce dove potersi riparare dalle intemperie in caso di bisogno».

La Fiv è il virus dell’immunodeficienza felina, simile all'AIDS umano, e proprio come questo non sempre viene diagnosticata perché non provoca una sintomatologia specifica. Non esiste una terapia specifica ma i gatti positivi possono comunque avere un’aspettativa di vita simile agli altri se il loro stato stato di salute viene monitorato. La Felv invece è anche detta "leucemia felina", colpisce soprattutto gli individui giovani. Si tratta di un virus che può portare a una grave immunodepressione, e quindi alla morte.

«Questi animali dovrebbero essere più seguiti e accuditi degli altri – sottolinea Prencipe – veniamo scoraggiati dal farlo e temiamo che presto persone scontente della loro presenza possano passare alle vie di fatto. Ho paura di arrivare un giorno e trovarli tutti morti».

Le istituzioni sembrano inermi davanti a una situazione che rischia di degenerare. «Abbiamo contattato i Carabinieri Forestali e le Guardie Zoofile di Zagarolo, questi a loro volta hanno contattato l'Asl veterinaria di Palestrino ma nulla è cambiato. Non ci risulta né che sia stata riconosciuta la colonia felina né che ci si sia intenzione di spostare i gatti, e questi restano così, nel limbo fino a quando non moriranno. Nel frattempo l'odio dei condomini verso i gatti cresce».

Le colonie feline sono gruppi di gatti che vivono in libertà, ma sotto controllo sanitario. Sono gestite da associazioni e volontari in accordo con l'Asl di riferimento, al fine di assicurarne l’alimentazione e la cura della salute. Possono essere registrate anche all'interno dei condomini e non possono essere spostate a meno che non ci siano gravi problemi per la sicurezza degli animali, come ad esempio la vicinanza a una strada particolarmente trafficata.

Le istituzioni locali e sanitarie però sembrano essere sorde al grido d'aiuto dei volontari e anche alle lamentele dei condomini, in un climax di odio che non potrà concludersi bene senza l'intervento dell'autorità pubblica.

«Quello che vogliamo – spiega il volontario – è  che i gatti vivano in un ambiente sicuro dove possano essere accuditi e curati. Ci siamo rivolti a alcune associazioni di tutela animale del territorio per le sterilizzazioni, e una ne adotterà tre, ma restano ancora tanti altri che potrebbero morire per i maltrattamenti o a causa della malattia».

Antonio cerca quindi attenzione da parte di chi dovrebbe vigilare sugli animali liberi – una responsabilità che in ogni città è in capo al Sindaco – e anche nuove possibili adozioni per togliere i gatti dal pericolo.

«L'adozione sarebbe un vero miracolo, ma la prima cosa che voglio è metterli in sicurezza».

Per informazioni sui gatti di Zagarolo scrivere a antonio.prencipe@hotmail.it

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Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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