Se per noi il cofano è soltanto il vano che contiene il motore della nostra auto, per un animale costituisce invece un posto caldo dove nascondersi, utile anche per combattere il freddo.
Un posto molto tranquillo e riparato quando il veicolo è fermo ma una trappola pericolosissima quando il veicolo si mette in movimento, azionando una serie di congegni pericolosi, come, ad esempio, la cinghia dei servizi che serve ad alimentare fra l’altro il circuito di raffreddamento del motore. Senza contare il rumore e la rapida salita delle temperature che è in grado di provocare gravi ustioni a chiunque, oltre i pericoli che possono derivare da una caduta sull’asfalto mentre il veicolo corre sulle strade.
Questi rischi ovviamente sono ben conosciuti dalle persone ma sono completamente sconosciuti agli animali sia domestici che selvatici, specie quando non hanno mai vissuto esperienze analoghe che li potrebbero portare a sottovalutare il pericolo. Una realtà dimostrata dall’infinita casistica degli animali trovati nel cofano motore che hanno percorso anche centinaia di chilometri dal luogo in cui sono “saliti a bordo” a quello in cui sono riusciti a scendere o sono stati soccorsi da qualche organizzazione.
Interventi messi in atto su richiesta dell’automobilista che ha sentito le richieste d’aiuto degli involontari passeggeri, magari sotto forma di miagolio, oppure si è accorto in altro modo della loro presenza, come accade per i piccoli serpenti che possono trovare il modo di passare dal vano motore all’abitacolo. Un’ipotesi quest’ultima molto più frequente di quanto si creda, perché i rettili, essendo animali a sangue freddo, sono sempre alla ricerca di fonti di calore in grado di assicurargli la necessaria vivacità per non cadere in uno stato di torpore, specie nelle stagioni intermedie quando gli sbalzi di temperatura possono essere molto elevati, causando non pochi problemi a tutti gli animali che non sono in grado di stabilizzare la loro temperatura, come rettili e anfibi.
Se mai vi trovaste un cartello sul parabrezza con scritto “attenzione, c’è un gatto nel vostro motore” non fate l’errore di sottovalutare l’avviso o di ritenerlo uno stupido scherzo. Queste cose possono succedere e vale sempre la pena di fare un controllo, sia nell’interesse del malcapitato ospite che della vostra sicurezza.
Vediamo ora di tracciare una panoramica delle varie possibili situazioni, collegandole a luoghi, ma anche alle differenti esigenze che portano gli animali a cercare ospitalità nel cofano della vostra automobile e non soltanto.
- Gatti: sono ospiti frequenti dei cofani delle autovetture che hanno da poco iniziato la sosta, in particolare nella stagione fredda per il tepore che offrono, ma in ogni stagione possono scegliere di rifugiarvisi in presenza di un pericolo. Alcune volte senza ritrovare la via d’uscita, in particolare nelle macchine più nuove che hanno molte parti scatolate e quando si tratta di cuccioli. La prevenzione di questi episodi, per un autista attento, è quella di non parcheggiare in prossimità di ripari messi appositamente per i gatti, di ciotole di cibo o di gatti liberi che si possano osservare nelle vicinanze. Se non poteste proprio farne a meno il consiglio è quello di fare sempre un controllo del vano motore, prima di ripartire. Se vi doveste accorgere che avete un gatto nel cofano quando siete in movimento dovete fermare la macchina e chiamare un servizio di soccorso per animali o i Vigili del Fuoco. Un intervento maldestro e un gatto molto impaurito possono diventare un serio pericolo per voi, come azioni improvvisate lo sono per l’animale. Meglio lasciare il compito di salvare il clandestino a chi ha conoscenze e attrezzature per farlo. Se invece sentite ripetuti miagolii provenire da un cofano cercate di contattare un’associazione protezionistica, i Vigili del Fuoco (sempre molto bravi e molto attenti verso gli animali in pericolo) o la Polizia Locale, che in pochi minuti dalla targa del veicolo può risalire al proprietario, semplificando di molto l’intervento di recupero.
- Rettili: l’ipotesi di trovarsi una biscia, ma anche una vipera, in auto è una realtà molto più frequente di quello che si creda. Nelle stagioni intermedie può succedere che questi animali salgano nel cofano attratti dal calore e, una volta raffreddato il motore, vi restino in una sorta di stato di torpore causato dall’abbassamento della temperatura. Questi animali recuperano mobilità e movimento poco dopo che il motore sia stato di nuovo avviato, con il crescere del calore. Molto agili, possono sfruttare piccoli passaggi e nascondersi con facilità in diverse parti della carrozzeria, rendendosi praticamente invisibili anche a un occhio esperto. Sono il genere di animali più difficile da recuperare e solo per individuarli, dopo aver avuto informazioni precise dal proprietario del veicolo, possono volerci da pochi minuti, nei casi più fortunati, a diverse ore se decidono di restare immobili. Non esistono metodi sicuri per farli uscire e bisogna cercare di vedere ogni piccolo movimento per capire dove possano essere nascosti. Nella mia lunga esperienza ho recuperato rettili nei posti più incredibili e non solo nelle automobili: dai longheroni del cofano ai condotti del riscaldamento oppure nascosti dentro i paraurti. In alcuni casi è stato necessario smontare molte parti delle auto, ma anche negli edifici. Si possono trovare ospiti, di vario genere nei controsoffitti delle case, nei WC degli appartamenti e anche nei canaletti di scolo dei garage. In modo particolare i serpenti che sono come Houdini, il re delle evasioni, capaci di approfittare di ogni piccolo pertugio per nascondersi, di ogni spazio per arrampicarsi anche in verticale senza apparenti appigli. La cosa importante da sapere è che questi animali non vanno uccisi: non rappresentano un pericolo serio, nemmeno le vipere, e se riuscite a superare l’ingiustificata repulsione che è tipica della nostra cultura, sfociando in vere e proprie fobie, potreste avere modo di conoscere animali davvero affascinanti. Il sistema di prevenzione più efficace per questi ingressi senza invito nelle auto è quello di non parcheggiarle fuori dalle strade, evitando, specie in primavera/estate di parcheggiarle su aree verdi, prati e nei pressi dei piccoli canali irrigui. Se aveste la disavventura di trovare un clandestino il miglior comportamento è sempre quello che potrebbe essere definito “cattura e libera”, seguendo qualche accortezza perché tutto avvenga senza incidenti.
- Animali selvatici: in effetti la ricerca di luoghi dove nascondersi o appoggiarsi coinvolge numerose specie, dalle api quando sciamano ai topi in tutte le loro varietà per arrivare anche a animali di taglia maggiore come le marmotte, che almeno in un caso sono riuscite a farsi un viaggio dalla Valle d’Aosta al milanese, arrivando purtroppo senza vita, mentre, in un altro caso, l’animale è arrivato vivo e vegeto ed è stato salvato proveniente dalla Valle Stura. Non sono così infrequenti nemmeno le visite delle martore alle nostre automobili, tanto da meritarsi una pagina ad hoc sul portale di una nota compagnia di assicurazioni. Per prevenire le intrusioni, specie nelle aree naturali, molti escursionisti quando parcheggiano l’auto la circondano con una rete alta cinquanta centimetri, che dal livello del terreno circonda le auto!