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14 Giugno 2024
16:58

Garante dei diritti degli animali: il Tar della Campania rigetta il ricorso

Il Tar della Campania ha respinto il ricorso presentato contro la nomina del veterinario Giovanni Ferrara come Garante regionali dei diritti degli animali. A Kodami dichiara: «Ora si ricomincia a lavorare per i diritti degli animali».

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Si è conclusa la vicenda giudiziaria che ha riguardato il Garante dei diritti degli animali della Campania, Giovanni Ferrara. Il Tar della Campania ha rigettato il ricorso presentato da uno dei candidati alla nomina.

Il ricorrente aveva presentato la propria candidatura rispondendo al primo avviso pubblicato nel 2019, successivamente nel 2022 con c'è stata l'assegnazione di nuovi termini per la presentazione di nuove candidature, oltre a quelle già presentate, ed è in questa seconda tornata che è rientrato Ferrara. La riapertura non ha convinto la ricorrente che ha quindi deciso di impugnare il decreto con cui il Presidente del Consiglio regionale ha nominato il Garante.

La tesi propugnata riguardava la preoccupazione in ordine alla compatibilità della funzione da ricoprire con il profilo professionale di Ferrara, «ventilando un ipotetico conflitto di interesse». Ferrara è infatti il responsabile del canile Dog's Town di Pignataro Maggiore, nel Casertano, e tra le varie attività effettua servizi pubblici di gestione del randagismo per conto di alcune amministrazioni comunali e sanitarie.

Secondo il Tar, però, questa tesi rappresenta «una petizione di principio, priva di effettivo riscontro e anzi distonica rispetto alla disamina delle funzioni assegnate al Garante». E in forza di questa valutazione ha respinto il ricorso, con il sollievo dello stesso Ferrara che già aveva ricoperto la carica di Garante dei diritti degli animali per la Provincia di Caserta.

«Adesso si ricomincia – dichiara a Kodami – Il mio essere imprenditore non ha mai influito con la mia attività di tutela degli animali. Ufficiosamente mi ero auto-sospeso in attesa di fare chiarezza, adesso però possiamo cominciare lì dove ci eravamo interrotti».

Il primo punto del programma del Garante è la gestione del randagismo, un fenomeno estremamente diffuso in Campania, che passa attraverso attività di microchippature porta a porta. Ferrara da tempo ha dato vita a un progetto di anagrafe domiciliare nei Comuni del Casertano chiamato significativamente "O tu da noi o noi da te" che potrebbe essere esteso alle altre province della Campania con il contributo delle Forze di Polizia Municipale.

«È imperdonabile che su 10 cani accalappiati solo 1 abbia il microchip – sottolinea Ferrara – a oltre trent'anni dalla legge che ha reso obbligatoria la registrazione non è più accettabile. Bisogna agire diversamente da quanto si è fatto sino ad oggi, e ciò può essere fatto solo con la microchippatura porta a porta e con la creazione di una banca dati del dna dei cani, anche per scoraggiare l'abbandono delle cucciolate casalinghe».

Nel Dog's Town al momento si trovano Totò e Pablo, i cani che hanno ferito e ucciso il bimbo di 13 mesi a Eboli, nel Salernitano. È proprio Ferrara che ne sta seguendo le sorti insieme al Criuv. «Ci preoccupiamo della gestione di determinate razze quando dovremmo invece lavorare sulla tracciabilità. Demonizzando i Pitbull non facciamo altro che aumentarne gli abbandoni e il numero di questi individui nelle strade».

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Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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