Tre galline buttate in un cassonetto. Con le zampe legate e lasciate lì a morire per il silo intento di far soffrire degli animali. È successo a Foggia in Via Ciano. Paolo, un ragazzo della zona, si è accorto della loro presenza tra i rifiuti e le ha liberate e dissetate improvvisando una ciotolina con una scatoletta di tonno. Sono ora in salvo, affidate a un volontario vegano proprietario di un pollaio nelle vicine campagne.
L’episodio è stato denunciato da Terry Marangelli, Presidente dell'Associazione Volontari Protezione Animali Foggia, interpellata proprio dal giovane e che per prima è rimasta stupita dall’episodio: «Situazioni di questo tipo con animali da cortile non ci erano mai capitate – racconta a Kodami – capita di trovare cuccioli di cane o cuccioli di gatto. Infatti proprio la settimana scorsa sono stati trovati sette gattini in un cassonetto, una persona li ha sentiti miagolare e ora sono in salvo in allattamento.»
La stessa Marangelli ci spiega le ragioni della sua incredulità: «Questa delle galline è una cosa strana e oltremodo stupida, perché le galline sono facilmente vendibili. Anche il fatto stesso che avessero le zampe legate fa pensare proprio al fatto che le galline fossero destinate alla vendita. È una cosa che si fa per protezione dell'umano, perché tenerle così impedisce loro di sbattere le ali e di ferirsi».
Le galline erano affamate, non avevano cibo nel gozzo. Evidentemente non mangiavano da parecchie ore. Non erano malate, a conferma del fatto che il loro abbandono in queste modalità risulti ancor di più inspiegabile.
La fortuna ha voluto che in questo caso, nelle avversità, trovassero un destino migliore rispetto a qualsiasi immaginazione. Sono tantissimi, però, gli episodi che non si concludono con il lieto fine. Questi comportamenti, a maggior ragione perché compiuti per semplice crudeltà, devono essere duramente condannati se ci si vuole sentire degni cittadini della terra.