Con la speranza che si tratti di uno smarrimento, piuttosto che di un abbandono, Gabriel Garko ha pubblicato sul suo account Instagram la foto di un cucciolo di cane ritrovato dallo stesso attore in una piazzola dell’autostrada, vicino all’autogrill di Magliano Sabina, comune della provincia di Rieti, nel Lazio, per provare a far girare l’immagine e vedere se per caso un pet mate disperato si facesse vivo. Cosa che fino adesso non è stata. Il cagnolino era lì da solo e molto spaventato anche dallo sfrecciare delle auto tanto che Garko è corso a recuperarlo per rassicurarlo per quanto possibile e tenerlo temporaneamente in custodia, in attesa capirne di più.
«Questa mattina, in viaggio sull’autostrada A1 – ha scritto Garko sul social – ho trovato questo cucciolo in autogrill. Ho chiesto a tutti se fosse di qualcuno, ma invece era proprio solo. Non ha microchip, spero di ritrovare chi eventualmente l’ha smarrito». Proprio il fatto di non avere il dispositivo per l'identificazione di certo non fa ben pensare, per questo l’attore ha forse deciso intanto di prenderlo con sé.
Del resto gli animali hanno sempre fatto parte della vita dell’ex bello d’Italia: lui stesso ha raccontato di una casa piena di amici non umani di diversa specie, dai gatti ai pesci agli amati cani Afrodite, un Alano femmina, un Cocker e il Lupo Cecoslovacco Aragon, purtroppo mancato due anni fa con immenso dolore dell’attore, peraltro dopo la morte avvenuta qualche mese prima dell’altro amatissimo animale della sua vita, il cavallo Othello.
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Al di là del bel gesto fatto da Garko, però bisogna precisare che l'attore almeno rispetto a quello che ha scritto sul post, non sembra aver proceduto come si dovrebbe quando si trova un cane da solo. Quando succede, infatti, la prima cosa è allertare le forze dell’ordine: ovviamente non abbiamo certezza che non l'abbia fatto e l’accertamento della mancanza di microchip nel cucciolo potrebbe anche dare adito a pensare che invece si sia mosso come richiesto.
Se così non fosse stato, però, il comportamento generoso peraltro tollerato per prassi dalle istituzioni che così risparmiano tempo e denaro, in realtà risulta illecito e vietato. Primo perché l'animale potrebbe già avere un pet mate. Secondo perché, anche se si dovesse trattare effettivamente di un randagio, esistono delle limitazioni e procedure che la legge nazionale impone prima che si possa procedere a formale “adozione”.
Con questo discorso, non si vuole giudicare la sensibilità di coloro che davanti a un animale perso e spaventato prendono l'iniziativa di farlo salire in macchina e di offrirgli una casa calda e accogliente. Si vuole soltanto sottolineare che per ottenere un miglioramento rispetto alla situazione attuale, muoversi nella legalità può essere la strada giusta affinché le istituzioni comincino a farsi carico delle proprie competenze senza scaricarle interamente su volontari e privati cittadini generosi.
