Tre giorni di festa, le luminarie a fare da contorno agli eventi. In questi giorni è tornata a Ostuni la festa patronale di Sant’Oronzo, un appuntamento tipico che si ripete da anni con una serie di eventi attesi da cittadini e turisti. La nuova sensibilità sviluppatasi in questi anni ha però portato a una serie di riflessioni per cambiare qualcosa già dalle prossime edizioni per la Città Bianca.
A parlarne è stata Laura Greco, assessora comunale al benessere animale e medico veterinario, che in un lungo post pubblicato su Facebook ha provato a fare il punto su tutti quegli eventi, previsti dall’articolato programma della Festa, che direttamente o indirettamente coinvolgono anche gli animali.
Come spesso accade in queste ricorrenze la presenza di animali, soprattutto nelle giornate più calde, può rappresentare per loro un momento di stress. Anche se questo non è l’unico problema. Nel corso della festa di Sant’Oronzo sono sostanzialmente tre i momenti da prendere in esame in relazione a questo tema: la fiera, lo spettacolo pirotecnico e la cavalcata. Se nelle fiere la presenza e la vendita di piccoli animali è radicata negli anni e ha già creato i suoi problemi in tutta Italia (vedi per esempio cosa è accaduto con l’invasione di specie aliene come le tartarughe Trachemys, liberate puntualmente in natura con danni enormi ai nostri ecosistemi), per quanto riguarda lo spettacolo pirotecnico il tema non riguarda solo le feste patronali, ma in generale tutti gli appuntamenti di richiamo in cui l’esplosione di fuochi, meravigliosi da vedere, produce inquinamento acustico. Infine c'è la cavalcata, una parata di cavalli che sfilano per le vie cittadine a scorta del protettore della città.
«La festa patronale è uno degli appuntamenti annuali più importanti per la nostra comunità – ha spiegato nel post l'assessore – sulla cavalcata non posso esimermi dal porre una particolare attenzione. Ogni anno, nel giorno prima dell’evento, i cavalli vengono visitati da un veterinario delegato dall’associazione organizzatrice per assicurarne lo stato di salute psico-fisico e rilasciare il nulla osta per partecipazione alla processione. Constatate le buone pratiche dell’organizzazione della cavalcata, devo evidenziare una nota dolente della nostra tradizione: la partecipazione degli animali alla fiera. Soprattutto in una giornata calda come questa, tartarughe, pulcini, pesci, conigli, galline e altri trascorrono molte ore al sole, al caldo, circondati da curiosi. Non sono d’accordo con questa esposizione e mercificazione, ma non potendo intervenire mi appello al buonsenso degli acquirenti di questi animali. Sono esseri viventi, vi invito ad acquistarli con coscienza e rispetto e non per soddisfare uno sfizio momentaneo». Va detto che alcuni comuni in Italia hanno vietato la vendita di animali in queste occasioni.
Il post prosegue e si focalizza su un altro punto assai discusso negli ultimi anni, non solo ad Ostuni, quello dello spettacolo pirotecnico: «Sono stata incaricata per delega al benessere animale e non posso non prendere le distanze dalla tradizione dei fuochi – aggiunge – Nei gatti, e soprattutto nei cani, il botto crea stress e spavento, fino a indurli a fuggire dal rumore insopportabile. Ciò è dovuto in particolare alla loro soglia uditiva infinitamente più sensibile di quella umana. Negli animali d’allevamento come mucche, cavalli e conigli e negli animali selvatici, le conseguenze delle esplosioni possono provocare addirittura l’aborto da trauma da spavento. Non utilizzare i botti, nel 2023, figurerebbe come un segno di civiltà. Capisco e onoro la tradizione, ma per il prossimo anno mi impegnerò (o almeno ci proverò) a far diventare Ostuni una delle poche città italiane che utilizza fuochi d’artificio silenziosi».
E in effetti questa alternativa risulta oggi possibile e auspicabile. Alcune aziende del settore hanno iniziato a produrre giochi di luce e colori che non comportano l’emissione di botti rumorosi e potenzialmente dannosi per gli animali: «L'utilizzo dei fuochi d'artificio silenziosi permette di proporre degli spettacoli pirotecnici di grande effetto, tanto belli quanto quelli con il "botto" a cui siamo solitamente abituati, ma nel contempo riesce nell'intento di rispettare i limiti acustici previsti dai vincoli legislativi comunali – si legge sul sito di una delle aziende che propongono questa alternativa – L'effetto scenografico di questi speciali fuochi d'artificio è pressoché identico a quello dei classici giochi pirotecnici, garantendo spettacolari giochi di luci e suoni ma senza il fastidioso finale ad alto tasso di scoppi. Adatti a tutte le feste e gli spettacoli all'aperto, i fuochi d'artificio silenziosi riscontrano la massima approvazione dagli amanti degli animali e non, ma anche dai bambini più sensibili. Chi sceglie i fuochi d'artificio silenziosi non rinuncia quindi a cascate, girandole e fontane multicolore, ma anzi fa del bene a se stesso, agli animali e all'ambiente che lo circonda».
In attesa di poter ammirare uno spettacolo che non faccia più saltare dalla cuccia gli animali, speriamo che l’idea di un cambiamento entri presto tocchi il prima possibile la sensibilità di molti più amministratori e con essi degli stessi cittadini. Si può festeggiare una qualsiasi ricorrenza senza necessariamente nuocere agli animali. Solo così questi appuntamenti potranno diventare delle feste per tutti.