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5 Ottobre 2021
11:30

Full, il cane abbandonato durante il lockdown che cerca una nuova famiglia

Full è un cane da caccia abbandonato durante il lockdown perché la sua pet mate, dopo aver perso il lavoro a causa del lockdown, non poteva più occuparsi di lui. Per evitargli il canile, un’istruttrice cinofila lo ha portato in una pensione. Full non è mai tornato a casa e ora cerca una nuova famiglia.

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Istruttrice cinofila
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Full è un bracco, non ha nessuna storia strappalacrime alle spalle, nessun brutto passato da dimenticare ma una serie di sfortune che si sono susseguite nel tempo. Parlando con Cristina, la mia collega, mi racconta che Full è sempre stato un cane che si è adattato bene anche alla precedente vita: non faceva grandi passeggiate e forse non ha accumulato molte esperienze sociali ma aveva una relazione stabile e sana con la sua pet mate. Per  diverso tempo la mia collega l’ha accompagnata in questo magico mondo fatto di “naso” che è quello dei cani: Full è stato seguito nel godersi le prime uscite in libertà, si è lasciato guidare dagli odori catturati dal suo naso portentoso e ha conquistato la libertà a suon di esperienze positive per lui e per la sua umana di riferimento.

Purtroppo non sempre però le cose vanno come dovrebbero e dopo alcuni mesi, a causa anche della situazione straordinaria che tutti abbiamo vissuto sulla nostra pelle durante il lockdown, la pet mate di Full ha perso il suo lavoro. A volte la vita può essere davvero difficile e non possiamo certamente giudicare le scelte altrui se non siamo nei panni dell’altro: siamo abituati ad avere una grande empatia verso i cani e a volte a tollerare anche dei “comportamenti canini” al limite della maleducazione in virtù del nostro affetto per loro ma facciamo sempre molta difficoltà a non emettere giudizi verso le persone. Anzi, se c’è qualcosa che forse da un punto di vista sociale si è notevolmente amplificato in questo strano anno e mezzo di grandi cambiamenti (e che credo dia tutta la misura del grande disagio e degli strascichi che la pandemia ha lasciato nelle persone), è senza dubbio questa ottusa capacità che hanno gli esseri umani di puntare il dito e cercare un colpevole anche se in questa storia, di colpevoli, forse non ce ne sono.

Durante il primo lockdown abbiamo assistito contemporaneamente a due fenomeni differenti: da un lato le persone che con maggior tempo a disposizione hanno pensato di potersi dedicare ad un cane adottandone uno. Dall’altro, in maniera drastica, abbiamo visto accadere molte cessioni di proprietà. In primavera scorsa abbiamo passato un periodo estremamente delicato durante le chiusure imposte per la pandemia, dove di punto in bianco, ci siamo ritrovati chiusi nelle nostre case, costretti a dover reinventare le nostre giornate e il tempo a disposizione. Per moltissimi cani la situazione di grande silenzio dovuta alla scarsa presenza delle persone nelle città, in realtà, è stata in parte di giovamento perché seppur le uscite non fossero consentite su spazi ampi, regnava una discreta tranquillità e soprattutto perché molti cani non erano costretti ad incontrarne altri. Per chi abitava in contesti più verdi, tutto sommato non è cambiato molto se non la possibilità forse di non poter fare tante esperienze sociali o integrative negli ambienti più urbanizzati per le limitazioni sugli spostamenti. C’è una categoria di cani che, però, più di altri ha patito questa condizione ed è quella dei soggetti che vivono in zone più dense dal punto di vista sociale ma che necessitano di spazi di esplorazione e perlustrazione verdi per trovare agio e benessere nella loro routine.

Le soluzioni per Full potevano essere due: o essere ceduto al canile di zona passando da un divano ad un box o appoggiarsi all’altra coordinata di sicurezza che aveva oltre la sua umana e cioè Cristina. Lei si è offerta così di tenerlo in pensione gratuitamente, fintanto che la situazione di emergenza rientrava e le cose avrebbero girato un po' meglio per tutti. L’umana di Full, giusto per capirci, lavorava in un bar e queste attività sono quelle che hanno avuto enormi difficoltà in questo anno e mezzo e perdere un lavoro e ritrovarlo in tempi brevi, con tutte le restrizioni e l’incapacità di programmare a lungo termine, non hanno aiutato. Full non è mai tornato a casa purtroppo e ad oggi, pur di evitargli il canile, è ancora da Cristina in attesa della sua adozione da qualcuno che possa occuparsene.

Full, il cane abbandonato durante il lockdown che cerca una nuova famiglia

Cani da caccia: gioie e dolori

Chiunqua abbia condiviso un po’ di tempo con un cane da caccia sa benissimo che sono cani piuttosto impegnativi. Intendiamoci: tutti i cani richiedono un impegno ma alcuni hanno delle vocazioni e una fisicità che rende loro necessario farsi delle belle passeggiate e spendere del tempo insieme a noi. Full è proprio così: come tanto cagnoni di naso sopraffino intende i legami sociali con altri cani e persone nell’ottica di compiere azioni di gruppo. Seguendo una traccia fresca, collaborando nella concertazione di sguardi a rincorrere qualcosa, lasciandosi guidare dal mistico mondo degli odori e collaborando alla ricerca di obiettivi comuni.

Molte persone spesso si rivolgono a me, Cristina e altri colleghi, sempre per le solite problematiche: “lo chiamo e non torna” o “se lo libero, lo ritrovo a trenta chilometri”. Provate adesso a pensare come ragionerebbe Full: “Se mi interesso ad un odore particolarmente buono devo per forza seguire tutta la scia di quel profumo finché ne ho traccia e va da sé che forse tu, umano, non riesci a starmi dietro in questo. Non voglio andare a caccia ma vorrei che tu ti interessassi a star con me su quello che riveste una certa importanza (e tu, col tuo piccolo naso, forse non coglierai mai!). Se sono immerso in un tappeto di odori di bruma e foglie autunnali e mi sto rotolando in questo bagno di profumi, sii certo che se mi richiami io ti sento, ma non posso distrarmi e tornare da te come un soldatino ammaestrato, perché quel mischiare i miei odori con la natura è come per te fare un bel bagno rilassante dopo una giornata pesante”.

Adesso avete capito perché Full o un cane da caccia può allontanarsi un po’ da voi senza che smetta di volervi bene o aver bisogno di belle passeggiate dove può perdersi fra gli odori senza che voi lo chiamate ogni mezzo secondo?

Non rimane da dire che Full è un bracco eccezionale, un cane simpatico e che vede nella vita e nelle persone sempre delle grandi opportunità. Opportunità che coglie con grande voglia di imparare e stare con noi nonostante abbia 8 anni (sulla carta eh, perché per tante cose è ancora un giovincello e un esploratore dotato di un corpo scattante e vigoroso). Forse gli mancano un po' di esperienze coi cani, mi racconta Cristina, ma con le femmine non ha problemi e coi maschietti, se trova interessi comuni, ha dimostrato di stringere belle amicizie. La mia collega Betty invece mi dice che ogni volta che fa una passeggiata con lui si diverte un mondo perché è capace di portarti in posti eccezionali come se tutto fosse una scoperta di cui meravigliarsi ogni giorno, come fosse il primo.

E allora speriamo che qualcuno ti adotti Full e abbia voglia di una ventata di freschezza nella sua vita, perché tu, la porterai sicuramente!

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