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26 Luglio 2022
16:36

Freya, la femmina di tricheco che sta creando scompiglio nel fiordo di Oslo

Un tricheco femmina di nome Freya si è insediata nel porto di Oslo, dove tutti non fanno altro che parlare di lei. Con i suoi 700 kg di peso ha già affondato diverse barche ma per ora le autorità la lasceranno lì dov'è.

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Una giovane femmina di tricheco, ribattezzata Freya, sta letteralmente creando scompiglio tra gli abitanti della capitale norvegese di Oslo, dove ha deciso di trascorrere le proprie vacanze estive. Freya si era già fatta notare nei mesi scorsi in Regno Unito, nei Paesi Bassi, in Danimarca e in Svezia ma da un po' di giorni ha deciso di insediarsi stabilmente all'interno della baia di Frognerkilen, nel fiordo di Oslo, dove, una dopo l'altra, sta affondando diverse imbarcazione su cui goffamente tenta di salire per riposare o prendere il sole.

La sua storia ricorda un po' quella di Wally, il tricheco che lo scorso anno ha percorso più di 3mila km lungo la costa occidentale dell'Europa, ma sta attirando molte più attenzioni. Folle di curiosi e fotografi stanno infatti invadendo Oslo solo per poterla guardare o fotografare da vicino e sono già tantissimi i filmati e le fotografie su di lei che stanno girano in Rete.

Fin dal suo primo avvistamento a Kragerø, è stata infatti immortalata numerose volte mentre si riposava sulle barche ormeggiate nel porto, scatenando l'ira dei proprietari delle imbarcazioni che si piegavano sotto i sui circa 700 kg di peso. Martedì scorso c'è stata addirittura una diretta streaming organizzata dal tabloid norvegese Verdens Gang, che ha totalizzato oltre 164mila visualizzazioni.

Freya, che è stata chiamata così in onore della dea norrena dell'amore, della fertilità e della guerra, sta però creando decine di migliaia di euro di danni alle imbarcazioni e ai pontili e ci si sta chiedendo come bisognerebbe affrontare la cosa. Kayaker e paddler dicono inoltre di essere spaventati e hanno già avuto incontri fortuiti molto ravvicinati con l'enorme mammifero marino.

C'è chi ha proposto di traslocare l'animale verso il Mar Glaciale Artico e chi addirittura ritiene debba essere soppresso perché considerato "problematico", tuttavia la direzione norvegese della pesca ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che Freya non è pericolosa, è in buone condizioni e può restare lì dov'è finché non rappresenterà un pericolo reale.

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Freya si rilassa sul molo di Oslo

Molto più semplice provare a seguire delle semplici regole per evitare di disturbarla e al tempo resto ridurre il rischio di danni o incidenti: i trichechi, infatti, di solito non rappresentano un pericolo per gli esseri umani finché si mantiene una distanza di sicurezza. Per quanto riguarda i danni alle imbarcazioni, è stato suggerito di ormeggiarle con la poppa rivolta verso la banchina, in modo da impedire che Freya ci salga sopra facendole affondare.

Secondo alcuni esperti, comunque, il tricheco sarebbe entrata per sbaglio nel fiordo rimanendoci incastrata, anche a causa delle numerose barche di curiosi che la seguono e la circondano. Normalmente, infatti, i trichechi frequentano soprattutto i freddi mari del Nord, tra Russia, Norvegia settentrionale, Groenlandia e Canada.

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I trichechi sono considerati a rischio estinzione soprattutto a causa dello scioglimento dei ghiacci causato dal cambiamento climatico

La specie è però considerata in serio pericolo di estinzione, soprattutto a causa del cambiamento climatico che sta provocando lo scioglimento dei ghiacci e degli incontri con le navi commerciali, che stanno frammentando l'habitat e interferendo con i loro spostamenti. Se negli ultimi anni stanno aumentando gli avvistamenti a latitudini inferiori è legato anche a queste minacce.

Per tutti questi motivi, quindi,  finché non diventerà una vera minaccia per la popolazione, le autorità permetteranno a Freya di restare lì dov'è, in attesa che decida lei quando e come tornare verso i freddissimi mari del Nord.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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