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4 Dicembre 2021
11:00

Freddo e gelo in arrivo: come aiutare i cani nei rifugi?

Un inverno sereno anche per i cani abbandonati dei canili. Ma come raggiungere questo risultato? Partecipando attivamente alle campagne di raccolta coperte, cibo indette dai rifugi. E chissà che non si rivelino l'occasione per fare scattare l'amore e una nuova adozione consapevole...

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Non solo coperte, ma anche medicine, cibo, sostegno materiale e morale: sono tante le azioni che i cittadini possono mettere in atto per sostenere i rifugi e le associazioni del territorio adesso che il freddo incombe sulle nostre città. In questi frangenti più che mai è fondamentale il ruolo delle associazioni che sui territori fanno da collegamento tra i cani dei rifugi e la cittadinanza.

Lo spiega a Kodami la presidente dell'Enpa, Carla Rocchi: «Per aiutare in questa stagione i rifugi e i cani che lì vengono accuditi non esiste una ricetta unica che vada bene per tutti. È fondamentale quindi interloquire direttamente con le strutture e le associazioni che le gestiscono per sapere di cosa hanno realmente bisogno. Questo perché sono i volontari a conoscere le esigenze degli animali che accolgono. Spesso per il benessere di un animale colpito dalla morsa del freddo può fare più di un pasto che una coperta».

Inoltre, la Presidente ha posto l'accento su una questione che ancora una volta divide in due il Paese: «Sicuramente l'abbassamento delle temperature si verifica con più forza al Nord, ma non dobbiamo dimenticare che questi sono anche i posti dove rifugi e volontari sono più attrezzati per affrontare neve e gelo. Al Sud, invece, le strutture spesso mancano di riscaldamenti e altri strumenti adeguati». L'invito è quindi a non sottovalutare la discesa al termometro nel meridione.

La partecipazione attiva alle attività delle associazioni, anche attraverso le tante campagne di raccolta fondi e, soprattutto, di adozione restano le soluzioni più efficaci per aiutare i cani a difendersi dal freddo.

Per questo la presidente Rocchi ha rivolto un appello "sempreverde" anche in inverno e soprattutto con il Natale alle porte: «Scegliere di adottare i cani dei rifugi. Più di qualsiasi altra azione questa resta sempre la più utile, a prescindere dalle stagioni. Non solo per i cani, ma anche per gli esseri umani, perché il calore che può donare un cane con un vissuto pregresso è straordinario». Inoltre, i cani in canile sono spesso anziani e hanno bisogno di particolari attenzioni quando le temperature calano.

Biscottini e consapevolezza nella lista dei desideri del volontario in rifugio

«Quello che ci aiuterebbe davvero sono le adozioni consapevoli. Troppo spesso si rivolgono a noi genitori sotto Natale per chiedere un cucciolo per i figli. I cani non si regalano come qualsiasi giocattolo, meglio un peluche», conferma a Kodami Enza Buono, responsabile Oipa a Napoli che attraverso l'associazione lavora con i canili convenzionati di tutta la provincia.

Buono sottolinea che: «In inverno i rifugi hanno bisogno delle stesse cose di sempre, solo con particolari accortezze. Ovviamente servono tante coperte, ma anche cucce chiuse, per schermare meglio gli animali dal freddo, e poi biscottini, scatolame e cibo umido, i preferiti durante l'inverno». Queste le indicazioni pratiche da seguire per aiutare i rifugi e i canili gestiti dalle associazioni.

«Importantissimi sono poi gli anti parassitari – sottolinea Buono – prima le pulci arrivavano solo nella stagione calda, adesso resistono tutto l'anno e abbiamo continuo bisogno di questo prodotto». Infine, non mancano nella "lista dei desideri del volontario" anche guinzagli e pettorine anti fuga, le più sicure in fase di adozione. «Ma se c'è dovessi scegliere una sola cosa chiederei sicuramente maggiore consapevolezza da parte dei cittadini. Sia verso le adozioni consapevoli sia verso le necessità degli animali».

Per questo i volontari Oipa sono spesso animatori di tavoli informativi per sensibilizzare le persone sul complesso fenomeno del randagismo e dei cani liberi. «Lavoriamo anche con le Asl di tutte le province, e soprattutto siamo attivi in canili convenzionati per dare visibilità agli ospiti dei canili. I cuccioli, invece, li accogliamo in casa, soprattutto in questa stagione».

Basta una coperta per salvare un cane

cani rifugi

Anche portare una vecchia coperta o una trapunta al rifugio del proprio territorio può cambiare la vita di tanti cani. È questo l'invito della LNDC Animal Protection in vista dell'inverno. Tuttavia, anche in questo caso l'ente sottolinea che la consegna di una vecchia coperta potrebbe rivelarsi la scintilla capace di fare «scattare un amore che sfocerà in una nuova adozione». Unico vero antidoto al gelo.

L'invito della LNDC Animal Protection è di fare attenzione a tutte le situazioni sul territorio perché «Anche un rifugio a 5 stelle, gestito dai migliori volontari, è pur sempre una prigione a cui sono condannati degli esseri innocenti – afferma la presidente Piera Rosati – Per quanto gli attivisti si impegnino a fare del loro meglio per garantire il massimo ai loro ospiti, di certo quel tipo di vita non può essere paragonata a quella che gli animali potrebbero fare in una casa dove riceverebbero l’amore e il calore di una famiglia tutta per loro».

Non solo semplici cittadini, anche strutture ricettive come alberghi, bed & breakfast, case vacanze nel momento di sostituire le vecchie coperte e trapunte delle stanze possono scegliere di donarle ai rifugi come gesto di solidarietà nei confronti dei tanti cani «che vivono in un freddo box in attesa della giusta adozione».

Insomma, far parte della giusta famiglia, per un cane di rifugio, resta l'unica garanzia contro il freddo. Tuttavia attraverso piccoli gesti concreti in favore delle strutture del territorio, anche questi animali possono avere la possibilità di trascorrere un inverno sereno.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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