Giorno 30 novembre, a Fasano, in Puglia, la cagna Francesca ha riacquistato la libertà con una reimmissione sul territorio, secondo le previsioni di legge. Si tratta del primo cane recuperato dal territorio di Fasano che viene rilasciato dopo il recupero finalizzato alla sterilizzazione e inoculazione del microchip.
«Un traguardo molto importante», lo hanno definito così i volontari animalisti dell’associazione “Quattrozampe nel cuore Fasano Brindisi”, che hanno potuto aiutare l’animale a riacquistare la libertà, grazie ad un lavoro di squadra con l’amministrazione comunale.
Francesca è una cagna nata libera, ferale, non abituata al contatto umano e ai rumori della città. E’ stata accalappiata per la sterilizzazione, onde evitare che il gruppo di cui fa parte assieme ad altri esemplari, si ingrandisse sempre di più con nuove gravidanze e di conseguenza altri cuccioli vaganti per le campagne.
«La nostra associazione opera dal 2010 sul territorio ma mai prima d’ora ci eravamo occupati di reimmissione sul territorio. Francesca è il primo caso – dichiara a Kodàmi la presidentessa dell'associazione "Quattrozampe nel cuore" Antonella Colucci – La reimmissione sul territorio è un ottimo compromesso che permette ai cani nati liberi di continuare a vivere dignitosamente e che soprattutto gli evita di morire in canile, perchè questo tipo di cani non si abituerebbero mai ad una vita diversa da quella in libertà».
Francesca ha aperto le strade ad un nuovo metodo di gestione del fenomeno randagismo nel Comune di Fasano che presto rimetterà sul territorio un’altra cagna, anch’essa accalappiata dalle zone periferiche e condotta presso il canile per l’operazione di sterilizzazione e per le visite veterinarie che ne accertano la buona salute.
La cagnolina che è ritornata in libertà, è anche stata munita di un collare fluorescente con una medaglietta identificativa, strumenti di cui i volontari e il Comune si avvalgono per assicurare un monitoraggio sicuro dell’animale rilasciato sul territorio e per permettere a chi dovesse incontrare gli esemplari di riconoscerli.
«Abbiamo notato che dopo la notizia della reimmissione sul territorio sono seguite tante approvazioni ma anche alcune critiche in cui ci accusano di aver abbandonato un cane al suo destino – spiega la volontaria Antonella – vorrei chiarire che l’abbandono è tutt’altra cosa. La reimmissione sul territorio, invece, rientra tra gli strumenti a tutela del benessere animale, perché garantisce ai cani di vivere in libertà, monitorati dai volontari e dai residenti. E’ importante soprattutto per quei cani che altrimenti rimarrebbero in canile per sempre, dato che essendo nati in libertà, non hanno mai avuto approccio con il mondo umano e soffrirebbero in ambienti chiusi con delle adozioni forzate».
Il canile in cui ha sostato Francesca è una struttura gestita dall’associazione animalista, che oltre ad avvalersi della propria esperienza di volontariato decennale sul territorio, si affida altresì ad esperti del settore, come istruttori o educatori cinofili, che entrano in contatto con gli animali ospiti per comprendere chi di loro potrebbe essere adottato o chi di loro invece preferirebbe raggiungere il proprio habitat e vivere in libertà.
Come raccontato dalla volontaria Antonella, il rilascio sul territorio viene programmato ed organizzato in concerto con l’amministrazione comunale e previo parere dei professionisti che scelgono anche il luogo più adatto per la sopravvivenza del cane. «I cani non vengono rilasciati a caso, in ambienti confusionari come le città o i quartieri affollati. Noi abbiamo rilasciato Francesca in una zona periferica, in mezzo alla natura, lì dove lei ha sempre avuto i suoi punti di riferimento insieme ad altri animali che sono membri del suo gruppo».
Inoltre, i volontari hanno allestito vari rifugi nelle vicinanze, con punti di somministrazione del cibo, che vengono controllati dai residenti delle zone e che vengono utilizzati dai cani quando hanno necessità di ripararsi o di rifocillarsi.
«C’è anche chi ha detto che rilasciando i cani in natura, questi possono provocare danni alla fauna selvatica – continua Antonella – Francesca è stata vista giocare assieme ad alcuni gatti del territorio ed è stato osservato il suo stazionamento nei punti di somministrazione del cibo, in cui regolarmente vengono lasciati i croccantini per lei e per gli altri cani. Lei, così come altri suoi simili, gode di ottima salute e ha dei rapporti equilibrati nel suo ambiente di riferimento, in cui sa muoversi molto bene».
Quello di Fasano, grazie all’impegno dei volontari e del Sindaco Francesco Zaccaria, in rappresentanza di tutta la comunità, rientra quindi tra gli esempi di pacifica convivenza tra uomini e animali, che condividono un pezzettino di questo grande pianeta e che si dimostrano l'amore con il rispetto reciproco delle proprie libertà.