Sale il bilancio delle vittime della frana che ha colpito l'isola di Ischia. Nella notte fra venerdì e sabato, a seguito di 12 ore ininterrotte di nubifragio, una parte del monte dell'Epomeo che domina l'isola è franata investendo i Comuni sottostanti.
Gli effetti più devastanti si sono verificati a Casamicciola dove l'impasto di fango e detriti ha sommerso le abitazioni causando la morte di almeno 7 persone, tra cui un neonato di appena tre settimane. Immediatamente si è messa in moto la grande macchina dei soccorsi, coordinata dalla Protezione Civile, per supportare le centinaia di sfollati e soprattutto ritrovare coloro che ancora mancano all'appello delle famiglie.
Per la ricerca dei dispersi è intervenuto il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas) con le unità cinofile specializzate in scenari catastrofici. Si tratta di binomi cani-umani che fanno ricerche su macerie e sui luoghi caratterizzati da valanghe e frane analoghe a quella di Ischia. «I cani vengono formati a seconda del tipo di specialità e di soccorso che vanno a eseguire – spiga a Kodami Francesco Maturo, presidente del Cnsas della Basilicata – Si tratta di scenari molto diversi dalla semplice ricerca di superficie e che entrano in azione in contesti dove altri elementi non sono in grado di intervenire».
Al momento ci sono unità cinofile specializzate provenienti da Basilicata e da Venezia. Tre sono al lavoro sul fronte franoso, supportate da altre due unità nella zona di via Celario, dove sono state ritrovate le prime vittime. Le unità cinofile sono partite dalle loro basi operative accompagnate dai voli del 6° e 10° Reparto della Polizia di Stato.
Al loro arrivo, la situazione sull'isola campana si è confermata subito molto difficile. Sono oltre 230 gli sfollati e 5 le persone attualmente disperse. È su queste ultime che si stanno concentrando gli sforzi dei soccorritori.
«Al nostro arrivo ci siamo trovati davanti un fronte franoso ingente, con calate di fango che hanno portato a valle abitazioni, auto, detriti – racconta a Kodami Angelo Caprio, del Cnsas, presente sull'isola – Le ricerche sono in capo alla Protezione Civile, di cui noi siamo una costola. Lavoriamo mappando attraverso sistemi informatici i nostri ritrovamenti sul territorio e siamo in costante contatto tra unità sul campo e centro di controllo».
Secondo quanto dichiarato da Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile, sono oltre 650 gli operatori venuti a Ischia, ai quali si aggiungono anche 150 unità del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco in azione fin dai primi momenti per la ricerca dei dispersi, le operazioni di aerosoccorso e per mappare con i droni l'area della frana che ha investito Casamicciola.