Due voci, due mondi, dodici storie di animali e di arte. “L’Ermellino di Leonardo” ( Nomos Edizioni) è un libro raffinato ed elegante che mescola due esperienze professionali come quella della storica dell’arte Martina Corgnati e del naturalista indiano Ananda Banerjee e celebra la comune passione per gli animali. Da pochissimo in libreria.
Dodici animali per dodici storie
Balena, leone, tigre, elefante, giraffa, rinoceronte e tanti altri. Sono i protagonisti delle dodici storie raccolte dai due scrittori che hanno voluto in questo modo «lanciare un messaggio per sensibilizzare le persone sulla natura e sul pericolo che questi animali potrebbe scomparire e di loro potrebbero davvero rimanere soltanto le loro raffigurazioni su tante opere realizzate dagli uomini» come spiega Marina Corgnati, che oltre ad essere dicente di storia dell’arte all’Accademia di Brera a Milano, ama «appassionatamente gli animali» ed è una storica socia della Lipu, a cui andranno anche i proventi del libro.
Arte e natura: ogni animale raccontato sotto una doppia luce
Il viaggio illustrato racconta ognuno degli animali protagonisti attraverso il racconto che ne hanno fatto le grandi opere artistiche di ogni tempo. «Sono gli animali raffigurati in un arco temporale che copre mille e settecento anni di storia, nei capolavori di Giotto, Eugène Delacroix, Piero di Cosimo, Albrecht Dürer, Frida Khalo, Leonardo da Vinci per citarne alcuni». Ogni animale è raccontato sotto una doppia luce: quella naturalistica, che ne svela le caratteristiche fisiche ed etologiche, e quella artistica, che ci racconta come lo stesso animale sia stato narrato nell’arte. Ne viene fuori un ritratto completo, capace di affascinare e divertire il lettore, ognuno alla ricerca della luce che gli interessa di più.
L’ermellino di Leonardo, che in realtà era un furetto
La prima coppia, animale e storia dell’arte, che i due scrittori hanno formato per il libro è stata proprio quella composta da un’opera di Leonardo da Vinci e il famoso ermellino che, malgrado la sua fama, non era un ermellino ma un furetto. «Abbiamo deciso di cominciare da lui proprio per la suggestione che veniva dal fatto che tutti conoscono l’opera La dama con l’ermellino, ma non tutti sanno che in realtà si tratta di un furetto». Grazie al libro ci si addentra così nei misteri dell’immagine attraverso l’iconografia dell’animale che si completa con l’approfondimento scientifico proposto da Ananda Banerjee.
Rinoceronti e gru, tigri, elefanti e giraffe: tutto l’Oriente nei suoi animali
«Martina ed io abbiamo un interesse comune di lunga data per l'arte e la conservazione della fauna selvatica – spiega a Kodami il naturalista indiano che ha fatto parte di diverse organizzazioni per la difesa della natura e preso parte a diversi censimenti nazionali di tigri che avvengono una volta ogni 4 anni. – Abbiamo voluto presentare la storia naturale da una nuova prospettiva e celebrare la nostra amicizia attraverso questo lavoro». Molti infatti gli animali esotici che popolano le pagine del libro, e molti di loro raccontati attraverso gli occhi dell’Occidente. Come l’elefante, ad esempio, che Giulio Romano che aveva raffigurato nelle decorazioni della Camera di Amore e Psiche a Palazzo del Te, copiando il pachiderma di papa Leone X. Oppure le gru, così presenti in tutto l’immaginario artistico nipponico, oppure le tigri di Delacroix che non avrebbe mai incontrato libere in natura ma che lo avevano così affascinato negli zoo parigini.
Animali iconici e non solo
«La scelta degli animali presenti nel libro – spiega Ananda – è stata comune. Abbiamo iniziato selezionando molte specie e poi, lentamente siamo scesi a dodici. Ci è voluto un po' di tempo, ma siamo molto contenti della lista». «Ci sono molti animali asiatici, visto che Ananda è indiano, ma anche africani e americani – aggiunge la Corgnati – ne abbiamo voluti solo dodici perché preferivamo che il libro fosse di facile lettura. Quelli iconici, come l’elefante, la tigre, il ghepardo, ci appassionavano anche per i pericoli legati alla loro scomparsa. Sono animali che rischiano di scomparire e di lasciarci soltanto delle bellissime immagini».
La natura come ispirazione dell’arte
Patrocinato da Lipu e consigliato da WWF, il libro ha lo scopo preciso di sensibilizzare i lettori nei confronti della fauna selvatica. «Crediamo fermamente – dicono gli autori – che la conservazione della fauna selvatica abbia bisogno di un approccio multidisciplinare e che l’arte, quanto la scienza, giochi un ruolo fondamentale nella società. Ma scopo del libro è anche dimostrare come l’arte sia legata a doppio filo alla natura, delle cui forme si è sempre nutrita, costruendovi intorno l’intero patrimonio del nostro immaginario».
immagine in apertura: Leonardo Da Vinci, Dama con l'ermellino, 1488-1490, olio su tavola, 54×40 cm. Czartoryski Muzeum, Cracovia © Laboratory Stock National Museum in Krakow