Si chiamava Fortunato, era un Pastore Tedesco ed aveva subito una violenza inaudita nelle strade di Napoli. Le persone che lo accolsero in casa e divennero la sua famiglia per sempre furono Maria De Filippi e Maurizio Costanzo, scomparso il 24 febbraio 2023.
«Era il 1998 quando trovammo questo cane in pessime condizioni, praticamente in fin di vita, dentro un cassonetto della spazzatura. Lo battezzammo "Fortunato" – racconta Luigi Carrozzo, fondatore del rifugio "L'emozione non ha voce" a Napoli – Era avvolto in un tappeto e legato come un salame. Gli avevano dato un colpo di vanga sul capo ed era stato raggiunto anche da due proiettili, uno alla zampa e uno alla testa. Credendolo morto lo avevano buttato come un rifiuto».
Delle persone del posto, però, avevano sentito i lamenti del Pastore Tedesco e si erano rivolte a Luigi Carrozzo, da sempre attivo sul territorio per la cura degli animali di strada. «Lo tirammo fuori dalla sua bara – ricorda – Con i miei compagni dell'epoca e grazie a dei magnifici veterinari fu riportato alla vita dopo settimane interminabili. All'epoca non esistevano le piattaforme sociali come Facebook e Instragram. Così prima ho convinto i veterinari dell'Asl, con cui avevo un ottimo rapporto, a tentare il tutto per tutto per non fargli praticare l'eutanasia. Poi, quando Fortunato si è ripreso, in un mondo in cui le adozioni erano un miraggio, ho pensato che l'unica strada fosse far conoscere la sua storia e la violenza che aveva subito rivolgendomi direttamente ai media».
Luigi così contatta Il Mattino e grazie proprio all'aiuto del quotidiano napoletano la notizia arriva alle orecchie di Maria De filippi e di Maurizio Costanzo. «Venne a trovarci Massimo Perla, addestratore ancora oggi molto noto, che andava spesso al Maurizio Costanzo Show. Arrivò con il suo van a Napoli nel nostro rifugio per conoscere Fortunato». Il Pastore Tedesco era tornato in ottima salute, aveva tra i 10 e gli 11 anni e Perla lo valutò come un cane con una bella personalità e che meritava sicuramente di avere un'adozione felice insieme ai due coniugi.
«Siamo rimasti nel tempo in contatto con la segretaria di Maria De Filippi e ricordo che Fortunato è comparso anche in una trasmissione televisiva su Italia 1. Sono passati 25 anni ma ancora ricordo tutto perfettamente: dalle lacrime per una vita recuperata alla gioia di aver trovato per Fortunato due persone meravigliose che gli regalarono gli ultimi anni una vita più che dignitosa», conclude Luigi.
Carrozzo ci tiene anche a sottolineare, però, che ieri come oggi ciò che è importante non è solo intervenire quando necessario e fare ciò che si può per far adottare ma denunciare i casi terribili come quello di Fortunato: «Mi recai al Commissariato di zona con il proiettile che era stato estratto dal corpo del cane. Fu aperta un'inchiesta ma non si riuscì a risalire al colpevole. Noi animalisti, però, venimmo a sapere che il cane aveva subito quella violenza da parte di un boss della zona che voleva fare un "dispetto" a qualcuno».